Luis Enrique: "Marquinho non è al 100%. Seguo sempre la Primavera e conosco benissimo i suoi giocatori"
Alla vigilia del match contro il Parma, in scena domani alle 15 all'Olimpico, Luis Enrique risponderà alle domande del giornalisti in sala stampa a Trigoria. Vocegiallorossa.it, come di consueto, seguirà live con la diretta testuale della conferenza.
C'è una lettura tattica o tecnica per capire gli alti e bassi della Roma?
"No, non c'è una lettura tattica, fisica o mentale. Dipende dalla bravura degli avversari e dal nostro livello. Ho visto spesso la squadra fare la stessa proposta, poi ci sono avversari che lo fanno meglio, altri no".
Marquinho è già pronto?
"Non è al 100%. E' arrivato due settimane fa e ancora deve riconoscere i movimenti della squadra e mettersi al livello fisico del compagni".
Spesso ha detto che questa è una squadra molto giovane, ma Sabatini ha detto che ciò non incide, che ne pensa?
"Ho detto che io non scelgo in funzione dell'età, ma della personalità e della forma. Non ho problema a scegliere un giocatore di 38 anni o di 17. Ci sono giocatori più o meno bravi".
Sabatini ha detto che a volte non si trovano contro mosse alle contro mosse degli avversari, che ne pensa?
"Penso lo stesso".
Sabatini ha detto che è soddisfatto di lei, ma l'obiettivo a lungo termine?
"E' la prossima partita".
Ma se finisse oggi siamo fuori dall'Europa League.
"Non finisce oggi, per fortuna. Non mi preoccupa nulla, mi preoccupa la prossima gara".
Si è iniziato a fare un’idea di chi sarà da tenere in rosa per il prossimo anno?
"No, non so cosa succederà tra 3, 4 mesi, è preparare la partita con la rosa che ho. I calciatori hanno l’opportunità di fare bene partita dopo partita, nessuno ha il posto assicurato, dipende dai risultati. Bisogna lavorare ogni giorno per rimanere in questa meravigliosa squadra".
Osvaldo può tornare dal primo minuto? Può giocare per 90 minuti?
"Può iniziarla, non so se la potrà finire e non so se la inizierà, ma può farlo".
Dopo Bologna lei ha detto che non vuole che sia una stagione anonima. Sabatini ha detto che non è un anno di transizione. Li ha paura che la squadra lo veda come anno di transizione?
"Quello che dice Sabatini mi pare giusto. Non so se l’ho detto io. Per me la cosa importante è la partita. Io non ho parlato di transizione, io voglio vincere a Parma e lavoro per questo e quando c’è una sconfitta lavoro per rialzarmi, questa è la mentalità, non regalo neanche un allenamento, è l’unico modo per andare a casa sempre a testa alta".
Con il Parma è arrivata la prima vittoria stagionale. Ora il parma gioca 3-5-2, un modulo che sembra dare fastidio alla Roma.
"Dipende dai calciatori, può essere 3-5-2 un offensivo o difensivo. Ci sono Floccari e Giovinco che ci daranno fastidio. Noi abbiamo lavorato su come combattere il Parma e fare il nostro meglio.
La Roma prende molti gol alla fine. Da cosa può dipendere?
"Potrebbe essere per deconcentrazione. Se sono perché abbiamo preso un rischio maggiore per vincere la partita non mi preoccupano".
Il mercato si prepara con mesi di anticipo. Ci sta dicendo che non sta con Sabatini pensando alla prossima stagione?
“E’ così, almeno pubblicamente”.
Quando la Roma incontra un avversario aggressivo perde sicurezza, perché?
“Non dipende dal fatto che siamo una squadra giovane, dipende dall’avversario, dalla fame, dalla voglia e se l’avversario è più bravo in questo non arrivano i risultati”.
Che ne pensa dell’Inter?
“Io penso alla Roma, abbiamo ancora tanto da fare”.
La Roma Primavera giocherà la semifinale, la seguirà?
“Conosco benissimo i giocatori della Primavera e penso sempre a cosa possono fare. Sono il futuro, ma qui c’è una gran differenza tra Primavera e Prima Squadra e in Spagna non è così. Quando giocheranno più intensamente si ridurrà la differenza, ma ora è troppa credo”.
Lei è favorevole a una squadra B come in Spagna?
"Già c’è, è la Primavera. Anche se il livello del campionato è basso rispetto alla Prima Squadra. Se vedi Viviani in Primavera ha un livello troppo superiore e non va bene, perché per crescere ha bisogno di difficoltà. Mi piacerebbe che si scontrassero contro trentenni, contro gente che lotta in campo come in serie B, come accade in Spagna".
Lei ad oggi confermerebbe la rosa attuale?
"Non confermo nessuno, neanche me stesso. La prova è domani, questo è il vero messaggio. Non c’è mercato per la prossima estate, è domani il mercato. Non pianifico il prossimo anno, che mi importa, il vero esame è domani, il professore è il tifo.