L'addio a Francesco Marini Dettina, presidente giallorosso nei primi anni sessanta. Ecco chi era
E’ scomparso Francesco Marini Dettina, undicesimo presidente nella storia della Roma. Assunse la reggenza del club il 1° luglio 1962 raccogliendo l’eredità di Anacleto Gianni, presidente vincitore della Coppa delle Fiere (l’ex coppa UEFA ed attuale Europa League). A porgergli il testimone fu Augusto D’Arcangeli che coprì un periodo di transizione di circa tre mesi dalle dimissioni di Gianni. Marini Dettina arrivò in un momento delicato per la società sita allora in Viale Tiziano ma si impegnò attivamente per costruire una squadra competitiva. Nei suoi tre anni di presidenza conseguì un quinto posto quale miglior piazzamento in campionato ma il risultato migliore lo ottenne aggiudicandosi per la prima volta nella storia della Roma la Coppa Italia edizione 1963 – ’64. La conquistò il 1° novembre 1964 battendo il Torino nella sua tana. Fu l’unico sorriso in tre anni difficili in cui i problemi finanziari societari si unirono alle difficoltà di gestione incontrate dai 5 allenatori che sedettero sulla panchina giallorossa in quel periodo (ultimo dei quali Naim Krieziu, per una sola gara, l’ultima anche della dirigenza Marini Dettina).
Difficoltà finanziarie, comunque, dovute ad un grande slancio di generosità del presidente scomparso oggi che intendeva rilanciare la Roma sia a livello nazionale che europeo. Molti gli acquisti effettuati nel corso della sua presidenza tra cui va ricordata, nel 1963, la transazione condotta in porto con il Mantova per assicurarsi il brasiliano Angelo Benedicto Sormani. Per evitare voci che avrebbero potuto disturbare la trattativa pare che l’affare venne concluso, in gran segreto, in una chiesa tra lo stesso Marini Dettina ed il presidente del Mantova Giuseppe Nuvolari. Nel gennaio 1965 la spallata definitiva alla sua presidenza arrivò con le parole dell’allenatore Juan Carlos Lorenzo. L’allora guida tecnica della Roma confessò ai giornalisti che seguivano l’allenamento della squadra in vista della trasferta di Vicenza del 3 gennaio, che la situazione economica era disperata. Quest’episodio diede il via alle “collette” per aiutare la società e, nell’estate successiva, aprì le porte al risanamento finanziario operato da Francesco Evangelisti, successore di Marini Dettina.