Candela: "Con Zeman ci litigavo ma ora capisco l'importanza della sua preparazione"
“Con Zeman ci litigavo ma ora capisco l’importanza della sua preparazione”. Queste le parole di Vincent Candela a Radio Manà Manà Sport, durante la trasmissione “1927-La storia continua”. “Mi fa tanto piacere vedere Zeman sulla panchina della Roma, lui è uno che mette passione e amore in campo. Io lo stimo tanto anche se all’epoca in cui mi allenava abbiamo litigato spesso – ha continuato l’ex giallorosso - Il boemo ci faceva lavorare tanto: i gradoni, la preparazione di tutti i giorni, i ritiri che duravano un mese, mancavano 2 giornate alla fine del campionato e ancora facevamo i gradoni. Noi eravamo giovani e un po’ stupidi, era difficile da capire che era per il nostro bene e quindi a volte io e lui litigavamo. Adesso dopo 10 anni mi rendo conto che facevamo bene e ci divertivamo in campo. Anche quando è andato via ci ha lasciato l’abitudine a lavorare tanto, ci ha dato l’abitudine, il ritmo e la mentalità”. Candela ha parlato anche della nuova avventura che sta per affrontare il boemo sempre in giallorosso: “Il prossimo anno ci si divertirà e si vedrà un bel gioco, ma per i risultati occorre aspettare gli acquisti.
Servono un paio di grandi giocatori e in base agli acquisti che faranno si potrà competere per lo scudetto. Di sicuro Zeman ha migliorato il suo gioco, ha potenziato la difesa”. A proposito di difesa, Candela ha sottolineato: “Stekelenburg è un giocatore che non rimane sulla linea, non ha difficoltà ad uscire e aiuta i difensori. E’ molto bravo e si può adattare bene al gioco di Zeman. Il difensore centrale? Ogbonna non è male ma non è quello che prenderei. Kjaer ha avuto un anno difficile ma con la fiducia dell’allenatore ha le giuste qualità per fare bene. E poi non dimentichiamo che la Roma ha già un grande difensore centrale: Juan”.