Bruno Peres: "Giocare al San Paolo è difficile. Milik? Dura perdita per il Napoli"
Bruno Peres ha parlato ai microfoni dell'AS Roma Match Program:
Il campionato è iniziato da poco meno due mesi, qualche cosa si comincia a capire. Quali sono le squadre più forti?
“Certo, sappiamo che è iniziato da poco, ancora non c’è nulla di deciso però c’è la Juventus, il Napoli e poi ci siamo noi. Queste sono le squadre che sono partite meglio”.
Non si fa altro che parlare della Juventus come se avesse già vinto. Sarri lo ha dichiarato dopo Atalanta-Napoli.
“Io penso di no, credo che il campionato sia ancora aperto. Siamo all’inizio, dobbiamo lavorare tanto e cercare di fare bene perché il campionato sarà chiuso quando finisce l’ultima partita”.
Che gara sarà al San Paolo?
“Sappiamo quanto sia difficile giocare in quello stadio lì, contro una squadra così forte. Dobbiamo lavorare bene e cercare di fare il nostro meglio perché sabato ci aspetta una partita dura, però vogliamo vincere”.
Quanto perde il Napoli con l’infortunio di Milik?
“Per loro è una dura perdita, è un grande calciatore, molto forte, però hanno un sistema di gioco un po’ diverso e anche senza di lui rimangono temibili. Noi dobbiamo cercare di fare una grande partita”.
Se potesse togliere un altro giocatore al Napoli?
“Nessuno. Puoi togliere pure qualcuno, ma quello che entrerebbe al suo posto sarebbe ugualmente forte. Hanno tanti grandi calciatori. Dobbiamo cercare di togliere loro”
Ovvero?
“Neutralizzare gli undici i giocatori in campo con l’applicazione e le marcature, per poter fare un risultato pieno”.
C’è molto di Sarri nel gioco che fa il Napoli?
“È un ottimo allenatore e credo che stia facendo un gran lavoro. Ha il merito di riuscire a far capire ai suoi calciatori esattamente come devono giocare”.
Il Napoli viene dalla sconfitta a Bergamo, la prima del campionato. Può influire?
“Sì, hanno avuto come noi la sosta e quando ci si ferma con una sconfitta alle spalle si vuole vincere subito in ogni modo. Per noi è positivo perché loro cercheranno di sbilanciarsi e noi possiamo colpirli in contropiede. E cercare così di fare risultato”.
La Roma, invece, ha ritrovato entusiasmo nella vittoria contro Inter, cosa ha funzionato?
“Credo che il nostro spirito sia stato diverso. È stato l’atteggiamento giusto di chi vuole vincere. Questa è la vera Roma, non che prima non ci fosse, c’è sempre la voglia di voler far bene, ma contro i nerazzurri abbiamo messo tutto in campo. Dobbiamo fare ancora meglio, sappiamo che è necessario lavorare ancora di più, siamo una grande squadra e dobbiamo salire il più possibile in classifica”.
Quella contro l’Inter è stata la sua migliore partita?
“Credo di sì… Ho fatto un assist e sono riuscito ad aiutare i miei compagni. Sono contento che sia stata una gara positiva per me ma anche per tutti i miei compagni”.
La Roma è ancora alla ricerca della prima vittoria in trasferta.
“Giocare in trasferta è sempre difficile, ma noi siamo la Roma e la Roma deve cercare di vincere tutte le partite. Sappiamo che non è facile, però dobbiamo provarci sempre perché è troppo importante per noi”.
La Roma ha giocato 11 gare ufficiali, lei ne ha saltata solo una, la prima, arrivata il giorno dopo l’ufficializzazione del suo trasferimento al Torino. Se lo sarebbe mai aspettato?
“No, quando sono arrivato non lo immaginavo. Però per me è stato importante, mi sono già abituato a giocare con i miei compagni e ho preso anche confidenza con il modulo richiesto dal tecnico. Piano piano posso diventare più continuo e brillante in campo”.
L’inserimento nel gruppo come è stato?
“Molto veloce. Mi sono inserito subito, sono stato accolto benissimo e ho trovato il miglior ambiente possibile. Sono contento di aver scelto la Roma”.
Quanto peserà giocare ogni tre giorni nelle prossime settimane?
“È difficile perché non si ha il tempo per recuperare. Tante volte siamo stanchi, arriva qualche affaticamento muscolare, però quando scendi in campo tutto passa in secondo piano e bisogna cercare di dare sempre il meglio”.
In una precedente intervista al Match Program aveva detto che Spalletti le chiedeva di migliorare la fase difensiva. A che punto è?
“Sì, è vero si deve sempre migliorare. Non solo in fase difensiva, ma anche offensiva. Io credo che si debba lavorare per migliorare sempre, io sono fatto così. Con il tempo sto capendo sempre più come il mister vuole che io giochi, come vuole che vengano fatte le cose. Credo che la strada per diventare un giocatore importante sia ancora lunga”.
Ha giocato sia a destra, che è la sua posizione naturale, che a sinistra . In quale si sente più a suo agio?
“Mi trovo bene in entrambe. Non cambia molto. La verità è che un po’ alla volta le cose adesso vengono naturalmente ed è uguale su entrambi i lati del campo”.