Luis Enrique: "Schiero sempre la migliore formazione. L'attacco è deciso". FOTO!

24.08.2011 13:15 di  Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Alessandro Carducci
Alessandro Carducci
© foto di Voce giallorossa

A breve la conferenza di Luis Enrique e Bojan (leggi QUI la news) alla vigilia del ritorno di Europa League, contro lo Slovan.

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Dopo la partita contro lo Slovan hai detto di aver messo gli undici migliori. In questi giorni è cambiata la gerarchia o sono sempre quelli gli undici migliori da schierare in campo?
"Questa settimana, la prossima, sempre, seglierò gli undici che considero i più preparati per la partita. Li decido in base agli allenamenti e non cambierò metodo. Non mi faccio condizionare dalle voci, ovviamente capisco il vostro interesse nel cercare di capire la formazione, contro lo Slovan schiererò come sempre la migliore formazione".

Che senso ha fare il ritiro pre campionato con il mercato sempre aperto?
"Quando ho accettato di venire qui sapevo che stava iniziando un nuovo progetto, ci sono sempre tante cose da cambiare, altre da migliorare. Sapevo che non avrei trovato le migliori condizioni di lavoro, non è una situazione facile ma a me interessa solo come si comporta la mia squadra giorno per giorno. All'inizio i tifosi mi hanno sempre chiesto di farli correre. Io sceglierò sempre unidici giocatori che ritengo più preparati. Non so se vinceremo ma la mia idea è molto chiara: raggiungere i risultati attraverso un'idea di calcio collettiva, in cui tutti partecipano con la stessa intensità. L'importante è che tutti si aiutino. Il giocatore ha un unico obbligo: allenarsi e condurre una vita da professionista. E' chiaro, alcuni giocatori si allenano e poi non giocano perché io faccio delle scelte".

Mettere Borriello sul mercato è una scelta sua o della società?
"Borriello è un giocatore interessante da cui mi aspetto sempre il massimo"

Si aspettava tanto clamore per l'esclusione di Totti?
"Non è mia abitudine leggere la stampa. Non mi condiziona questa situazione, rispetto il vostro lavoro ma voi non vivete come me la situazione giorno per giorno. L'importante è l'obiettivo da raggiungere. Poi se qualcuno ha un problema con me ci parliamo in faccia. Ho parlato con tanti giocatori e nessuno ha avuto niente da ridire. Capisco che chi non gioca si possa risentire".

Sapeva che impiegando Borriello ci sarebbero stati dei problemi nel cederlo o non era stato informato che sarebbe stato messo sul mercato?
"Naturalmente lo sapevo ma lui è un giocatore a disposizione della Roma e l'ho utilizzato, come tutti i giocatori che ho a disposizione. Una situazione simile si verifica con Simplicio e Okaka. Io attingo dalla rosa al completo, è chiaro che se un giocatore gioca in Europa pochi minuti non potrà poi farlo con un'altra ma questo non mi condiziona. Non so ancora quanti giocatori arriveranno".

Lei si attendeva l’arrivo di alcuni giocatori, non disse quanti e quali. Non le chiedo chi sta arrivando, le chiedo se è preoccupato dal fatto che non sia ancora arrivato un centrocampista.
"Sono talmente concentrato sullo Slovan che il resto non mi interessa. Il 31 agosto vedrò quali giocatori avrò a disposizione e lavorerò con quelli al meglio. Poi vedremo se faremo una squadra da bassa classifica, da alta classifica o da primo posto. Non sono io a controllare se manca tizio o caio e in quale reparto".

Nelle prime uscite la Roma ha fatto molta fatica a fare gol. Domani bisogna fare almeno 2 reti, è preoccupato?
"Sì, questo problema del gol un pochettino mi preoccupa, ma è vero che la squadra in settimana si è allenata con un'ottima intensità ed è migliorata sotto questo aspetto. Abbiamo creato molte occasioni all’andata. Ora è l’esordio della Roma davanti al suo pubblico ed è anche il mio all’Olimpico. Uno dei miei obiettivi principali è legare i tifosi a questa squadra, farli sentire davvero vicini alla squadra, creare un vero senso di comunione. Questo è un pubblico molto fedele e noi vogliamo ricambiare questo affetto, speriamo di farlo con i risultati ma sicuro al 100% lo sarà sotto il profilo dell’impegno. Vedremo uno Slovan simile a quello dell’andata, probabilmente ancora più chiuso. Comunque resta pericoloso in contropiede e sui calci piazzati, considerato che recupera 4 elementi importanti. Sia chiaro che far sì che la gente si senta in sintonia e orgogliosa della squadra è uno dei nostri obiettivi principali".

Le spiacerebbe di più perdere davanti ai propri tifosi o rinunciare all’Europa League?
"Beh spero che non si verifichi né la prima né la seconda condizione. Spero di vedere la mia sqiadra all’attacco dall’inizio, spero che prenda dei rischi come ha fatto all’andata. Cercheremo di imporre un ritmo molto alto per cercare di ribaltare il risultato dell’andata: è l’unico modo per superare una squadra che si schiera dietro la linea del pallone".

