Gazzetta TV, speciale sulla stagione 2006/2007 di Totti: "Scarpa d'Oro? La premiazione fu toccante, me la consegnò il presidente Sensi. In braccio avevo mio figlio"
Gazzetta TV ha mandato in onda alle 21 un'intervista di un'ora a Francesco Totti, come testimonia un tweet del giornalista Massimo Cecchini, che ha postato una foto con il Capitano sotto i riflettori. Ecco le parole di Totti e di altri protagonisti che hanno parlato di lui:
Totti: “Il 2006/2007 è stato un anno particolare. Prima però voglio parlare della stagione precedente, quando mi infortunai contro l’Empoli. Dopo l’intervento, mister Lippi mi incitò, mi diede tanta forza per partecipare al mondiale in Germania. La prima partita del 2006/2007 fu contro il Livorno, fu una partita difficile, erano molto chiusi. De Rossi sbloccò la partita da trenta metri, poi nella ripresa ci fischiarono un calcio di rigore sotto la Nord. Di fronte avevo Amelia, sapeva dove tiravo in genere. Ho cambiato angolo e purtroppo ho tirato fuori dal palo. In quella stagione l'Inter era la candidata principale per lo scudetto, alla terza giornata ci giocammo contro, poteva uscire qualsiasi risultato. Erano forti e compatti, vinsero loro sebbene il campionato fosse ancora lungo. Io non riuscivo a sbloccarmi, pensavo che l'intervento fosse andato male. Segnai contro il Chievo il primo gol, feci una finta prima di tirare e calciai sul secondo palo. Più che una liberazione fu una soddisfazione, perché non vedevo l'ora di segnare dopo l'infortunio. Contro l'Ascoli sbagliai il secondo rigore consecutivo, pensavo che non fossi più capace a tirarli, però fortunatamente la mia testa e il mio carattere abbastanza forte mi ha fatto ricredere. Contro il Milan segnai una doppietta: il primo gol lo feci di mezza rovesciata, battendo Dida. Nel secondo gol, Tonetto rubò palla, Aquilani fece una rabona, Mancini crossò e io segnai di testa. Poi battemmo 7-0 il Catania, un risultato che ci stava tutto, anche perché a parti inverse nessuno si sarebbe fatto scrupoli. Nel match contro la Sampdoria andai subito a segno con un diagonale su Berti. Nella ripresa, Cassetti fece un lancio di 30-40 metri, la palla arrivava verso di me e decisi di provare. Calciai di esterno sinistro a rientrare e feci un gol meraviglioso, un ricordo che rimarrà nella storia. Arrivammo al derby convinti di fare bene, ma purtroppo perdemmo 3-0, un risultato inaspettato. A febbraio giocammo contro il Parma, una partita per ovvi motivi importante per me, è la partita scudetto e giocavo contro la squadra alla quale ho segnato più gol. Segnai un gol e diventai il giocatore in attività con più gol superando Chiesa. Ogni tanto scavalcavo qualcuno, io continuavo il mio lavoro. Con la Reggina un altro calcio di rigore e contro di me c'era Campagnolo, lo conoscevo benissimo, non volevo che mi facesse segnare ovviamente, dopo che mi parò il rigore lo rimproverai simpaticamente dicendogli: hai dovuto fare il miracolo a fine partita. Il 18 aprile giocammo contro l'Inter e li battemmo, fu una soddisfazione. Per quanto riguarda la Scarpa d'Oro, lottavo con Van Nistelrooy, mi servivano almeno due gol per stare abbastanza bene. Nell'ultima giornata contro il Messina sbagliai il quinto rigore in campionato, parato da Cesaretti. Al 73' segnai la doppietta, fu una liberazione totale per me e per lo stadio. La premiazione della Scarpa d'Oro fu emozionante, me la consegnò il presidente Sensi e avevo in braccio mio figlio Christian, è stato toccante come giocatore e come uomo, non è da tutti essere premiati con il proprio figlio in braccio. Penso che la stagione 2006/2007 sia stata la migliore per me”.
