Domenichini: "Grazie a De Rossi per le belle parole, Sarri propone un calcio moderno"
Marco Domenichini, vice di Spalletti sia alla Roma che allo Zenit, si racconta in un'intervista sull'AS Roma match program, partendo dai ringraziamenti a De Rossi per le belle parole spese nei suoi confronti in un recente Slideshow. Ecco l'intervista integrale:
Domenichini, che effetto le hanno fatto le parole di un campione del mondo?
“Che dire? Mi hanno commosso. Non me l’aspettavo proprio. Daniele non si smentisce mai: oltre a essere un calciatore molto forte, uno dei migliori in assoluto nel suo ruolo, è un grande uomo. Lui, così come il padre Alberto. È una famiglia di spessore, la loro”.
Quanto fu determinante De Rossi per la vostra Roma?
“Era uno dei cardini della squadra. È stato, e continua a essere, un elemento che fa la differenza. Con le sue doti tecniche e di personalità trascinava la squadra. Era proprio forte, come d’altronde ha anche dichiarato lui stesso nella stessa intervista”.
Da un singolo ad un altro: Totti all’epoca diventò capocannoniere della Serie A con 26 gol e vinse la Scarpa d’Oro. Era il 2007, allora, eppure Francesco continua a fare la differenza. Com’è stato allenare un fuoriclasse del genere?
“Una grandissima soddisfazione. Durante le sedute di allenamento rimanevamo incantati per le giocate che faceva. Passano gli anni, ma Francesco resta il numero uno. Continua a fare la differenza con una condizione fisica invidiabile”.
Cosa le è rimasto degli anni in giallorosso?
“Porto con me tantissime cose. Roma come città ti trasmette sensazioni uniche, che non trovi altrove. I tifosi sono grandi, non ce ne sono in giro così. Ricordo ancora oggi quando andavamo con il pullman da Trigoria allo stadio Olimpico. Famiglie intere che ci aspettavamo sui balconi e ci salutavano durante il tragitto. Ci davano una carica tale che poi bastava ai ragazzi per andare in campo e per vincere”.
Un rammarico ce l’ha? Qualcosa che poteva andare diversamente?
“Beh, avremmo potuto vincere di più. Quello sicuramente. Se qualche episodio fosse girato a nostro favore, almeno uno scudetto sarebbe arrivato. Tant’è. Resta, comunque, la traccia di una squadra che esprimeva un calcio spettacolare in Italia e in Europa. Per due anni consecutivi siamo stati tra le prime otto formazioni di Champions League”.
Il suo ruolo specifico nello staff di Spalletti?
“Diciamo che principalmente cerco di ottimizzare l’allenamento soffermandomi con i giocatori per migliorare la loro tecnica di base e lavorando sui fondamentali”.
In Russia, con lo Zenit: che esperienza è stata?
“Esperienza bellissima, soprattutto di vita. San Pietroburgo è una città splendida, molto europea come concezione. Una città che ti accoglie nel migliore dei modi. E poi, è stata interessante anche dal punto di vista sportivo: abbiamo vinto 2 titoli di Russia e altre coppe nazionali. È un calcio di livello, quello russo. Ci sono cinque o sei club forti, poi gli altri sono un po’ al di sotto. Semmai, lì le difficoltà sono altre...”.
Del tipo?
“Logistiche, soprattutto. Quando vai in trasferta devi affrontare viaggi lunghissimi, con fusi orari proibitivi. Inoltre, puoi trovare tensioni politiche un po’ ovunque e in qualsiasi momento. È questo il problema principale da quelle parti”.
Tornando al calcio italiano, un suo giudizio sull’Empoli?
“Sono molto legato a questa realtà, dato che ho casa a Empoli. Con la maglia azzurra ho giocato due anni e ho anche allenato le squadre giovanili. Vado spesso a vedere gli allenamenti di Sarri e devo dire che propone un calcio moderno, offensivo, piacevole da vedere. Lui è un allenatore capace, mi stupisco che sia arrivato alla ribalta solo ora. Maurizio ha puntato su una squadra con tanti giovani di talento e italiani. Meriterebbero più punti di quelli che hanno conquistato finora”.
Che sfida prevede sabato sera all’Olimpico?
“La Roma deve tornare alla vittoria se vuole insidiare la Juventus al primo posto. E ha tutte le carte in regola per riuscirci. La rosa a disposizione di Garcia è di qualità e anche se il momento non è dei migliori, sono sicuro che presto torneranno a esprimere quel gioco spettacolare che tutti conosciamo. A cominciare dalla gara con l’Empoli…”.