Verona, Toni: "Lo scudetto perso con la Roma contro l'Inter uno dei più grossi rimpianti"

28.12.2014 12:21 di  Claudio Lollobrigida  Twitter:    vedi letture
Fonte: gianlucadimarzio.com, tuttosport
Verona, Toni: "Lo scudetto perso con la Roma contro l'Inter uno dei più grossi rimpianti"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Gianlucadimarzio.com riporta le parole rilasciate da Luca Toni a Tuttosport: "Bisogna puntare di più sui settori giovanili e sugli italiani. Il cambiamento deve poi essere radicale. Qui, per esempio, i tifosi non possono andare in trasferta. Una delle cose più tristi per un calciatore è inoltre giocare una partita a porte chiuse: sentire la voce del raccattapalle è imbarazzante e ti fa passare la voglia". Soluzioni? Toni ne propone una: affidare il governo del calcio ad un calciatore. "Come può decidere cosa sia meglio per il calcio uno che non ha mai frequentato un settore giovanile? Il Bayern funziona perché comandano Rummenigge e Hoeness, due che hanno fatto la storia del club. Da Vialli a Del Piero, Cannavaro, allo stesso Albertini: ce ne sono tanti. È brutto da dire, però io la politica la lascerei fuori dal calcio. È chiaro, abbiamo bisogno di loro per velocizzare le norme, ma è giusto che chi decide sappia di pallone".

Una carriera straordinaria, quella di Toni, comunque caratterizzata da qualche rimpianto: "Forse sono arrivato alla Juventus un po' tardi. Potevo anche dare qualcosa in più, se me ne avessero data la possibilità. Sarei rimasto volentieri, ma la società ha fatto altre scelte. Inter? Prima di Calciopoli siamo stati molto vicini - ha rivelato - Poi, con la penalizzazione, Della Valle mi ha dichiarato incedibile. Uno dei miei più grossi rimpianti è stato aver perso la sfida scudetto con la Roma contro l'Inter: lo scudetto lì è qualcosa di speciale e se indossi quella maglia lo respiri.

La convocazione in Nazionale? Ci credevo: con Prandelli ho passato due anni splendidi a Firenze, poi non so cosa possa essere successo e non ci siamo mai sentiti. Vedevo che fino all'ultimo ha convocato gente che non era mai stata in Nazionale. Lippi, per esempio, in Germania ha portato Totti nonostante a inizio Mondiale avesse ancora problemi alla caviglia. Se lasci aperte le porte a tutti, però, i discorsi cambiano. Forse ventuno gol sono stati pochi...".