Aquilani: “Totti era l’idolo di tutti, ognuno voleva imitarlo. L’infortunio? Brutta cosa, capimmo tutti che si era fatto male: sarebbe stato molto brutto per lui se lo avesse saltato. L'Inter del 2007 era un po' come la Juventus di adesso. Quando giocammo con il Milan ricordo che erano tipo 20 anni che non si vinceva lì. Ricordo la rabona, in quel momento pensai che fosse il gesto più semplice e istintivo. Se Totti non avesse segnato, nessuno si sarebbe ricordato il mio gesto. Scarpa d'Oro? Ci teneva a vincerla, era un premio individuale che a Roma non si era mai vinto”.
Pizarro: “Se ha un’idea in testa, la porta fino in fondo. Con l'Ascoli ci siamo stati solo noi in campo, ricordo che Pagliuca fu il migliore in campo. Il gol contro la Sampdoria? Ricordo questa palla difficile che gli arrivava e fece un tiro strepitoso. La tifoseria della Sampdoria si alzò in piedi. Per quanto riguarda i rigori, Totti li sbagliava è vero, ma noi ci scherzavamo, lui era il rigorista. Derby? Ricordo che l'allenatore loro si buttò su una fontana”.
Perrotta: “Il fatto di aver vinto il Mondiale ti cambia calcisticamente, ma a Totti questo non accadde, lui ha dimostrato di essere sempre un campione. Nell’anno post Calciopoli, con tante penalizzazioni, solo noi e l’Inter potevamo vincere quello scudetto. La vittoria contro il Milan ci diede una grande spinta morale, segnai la mia prima doppietta. Quando segnò alla Sampdoria, lo stadio si alzò in piedi, cosa strana in Italia quando giochi in trasferta. Questo accrebbe la sua enormità. Derby? È sempre una partita strana, non sempre vince la squadra più forte. Scarpa d'Oro? Totti vedeva il suo traguardo vicino, era motivato a segnare più di tutti. Il 18 aprile recuperammo il match contro l'Inter e non volevamo vederli festeggiare davanti a noi. Con il Messina, ultima giornata, potevo segnare, ma lasciai il tiro a Totti per la Scarpa d'Oro”.
Cassetti: “Arrivare in una squadra come la Roma era un sogno per me. L'inter del 2007 era la più forte, ma noi eravamo consapevoli di essere gli unici antagonisti. Totti vive per il gol, nelle prime giornate non segnava e non era felice. Quando gli attaccanti non segnano ci pensano ogni giorno, è un pensiero fisso. Alla fine del match contro il Milan, Berlusconi ci fece i complimenti. Contro la Sampdoria, su mio cross, fece un gol pazzesco, con un'angolazione incredibile. Solo un pazzo poteva realizzare un gol del genere, con quella coordinazione. Ho fatto l'assist per uno dei suoi gol più belli. Quando superava i record, Totti si comportava normalmente. Praticamente viaggia di due gol in due gol, voleva guadagnare posizioni. Manchester United? Dopo il 7-1, Totti sdrammatizzò la situazione dicendo che il secondo tempo ce lo saremmo giocato alla playstation. Il match successivo era contro la Sampdoria e, sapendo che Totti era in corsa per la Scarpa d'Oro, volevamo fare in modo che la vincesse. Dopo giocammo contro l'Inter, con l'intento di rovinare loro la festa, vedere gli interisti con la voce strozzata perché gli avevamo rimandato la festa è stata una piccola grande soddisfazione. Ricordo che Totti gufava Van Nistelrooy, suo diretto avversario per la Scarpa d'Oro, che tra l'altro si fece male nell'ultima partita (ride, ndr). La premiazione del trofeo fu toccante”.
Un'ora con #Totti. Dalle 21 Su #GazzaTv pic.twitter.com/Oh4BquskR8
— Massimo Cecchini (@maxcek) 4 Marzo 2015