Da poco a zero: il regalo di Karsdorp mette a nudo la Roma

03.05.2024 19:10 di  Gabriele Chiocchio   vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Da poco a zero: il regalo di Karsdorp mette a nudo la Roma
Vocegiallorossa.it

Ci ha provato fino all’ultimo a nascondere tutte le sue difficoltà, tutta la stanchezza, tutta l’incertezza di alcuni singoli, ma è bastato un solo episodio per mettere tutto a nudo. È un po’ questa la sintesi la partita che la Roma ha giocato contro il Bayer Leverkusen, prima sconfitta interna in una gara europea a eliminazione diretta da sette anni a questa parte, contro una squadra che si è dimostrata superiore sotto molti aspetti anche oltre il regalo di Karsdorp, che ha solo cancellato le già ultime resistenze giallorosse e accelerato la definizione di un risultato praticamente impossibile da ribaltare tra una settimana in Germania.

Anche nei minuti precedenti al grave errore dell’olandese, la squadra di De Rossi non era mai somigliata a quella vista contro il Brighton o contro il Milan, ma era già sulla scia di quella di Napoli e soprattutto di Roma-Bologna, partita che poteva essere presa come prova generale di questa semifinale, perché le somiglianze - in piccolo, purtroppo - tra quanto visto due lunedì fa e quanto visto stasera sono davvero tante, e, forse, queste avvisaglie non sono state colte correttamente. Distanze mai trovate, un pallone impossibile da gestire tra i piedi e impossibile da recuperare quando tra i piedi altrui, tanto nervosismo stavolta fluito nelle scarsamente qualitative giocate, con il pallone lungo per Lukaku che si è velocemente trasformato da dispositivo con cui spaventare i difensori (non aver più impensierito Tah, ammonito dopo 15 minuti, resterà forse il più grande dei rimpianti) a unica via di uscita contro il pressing furioso e preciso dei tedeschi.

Il gol dell’1-0 ha fatto rapidamente e definitivamente emergere quanto le energie nervose - in primis, ma non solo - rimaste a disposizione della Roma fossero e siano prossime allo zero e questo è un problema che ha non solo cancellato ogni velleità di rimettere a posto la serata, ma che pone anche degli interrogativi per le prossime cinque partite, in cui in qualche modo le prestazioni - prima ancora dei risultati - andranno portate a casa. Certo, non sempre davanti ci sarà Xabi Alonso, che in meno di un anno ha avuto un’evoluzione che non è incredibile solo perché le premesse di questa c’erano tutte, leggendo perfettamente quelle che potevano essere le mosse di De Rossi e attivando a sua volta delle trappole offensive a cui la Roma non ha saputo porre rimedio, come le posizioni di Grimaldo e Frimpong - oltre che il roaming di Wirtz, che un anno fa sembrò un bluff e che questa sera è stato imprendibile - che non sono quasi mai state lette dai difensori giallorossi.

Il ritorno da giocare c’è ancora e, per quanto visto stasera, questa potrebbe non essere necessariamente una buona notizia: lo scarto di prestazione è andato anche oltre il risultato - determinato, alla fin fine, da due episodi - e al fischio finale di Letexier non c’è un solo motivo per cui aspettarsi un ribaltone alla BayArena, tolta la classica cabala o l’affidarsi alla storia delle coppe europee che di questi episodi ne ha in abbondanza. In mezzo c’è la Juventus e la necessità, per mille motivi, di fare molto di più e, soprattutto, di ottenere molto di più rispetto a stasera: il momento difficile è arrivato nel punto peggiore della stagione, ce lo si poteva aspettare ma non è mai facile da accettare. E magari, sarà proprio la Roma a volersi ribellare a tutto questo, in qualche modo.