Castan: "Ora dobbiamo dimostrare di essere una squadra. Quando c'è rigore va fischiato. In estate ho pensato di lasciare la Roma". VIDEO!
Castan a Roma Channel
"Era una partita difficile, loro hanno fatto bene la fase difensiva ed erano pericolosi in contropiede. Peccato che la palla non sia entrata, dobbiamo lavorare perché manca tanto e siamo sulla strada giusta. Era molto freddo, era difficile anche parlare tra noi. Però abbiamo dato tutto, dopo 80 minuti eravamo un po' stanchi ma la nostra preparazione atletica è buona. Nel momento difficoltà dobbiamo rimanere tranquilli perché quando si vince è facile, ora dobbiamo dimostrare di essere una squadra per tornare a vincere. Pensiamo a Bergamo. L'arbitro? Difficile parlarne perché possiamo essere puniti. Ho parlato con l'arbitro a fine partita e mi ha detto che il fallo su Gervinho era fuori, era un'occasione importante. Penso sempre che loro facciamo il proprio lavoro bene, perché se ci mettiamo a dire che sbagliano sempre diventa difficile per tutti. Però quando è rigore si deve fischiare. Ma un po' paura di parlarne perché dopo si può essere puniti. Come sta Benatia? Ha un problema al polpaccio ma non è nulla di grave. Era un po' stanco ma recupererà per la prossima partita".
Castan a Sky
“Sono un po' triste perché non vinciamo, ma la squadra sta facendo un grande lavoro e sono sicuro che presto torneremo alla vittoria. La difesa? I tre gol subiti sono una cosa importantissima. È un risultato di tutta la squadra perché non siamo solo io e Benatia a difendere. Il campionato? Sarà molto difficile, ci sono squadre fortissime come Juve e Napoli. Noi adesso dobbiamo solo pensare a ritornare a vincere per rimanere vicini ai bianconeri. Se potevo lasicare la Roma? Lo scorso anno è stata dura, quest'anno poi è arrivato Garcia, ha parlato con me e mi ha convinto a rimanere. Devo ammettere che in estate ho pensato di andare via”.
Castan a Rai Sport
“Eravamo abituati a vincere sempre, dopo questi pareggi è un po’ difficile. Ora dobbiamo stare tranquilli, è così il calcio. Manca tanto, bisogna lavorare perché si vince così. Paura di vincere? Il calcio è così, oggi abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare, il loro portiere è stato bravissimo. Peccato non aver vinto, usciamo a testa alta. Ma possiamo fare meglio. La fase difensiva è merito di tutti, anche Dodò oggi ha giocato benissimo. Totti? Ci manca, lui è fortissimo ed è un campione. Aspettiamo che il nostro capitano torni”.
Castan a Mediaset Premium
"Continuo a pensare che siamo forti, abbiamo giocato bene ed il loro portiere è stato bravissimo. Il calcio è così, manca tanto ancora e non perdiamo da tredici partite. Bisogna stare tutti uniti e lavorare per tornare primi. Ibarbo? Giocatore bravo, abbiamo fatto bei duelli. Calo fisico? Non credo, penso sia normale che il Cagliari riparta nella ripresa. Sette giocatori erano in nazionale, io non mi sono allenato tanto perché ho preso l'influenza. Ora sono al 100%, la nostra strada è quella giusta. Totti? Ci manca, spero torni il prima possibile perché è importante fuori e dentro dal campo".
Castan in zona mista
“Penso che oggi era una partita da vincere. Non abbiamo giocato una buona partita però il loro portiere ha fatto parate incredibili. È stato difficile. Bisogna lavorare siamo sulla strada giusta, siamo ancora imbattuti. Possiamo migliorare, lo sappiamo. Dobbiamo lavorare per tornare a vincere. Stanchezza dopo le nazionali? Penso di sì, è difficile giocare con le nazionali, affrontare lunghi viaggi e poi tornare a giocare. Penso che siamo sulla strada giusta però, rispetto all'anno corso ho migliorato molto sulla parte fisica, non è questo il problema. Se rischiamo di avere paura la prossima volta? Paura no. Siamo giocatori con esperienza, non siamo bambini. Nei momenti difficili bisogna lavorare di più. Cosa è mancato nelle ultime 3 partite? Quando non si vince, c'è delusione. Torno a dire: siamo uniti e con i piedi per terra. Dobbiamo lavorare perchè siamo una squadra forte. Avramov? Lui è stato fortissimo. Il migliore in campo. Era difficile, loro sono stati tutti indietro e hanno giocato in contropiede. Adesso però con la testa a Bergamo perche dobbiamo tornare a vincere. Le voci societarie? Non credo che abbiano influito per nessuno. Non è il nostro lavoro. Di queste cose i giocatori non parlano”.