Le chiedo nello specifico: Totti merita una gestione particolare o lo considera un giocatore come tutti gli altri?
"Continuate a chiedermi sempre la stessa cosa e vi darò sempre la stessa risposta. E’ chiaro che quando qualcuno deve gestire un gruppo deve trattare le persone in maniera diversa: io ho tre figli e non li tratto allo stesso modo, visto che hanno sensibilità diverse. Però devono esistere delle norme di comportamento: questo vale per la mia famiglia e per la mia squadra. Da questo punto di vista sceglierò sempre i giocatori che riterrò più preparati e deciderò guardando gli allenamenti. Non conosco un altro parametro di giudizio e lo ho sempre vissuto sulla mia pelle, giocando nelle migliori squadre di Spagna e del mondo. Ho imparato che la forza di una squadra dipende dal gruppo e non dai singoli e sono qui per provare a fare lo stesso".

Ad una settimana dalla fine del mercato la società lavora per rinforzare la squadra. In generale senti la vicinanza della società, al di là del comportamento sul mercato?
"Mi sento sostenuto dalla società, assolutamente. Hanno visto come lavoriamo e ci hanno trasmesso un messaggio di estrema motivazione. Se prima di arrivare ero motivato al 100% ora lo sono molto di più, nonostante le difficoltà. I miei obiettivi non sono cambiati e se non mi sentissi sostenuto dalla società non avrei motivo di essere qui. Capisco che il mercato sta volgendo al termine ed è difficile, ma sento che la società sta facendo il massimo e dall’insediamento del nuovo presidente questo sforzo e questo cambio di marcia si sono notati. La dimensione che la società ha imboccato è chiara".

Si aspettava un inizio migliore? Come risponde alle critiche, ora che i risultati un po’ stentano?
"Chiaro che speravo di iniziare in modo perfetto. Abbiamo perso la prima partita, ma spero di partire bene in campionato. Tutti gli allenatori sperano di vincere, ma quelle del futuro sono situazioni incontrollabili. Io posso controllare le situazioni del presente, come l’allenamento di oggi. Se fosse stato vero tutto quello che ho letto sul mio conto durante la mia carriera da professionista non avrei potuto andare avanti. Io rispetto tutti, a condizione che il rispetto sia reciproco e poi vale la solita regola: comandano i risultati, se vinco sarò un campione, se perdo sarò un bidone".

Ha ancora dei dubbi sulla formazione di domani?
"All’80% è decisa. Anzi al 90%".

L’attacco è deciso?
"Sì".

E’ disposto a rivelarci se gioca qualcuno? Di solito fa eccezioni di questo tipo?
"No in alcun modo, la formazione la rivelo sempre un’ora e un quarto prima dell’inizio della partita e non ci sono eccezioni. Lo faccio per una questione di rispetto verso i giocatori, devono essere loro i primi a sapere la formazione. Poi se un calciatore chiama un giornalista e gli dice quella che secondo lui sarà la formazione è un altro discorso. Io non ho mai telefonato a nessuno da calciatore, poi gli altri possono fare quel che vogliono. I miei calciatori conosceranno la mia formazione domani mattina".

Mancini, allenatore del City, ha definito De Rossi uno dei calciatori più forti del mondo, aggiungendo che sospetta rimarrà a vita alla Roma, come Totti. Quanto è stato importante il suo ruolo nel rinnovo, ormai vicino, di De Rossi?
"Daniele ha un contratto in scadenza e sta discutendo il rinnovo. Ribadisco quanto avevo già detto in ritiro: lui vuole restare, la società vuole che resti e io non posso che parlarne bene. Sono le due parti che devono trovare un accordo, ma quel che conta è che, non appena Daniele sarà a disposizione, si metta a disposizione sul campo. Il lavoro in campo permette ad un giocatore di diventare grande, per De Rossi come per gli altri è importante allenarsi bene. Le altre questioni si risolveranno".

Domani la sua prima partita ufficiale all’Olimpico. Che atmosfera si aspetta? E’ emozionato?
"Non so quanti tifosi verranno allo stadio, spero ovviamente tanti. Spero di sentire l’inno ‘Grazie Roma’, che si ascolta solo quando la Roma vince. Per il resto spero che la gente possa vedere con quale impegno stiamo lavorando per migliorare la nostra condizione attuale".

La sua preoccupazione mi intimorisce. Nei primi giorni sembrava più sorridente… Si aspettava che il lavoro a questo punto fosse più avanti? Gli schemi stanno venendo digeriti? Quand’è che la Roma lascerà il ‘biberon’ di cui parlava a Riscone?
"Sono felice esattamente come lo ero il primo giorno. Nel calcio comandano i risultati e se sono negativi vanno ribaltati. Non sono un indovino e non posso sapere quale posizione occuperemo, ma per quanto riguarda la pianificazione del mio lavoro siamo perfettamente in linea con i tempi, né in ritardo né in anticipo rispetto al ruolino di marcia".

Contro lo Slovan ha scelto Cassetti come centrale al posto di Heinze. Come mai questa scelta? E’ riproponibile?
"Heinze ha giocato moltissimo come laterale. Mi piacciono moltissimo i giocatori come lui e come Marco che possono giocare in diverse posizioni. Per il resto torniamo a quanto detto prima: è stata la mia scelta".