Cassetti: "L'aria del derby la percepisci una settimana prima. Sarei voluto restare"
L'ex terzino giallorosso Marco Cassetti, che nel 2009 decise un derby grazie ad un gol quasi allo scadere, si è espresso sul prossimo derby romano. Queste le sue parole.
Differenze tra il calcio italiano e quello inglese? E due parole su Zeman…
"Qui è molto più fisico, non ci sono pause. Aumenta il tempo effettivo. E’ meno tattico rispetto a quello italiano, anche se io gioco in serie B. Zeman? Il suo gioco è prettamente offensivo. Una volta che la squadra riuscirà a mettere in pratica gli automatismi che provano in settimana, vedrete che la Roma sarà molto propositiva. L’unico problema è che le partite anche se in vantaggio, con lui non sono mai al sicuro".
Stai vedendo la Roma in tv?
"Poche volte perché qui non passa molto il calcio italiano, e non posso dare un giudizio".
Cosa chiede Zeman al terzino destro?
"Lui e quello sinistro durante la settimana continui a ripetere le stesse situazioni di gioco, gli stessi movimenti, con la verticalizzazione. L’appoggio sul centrocampista mediano o alla punta e riproporsi subito. Viene in automatico", ha detto l'attuale giocatore del Watford a Rete Sport.
Un derby è meglio per un romano o per uno che non lo è?
"Sicuramente gente come Francesco o Daniele, e adesso Florenzi, la vivono in maniera differente. Però te la trasmettono anche a te che non sei romano. Io il primo derby che ho vissuto, sei anni fa, ricordo che Daniele aveva una faccia molto tesa, forse perchè era ancora tanto giovane".
Un ricordo sul derby?
"Questa partita la percipisci nella settimana della vigilia perchè per strada la gente te lo ricorda. Il tragitto in pulman da Trigoria all’Olimpico è diverso dalle altre partite. Te ne accorgi guardando dal finestrino. Io sarei voluto restare a giocare alla Roma, tanto è che ci tornerò a vivere".