Zukanovic: "A Udine per fare il nostro calcio e vincere. Grazie a Spalletti siamo più organizzati"
Ervin Zukanovic, acquisto del calciomercato di gennaio, è intervenuto ai microfoni di Roma Radio. Queste le sue dichiarazioni:
La tua storia personale? Sarajevo?
"Mi manca, ma è così. Sono nato lì, ho cominciato a giocare lì, c'è la mia famiglia, i miei amici, è una città storica multiculturale. Quando c'è stata la guerra sono scappato in Germania. Sono stato lì 5 anni per poi tornare in patria. Tutti mi hanno parlato di questa scuola calcio Bubamara e sono stato 2-3 anni lì per poi cambiare squadra. Non ricordo tante cose della guerra, l'ho vissuta solo un mese. Edin (Dzeko, ndr) ne sa più di me che l'ha vissuta 5 anni".
Rapporto con Dzeko?
"Lui è andato in Repubblica Ceca, io sono andato in altre parti e non c'è stato tanto tempo per rimanere in contatto".
I tuoi ruoli?
"Nelle giovanili giocavo mediano difensivo, poi ho giocato sempre difensore centrale. In italia ho giocato terzino sinistro con il Chievo".
Preferisci giocare difensore centrale in una difesa a 3 o a 4?
"Non mi cambia nulla. Preferisco giocare. Ho giocato con questi moduli e mi son trovato bene".
Le spiegazioni di Spalletti contro il Sassuolo?
"Lui è molto carico, emozionale, è un mister che bisogna stare a sentire e fare ciò che vuole lui. Penso questa sia la maniera giuste e adesso siamo più organizzati e giochiamo meglio".
Le parole di Spalletti dopo Madrid?
"Dopo la partita contro il Real siamo tutti un dispiaciuti, perché abbiamo avuto tante occasioni per fare gol. Questo non lo ha fatto il Real con noi. Abbiamo giocato bene al Bernabeu ed è un peccato. Adesso sono importanti le ultime 10 partite in campionato. Vogliamo andare in Champions. Per me sono state due sere indimenticabili ed è veramente una bella sensazione per noi calciatori giocare tutto l'anno in Champions".
La gara di Udine?
"Come sempre dobbiamo andare lì e fare il nostro calcio, ma in Italia tutte le partite sono dure. Anche se loro sono in difficoltà, giocano un modulo a 3 e bisogna fare bene e vincere".