De Rossi: "Meritavamo di vincere. Delio Rossi? Certi atteggiamenti non mi piacciono"
De Rossi a Sky
"C'è stata un'altra partita particolare, la squadra si è impegnata come sempre ma gli attacchi della Sampdoria sono stati fatali. La difesa a tre? Il mister l'ha messa per subire di meno, da quel punto di vista ha funzionato perché la squadra ha fatto una buona partita. Le responsabilità? Osvaldo se l'è presa tirando il rigore, anche se non so come giudicare la reazione di Totti. Adesso non possiamo abbandonare Osvaldo perché è un giocatore importantissimo per noi, è il nostro capocannoniere insieme a Lamela e l'ho visto distrutto. Noi che siamo qui da più tempo dobbiamo prenderci delle responsabilità, come ad esempio consolare un giocatore che ha sbagliato il rigore. Però non si può dare la colpa di un rigore sbagliato a una gestione societaria. Che il rigorista a Roma è Totti lo sanno anche i bambini, poi può anche tirarli Osvaldo, li ha sempre segnati. La cosa finisce lì. Non c'è disorganizzazione, è un episodio. Se avesse segnato avremmo parlato della grande personalità di Osvaldo. Zeman? Quando un allenatore arriva sa già chi rientra nei piani e chi meno, il mister era partito con le migliori intenzioni perché ho sempre giocato. Poi non lo so, non posso discutere sul fatto che non mi facesse giocare perché un diritto dell'allenatore. Potevo essere un giocatore importante per lui come lui un allenatore importante per me. Qualcuno dice che l'errore mio è stato di non chiedere spiegazioni ma un allenatore non deve darne. Evidentemente a volte non giocavo come voleva lui, altre volte sì. Io non posso pensare che ci sia qualcosa di prevenuto, da alcune interviste uscite si era creato uno scenario non vero. Non ho mai avuto scontri diretti con Zeman. La nuova idea di calcio? Non credo sia fallita, è solo una stagione che sta andando male con mancanza di risultati e prestazione avolte molto negative come lo scorso anno. E' stato un fallimento nei risultati, non nel gioco. Il finale? Ci sono le immagini, c'è stato qualcosa che si è visto benissimo. Non ci si può nascondere sempre dietro la trans agonistica. A me questi atteggiamenti non piacciono. Dovrebbe stare attento anche per lui".
De Rossi a Mediaset
Il momento Roma? La Champions è lontana, ma è un campionato, questo, che ti permette di vincere tre partite di seguito e rimetterti in carreggiata. Non riusciamo, però, a fare questo scatto. La fiducia di Andreazzoli? Penso di aver fatto il mio, ma di sicuro non mi accontento, devo e posso fare di più. Devo migliorare la condizione fisica, non faccio 3 partite intere da tempo. Ho iniziato tardi la preparazione, a me cambia la vita la Roma, i risultati della Roma. Stare sotto le luce dei riflettori è un gioco che si crea quando c'è un giocatore importante che trova poco spazio, gioca più o meno bene. Qualcuno si aspetta che questo giocatore venga utilizzato sempre, o mai. Ma non è colpa mia o del mister. La fiducia c'era? C'era un falso storico: si parlava di litigi e incompatibilità, che io non volessi fare doppio allenamento, che io non volessi fare l'interno di centrocampo. Non è vero niente. Sono fantasie studiate, studiate da chi ha interesse nel farle uscire, Roma vive di questi interessi. Non ero maleducato: certo, non ero contento di non giocare, ma sono sempre stato rispettoso. Avremmo potutuo fare meglio tutti e due, avrei potuto essere un giocatore importante per lui, come lo sono stato per i 10-11 allenatori precedenti. Gol presi sempre per gli stessi problemi? Mah, i problemi non sono gli stessi, non l'hai letta bene. Abbiamo preso gol per un errore mio, non gli si può chiedere al terzino di fare già la diagonale, soprattutto se fino a ieri faceva l'attaccante. Il secondo è una punizione, il terzo è un calcio d'angolo. Marcavamo a zona e ci può stare di prendere gol, come col Napoli. Parliamo di una situazione dove di errori ce ne sono, non siamo stati perfetti, ma abbiamo migliorato qualcosa in difesa. Il rigore? Daniel è un ottimo rigorista, li sa tirare. Ma il rigorista è Francesco, non so cosa sia successo, cosa si siano detti. Gerarchie? Ma sì, il rigorista c'è dappertutto, soprattutto quando si ha Totti. Loro si saranno parlati per decidere, se avesse fatto gol parleremmo tutti del carattere e della personalità di Osvaldo. Chiarito con Delio Rossi? Non c'era niente da chiarire... E' sempre un po' sopra le righe, ha quasi 60 anni e non voglio offendere. Fare il dito medio, prendersi l'applauso della curva. Se arrivassi così a 60 anni mi farei delle domande. Poi viene da episodi non migliori di questo..."
De Rossi a Roma Channel
"Cosa ha condannato la Roma in questa gara? Secondo me non è mancato l'impegno e non mancava nemmeno prima. Abbiamo sofferto poco, ho sbagliato io sul gol e comunque sia potevamo fare gol noi. E' una sconfitta immeritata e spero si noti quanto abbiamo provato a giocare bene e quanto ci dia fastidio questo risultato. Non è facile, abbiamo visto tante di queste partite anche con Zeman, abbiamo tante occasioni per andare in vantaggio e sappiamo quanto è importante nel nostro campionato andare in gol. Tanti episodi che sono difficili da valutare, come col Bologna, col Cagliari e Catania, ma qualcosa manca. Abbiamo fatto una buona partita e non meritavamo di perdere. Non voglio trovare alibi ma la mia condizione fisica non è quella dell'anno scorso. Quando non giochi tre partite di seguito e qualcosa ho perso in brillantezza ma questa si riacquista e lavorerò per arrivare al 100%".
De Rossi alla Rai
"Cos’è cambiato da Zeman a Andreazzoli? Non i risultati, il modulo, ma 4-5 giorni di lavoro non possono sconvolgere una squadra. È una squadra che ha fatto buone partite con Zeman, come oggi. Siamo stati puntiti quando abbiamo subito. Rapporto con Zeman? Non è vero che non abbiamo mai avuto feeling. È un falso creato da altri, non da noi. Ho giocato meno, non ero felice, ma l’allenatore è sempre libero di fare le sue scelte. Mi dispiace molto per come è andata perché pensavo di poter essere un giocatore importante per lui e viceversa, che lui potesse essere un tecnico importante per me. Invece non è stato così. Il rigore? Ne so quanto voi. Osvaldo ha chiesto a Francesco di battere il rigore, e Totti glielo ha lasciato tirare, più o meno volentieri non lo so. E’ stato uno slancio d’amore, voleva risollevare le sorti di una partita e di tutta la squadra. Allenatore poco esperto? Autogestione? È solo un episodio, ma sarebbe successo con tutti. La prossima volta magari Francesco si imporrà. L’importante ora è non mollare Osvaldo adesso, perché rischi di perderlo. E non ce lo possiamo permettere di perdere un giocatore così importante, che ha fatto spesso la differenza. Obiettivi futuri? Riportare la gente allo stadio. Ma soprattutto unione, c’è troppa divisione tra i tifosi. Questa disunione non ci fa bene e i nostri risultati non aiutano a stare tutti sullo stesso carro: c’è gente che critica questa società qualunque cosa faccia, come prima c’era chi criticava i Sensi al secondo posto, a 1 punto dalla prima. Per questo dobbiamo migliorare, ora dobbiamo vincere per tornare più uniti che mai".