PINZOLO - Garcia: "Lo staff? Scelta mia e di Pallotta. Chi non fa niente non sbaglia mai". FOTO! VIDEO!
È stato il tecnico Rudi Garcia il protagonista della conferenza stampa di quest'oggi dal ritiro di Pinzolo.
Primi giorni di ritiro...
"Per fortuna è scesa un po' la temperatura, faceva caldissimo. Non ci aspettavamo un caldo così, ma tutto è tornato alla normalità, possiamo lavorare bene. C'è l'occasione per i tifosi di avvicinarsi alla squadra, se fosse possibile accoglierli anche a Trigoria lo farei. Ma non è possibile e approfittiamo di questa settimana, la gente può vederci da vicino. Approfitto per ringraziare tutti quelli che lavorano per mettere la squadra nelle migliore condizioni".
Si aspettava questo calore?
"Ma sì, c'è un'idea che ci facciamo e la realtà, che è veramente bella. Vedo i tifosi entusiasti e tante famiglie, non dimentico che io per primo siamo tutti stati bambini appassionati di calcio, su questa cosa non dobbiamo mai dimenticare, dobbiamo dare gioia ai bambini, sono il futuro".
Romagnoli sarà un punto fermo?
"Tutti quelli che sono qui, insieme ai nazionali che arriveranno il 13, Romagnoli il 14 e Ibarbo il 20, sono importanti. Penso anche ai giovani, è un momento in cui vivono con noi 24 ore al giorno, possiamo avere un occhio su di loro nel campo e far vedere loro le abitudini della squadra. Ogni giovane che è arrivato si è sempre mostrato molto educato, serio e all'ascolto dei consigli, vuol dire che sotto la Prima Squadra c'è un settore giovanile che lavora bene sul campo e sul piano umano".
Come si trova a dover lavorare con un gruppo che sente un ambiente che pensa che alcuni giocatori bloccano l'arrivo di altri?
"Non ho mai parlato di giocatori che andranno via, ho detto che il gruppo è quasi lo stesso dello scorso anno. Iago è un giocatore come i giocatori piacciono a me. L'uomo è molto umile, mi sembra essere un uomo con grande qualità, ci aiuterà tanto, ha qualità importanti. Da quando sono arrivato lavoriamo sempre in sintonia con Pallotta e Sabatini, per ora è arrivato Iago, io voglio tenere tutti i giocatori che sono con me, ci saranno giocatori che arriveranno, ogni anno la società lavora per far migliorare non solo la squadra, ma anche le strutture. Non bisogna andare in fretta, ma la cosa che posso assicurare è che avremo una squadra competitiva, cerchiamo tre ruoli ben precisi, ma non bisogna andare di fretta".
Era Rongoni il vero problema della Roma?
"Per essere chiari, ci sentiamo spesso col presidente e ogni giorno coi dirigenti italiani. Su questi cambi del mio staff avevo già parlato col mio presidente a gennaio, per migliorare non solo le strutture, non solo la squadra ma anche le persone che lavorano per il bene della squadra. Questo vuol dire che quelli dell'anno scorso non erano buoni? Per niente, siamo arrivati secondi e loro sono grandi professionisti. È la nostra scelta, la mia in particolare, abbiamo deciso di prendere persone di grande qualità che ci porteranno ad avere una stagione con meno infortunati, il nodo l'anno scorso è stato quello, per me quest'anno sarà un anno senza mondiali e senza Coppa d'Africa, l'abbiamo sofferto tanto e quest'anno non lo soffriremo".
Lei non è andato a Londra, cosa è successo? Ha mai pensato di lasciare la Roma?
"Se facciamo una conferenza stampa sull'anno scorso non serve a niente. Io sono entusiasta, sereno. Le cose, da quando sono arrivato, non sono cambiate. Non sono né più debole né più forte, lavoriamo allo stesso modo, ognuno al suo posto. Il mio ruolo è con lo staff quello di portare i migliori risultati. Bisogna tornare al futuro, che è oggi, abbiamo 7 settimane per lavorare e partite da giocare e una tournée da gestire, dopo l'Australia avremo 4 settimane. Siamo concentrati solo su questa cosa, è di buonsenso".
Come si trova a lavorare con Norman? Spesso si defila durante la parte atletica dell'allenamento, come funzioneranno le cose?
"Bisogna dare le responsabilità, non cambierà nulla. Ed Lippie lo conoscevo, ho scoperto Darcy, mi piace il suo buonsenso. Ha certezze, convinzioni, nella preparazione atletica possiamo avere più certezze. Cerca di spiegare ai giocatori il perché delle cose, è una cosa intelligente, la preprazione fisica deve essere quasi una richiesta dei giocatori, se sono al top potranno mettere sul campo ancor meglio le loro qualità. Su questo punto abbiamo fatto di tutto per accogliere al meglio non solo Ed e Darcy ma anche il nuovo medico Riccardo Del Vescovo, come si fa in famiglia. L'unica cosa brutta è che abbiamo tolto il preparatore fisico personale di Pallotta (ride, ndr)".
È stato lei a scegliere Norman?
"Sono stato io a dire di voler migliorare squadra e strutture, ho chiesto una balneoterapia, l'avremo a settembre. Come facciamo sempre, e l'abbiamo fatto l'anno scorso, abbiamo dei candidati, li studiamo e poi decidiamo chi arriva in modo collegiale".
L'anno scorso ci sono state molte partite con una cattiva organizzazione in campo, Sacchi disse a dicembre che con la fase difensiva dell'Empoli la Roma sarebbe stata davanti. Pensa di dover fare di più?
"Non ci sono solo i numeri a parlare, ma sono interessanti da guardare. Cambiando tutti e quattro i difenosori abbiamo fatto come l'anno scorso, vuol dire che tutta la squadra difende abbastanza bene, siamo stati poco efficaci davanti nella seconda parte. Sul piano del gioco sapete che ho detto delle cose sulla qualità e non ho cambiato idea, se giochiamo ben abbiamo più chance di vincere, nella seconda parte abbiamo giocato meglio per ragioni differenti, abbiamo fatto più partite in ripartenza. Questo è dovuto anche alla rosa che avevo in quel momento a disposizione, la cosa interessante è il risultato finale, ma ci può stare che in una fase corta bisogna adattarsi con le qualità del gruppo su tutti i punti. Quel che mi auguro è che torneremo ad avere un gioco spettacolare, la gente si vuole divertire, l'obiettivo è di tornare a vedere la Roma dei primi 18 mesi, sapendo che il risultato finale conta".
Pensa di aver sbagliato parlando del gap con la Juventus?
"Come ho detto, siamo in fase di crescita. Vogliamo sempre migliorare le cose, lavoriamo per questo. Ovviamente quest'anno l'obiettivo è qualificarsi per la terza volta consecutiva in Champions, sapendo che saremo outsider. Faremo di tutto per dare fastidio ai favoriti come abbiamo fatto durante i 18 mesi della mia presenza. Le ambizioni sono differenti dagli obiettivi, sono senza limiti. Ho sempre detto che voglio vincere un trofeo con la Roma, non ci siamo riusciti nei primi due anni per ragioni differenti, dobbiamo essere pronti se il favorito molla, ci servirà una stagione perfetta, ma sono ben piazzato per sapere che può succedere questa cosa, se la stagione nostra è perfetta e se gli altri mollano. L'ho vissuto col Lille e mi auguro di viverlo con la Roma. Chi non fa niente non sbaglia mai, bisogna sbagliare il meno possibile quest'anno".
Uscendo dalla sala stampa, viene chiesto di Edin Dzeko: "Sto aspettando giocatori, qualcuno arriverà".