Malagò: "Vicina la rimozione delle barriere. Pallotta vuole essere più vicino alla Roma"
Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha rilasciato una lunga intervista in cui tocca diversi argomenti:
Lei è il numero uno del circolo Aniene a cui recentemente si è iscritto Pallotta, è un modo per sentirsi più romano per il Presidente giallorosso?
"Sì, mi sembra che la sua intenzione e la sua volontà sia quella di essere più presente e credo che questo segnale dell’iscrizione al Club sia significativo. È un posto che magari gli può dare la possibilità, fuori dagli impegni di lavoro, di praticare sport, di fare un minimo di vita sociale. Mi sembra una cosa assolutamente in linea. Per altro questo è un Circolo dove sono già soci Francesco Totti, Marcello Lippi, Claudio Ranieri, Dino Zoff, Roberto Mancini. Insomma c’è un percorso di storia del calcio che parte molto da lontano".
Pallotta ha incontrato anche il Ministro Lotti per le barriere. Ormai siamo vicini alla rimozione…
"Sì, sapete benissimo quello che penso, noi siamo proprietari dello Stadio ma aspettiamo di avere la conferma ufficiale. Noi siamo pronti a recepire questa direttiva. Penso manchino soltanto gli ultimi dettagli che fanno parte di chi ha la responsabilità di gestire l’ordine pubblico".
È una grande vittoria non solo per Roma ma anche per tutto il calcio italiano e lo sport?
"Sì, non so se questa sia una grande vittoria e se ci sia stata una sconfitta prima. Comunque basta mettere in condizione la squadra di avere la sua tifoseria. Questo, oggettivamente, deve valere anche per la Lazio. Non ci devono essere alibi per non andare allo Stadio".
Si può fare un paragone Stadio della Roma e le Olimpiadi? Per lo Stadio tante riunioni mentre per le Olimpiadi una decisione netta…
"Sì, è sotto gli occhi di tutti, l’ho detto mille volte e lo continuo a ripetere senza polemica. Noi non abbiamo avuto nemmeno la possibilità di raccontare un progetto che magari poteva essere rivisitato, non preso in considerazione, ma quanto meno trattato, mentre anche qui, a torto o a ragione, sicuramente si è proceduto in un modo diverso, da un progetto iniziale è stato completamente e abbondantemente rivisitato. Tutto ciò legittimamente. Si sarebbe potuta fare la stessa cosa anche con la candidatura Olimpica, non scordandoci che io faccio gli interessi di un mondo, che è il Comitato Olimpico, che però è un mondo pubblico, quindi tutto quello che si faceva riguardava l’intera cittadinanza e non solo la tifoseria. Tutti sanno perfettamente la mia passione calcistica ma nella vita bisogna essere obiettivi", riporta pagineromaniste.com.