PINZOLO - Castan: "Spero di esserci per la prima di campionato, ringrazio Sabatini per il sostegno". FOTO!
È stato Leandro Castan il protagonista dell'odierna conferenza dalla sala stampa del centro sportivo Pineta di Pinzolo.
Hai ricevuto il bentornato da Del Piero...
"Ho letto su Twitter, ho risposto e sono molto contento di leggere queste parole di un campione come lui. Mi dà più forza per tornare il più velocemente possibile ai livelli di prima".
Che Roma ti aspetti?
"Mi aspetto una squadra forte, che lotta insieme, mi aspetto sempre di dare una mano ai compagni, sappiamo che la stagione è lunga, voglio aiutare i compagni, l'obiettivo è di fare bene, vincere trofei".
In questo periodo difficile hai sentito la vicinanza di tutto il mondo del calcio?
"Come ho detto prima sono molto contento, è molto bello. Nel mondo c'è bisogno di persone come Del Piero. Spero di essere un esempio e di poter tornare come prima e di dare fastidio agli altri tifosi. Sono contento di questo affetto, ringrazio Dio di avermi messo vicino persone con capacità di aiutarmi, ringrazio tutti".
Cosa ti è mancato di più?
"Il terreno di gioco, giocare, stare all'Olimpico. Dopo l'intervento pensavo di poter recuperare più velocemente, sto lavorando molto forte per tornare il più velocemente possibile a livello, spero di esserci alla prima di campionato, ho rinunciato alle vacanze. Mi sento molto bene dopo un allenamento pesante, è stato importante perdersi le vacanze".
Ti sei dato una scadenza?
"Sto lavorando per tornare il più velocemente possibile, non sono un mister. Sto lavorando per essere disponibile il più velocemente possibile, quando si fa un intervento al ginocchio si conoscono i tempi di recupero. Voglio dare allegria ai miei tifosi, voglio tornare più forte di prima".
Qual è la persona che vuoi ringraziare di più in assoluto? Come sono i nuovi allenamenti di Norman?
"Non posso ringraziare una sola persona, sono fortunato perché tante persone mi sono state vicino. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini, sicuro ne dimenticherò qualcuno. La mia famiglia è stata sempre accanto a me. Norman è un grande, ha vinto mondiale e Champions, mi fido di lui e lo ringrazio, mi ha cambiato molto, sono molto contento e fortunato di lavorare con lui".
Maicon e Strootman?
"Sono molto carichi, speriamo di tornare tutti insieme con gli altri. La stagione è lunga, spero che potremo dare una mano e fare quel che non abbiamo fatto lo scorso anno".
Pensi di poter fare una coppia simile a quella con Benatia, con Manolas?
"Ora voglio lavorare bene, voglio giocare 45 partite su 40. Voglio dare una mano a società e mister, essere umile per aiutare, da soli non si vince niente. Voglio dare il mio contributo e aiutare la squadra per vincere".
Cosa non è andato bene l'anno scorso?
"È una domanda difficile, ce la siamo fatta tutti. Sono stato più fuori che dentro, penso che dobbiamo essere uniti fino alla fine, non possiamo mollare. Non vedo la scorsa stagione come un disastro, siamo in Champions League. La squadra non ha sopportato la pressione, speriamo di fare meglio e vediamo cosa succede".
Ti tremeranno un po' le gambe?
"Solo a immaginarlo ho i brividi. Non ho mai avuto paura di sbagliare, sono fiducioso che posso tornare al mio livello, ho fatto questo intervento per giocare a pallone, altrimenti sarei rimasto in Brasile sul divano. Non posso avere paura di sbagliare, è vero che non gioco da un anno, mi manca agilità, sono sicuro che tornerò al mio livello, voglio essere pronto per la prima di campionato. I muscoli devono essere stimolati con calma".
Pallotta, Sabatini e Garcia che Roma stanno costruendo?
"Quello che vedo è che stanno lavorando per fare una Roma migliore, vogliono fare una Roma forte, il presidente parla sempre di questo, anche il mister e il direttore Sabatini. L'attaccante che arriva dovrà fare 20 gol, ci sarà pressione. Spero che arrivi uno che possa darci una mano, per ora non è arrivato nessuno, mi fido di chi c'è. Si vince insieme, col gruppo di 20-25 giocatori".
Hai dichiarato in un'intervista che Sabatini ti è stato molto vicino...
"Quando il dottore mi ha detto che forse non potevo più giocare, all'inizio l'ho presa male. Lui mi ha chiamato a Trigoria, mi ha detto che dovevo restare. Lo ringrazio per non avermi lasciato andare e per avermi fatto sentire di essere un calciatore, mi ha dato forza per non mollare mai, è stato molto importante, non lo dimenticherò".