De Sanctis: "I risultati sono il frutto di quello che facciamo in campo"
De Sanctis a Sky
"Perché la Roma non vince più? Non riesce ad esprimere un gioco frizzante, ce lo chiediamo in continuazione, ci imponiamo per cercare di fare qualcosa in più, perché questo non basta però non viene fuori la prestazione come vorremmo fare. I risultati sono il frutto di quello che facciamo in campo. Problema di gambe o testa? E' un insieme di cose, non riusciamo a metterle sul binario giusto alla velocità giusta, gli avversari si chiudono ma noi non riusciamo a sfondare, c'è equilibrio contro qualunque tipo di avversario, per un motivo o un altro dobbiamo crederci fino alla fine, mancano ancora molte gare. Le squadre dietro in classifica? Abbiamo fatto 8 pareggi in 10 partite, non dobbiamo illudere le persone a guardare avanti, è ovvio che ci si deve guardare indietro. Mattiello? Non capita di frequente vedere scene così brutte, è un ragazzo giovane, ha tutto il tempo per riprendersi, gli facciamo un grande in bocca al lupo".
De Sanctis a Mediaset
“Stiamo riflettendo sui nostri ultimi risultati da parecchio considerando gli obiettivi che abbiamo. Non riusciamo ad indirizzare le cose soprattutto nella prestazione domenicale sul campo, perché nel lavoro quotidiano in allenamento stiamo facendo di tutto per invertire la rotta velocemente e con cattiveria. La domenica c’è un avversario che indipendente dalla sua forza non ci vede protagonisti di partite arrembanti, i pareggi sono una logica conseguenza di quello che facciamo sul campo, prima o poi riusciremo ad invertire la tendenza perché ci stiamo provando in tutti i modi. Il fatto di guardare avanti o indietro è finito da qualche partita, dipende da noi stessi nel senso che noi dobbiamo solo cercare di vincere. Ci stiamo imponendo di farlo, ma non basta, dobbiamo singolarmente dare di più per un problema che è generale. Se vedo cattiveria negli occhi dei miei compagni? Si, ma ripeto non è costruttivo far notare una cosa piuttosto che un’altra, sono tante le cose che non vanno e che dobbiamo migliorare, ma alla fine ci riusciremo perché manca ancora tanto e questa squadra può e vuole fare di più”.
De Sanctis a Roma TV
“Cosa può cambiare domani? Innanzitutto siamo rammaricati per l’ennesimo risultato di pareggio dell’ultimo periodo, un periodo troppo lungo per pensare di poter giustificare l’ennesima prestazione non all’altezza, che ha prodotto un pareggio giusto. Bisogna prendersi le responsabilità, l’allenatore lo fa, la società lo ha fatto, anche i giocatori non possono sottrarsi rispetto a quello che non riusciamo a fare sul campo. Ci confrontiamo quotidianamente, cerchiamo di darci input, di torturarci per dare di più. Questo non ci riesce fin troppo bene, il riferimento è che indipendentemente dal valore avversario non riusciamo a fare la prestazione, abbiamo sussulti quando andiamo sotto e non dovrebbe essere così, non bisogna andare sotto per fare bene. Tutto questo è frustrante, bisogna impegnarsi al massimo per fare meglio, perché ne abbiamo la possibilità, lo dobbiamo a noi stessi e ai tifosi. I confronti ci sono stati e continueranno a esserci. L’insieme non funziona, non c’è un singolo motivo altrimenti sarebbe stato facile risolvere il problema. I tifosi devono essere consapevoli che ce la stiamo mettendo tutta, anche noi non dobbiamo prendere in giro nessuno e dire che non ci stiamo riuscendo. Dobbiamo essere elettrici se serve, abbassare la guardia non è ammissibile. Servirà confrontarsi nuovamente, lo faremo, cercheremo di cambiare qualcosa e dare di più per svoltare. Le distanze tra i reparti? Questo è un aspetto tattico, uno dei tanti sui quali ci confrontiamo. È evidente che di fronte a queste cose bisogna prendersi responsabilità, essere lunghi non è cosa buona per qualunque tipo di squadra. Ho avuto questa sensazione che non è una sensazione perché è verificata dai fatti. C’è una aspetto tecnico, uno temperamentale, uno fisico, ci lasciano tutti l’amaro in bocca. È evidente che nelle prestazioni la domenica non siamo superiori all’avversario e quando non lo sei non vinci. Perché l’involuzione? Se qualcuno mi avesse fatto vedere ieri questa partita, sono sincero, non avrei mai immaginato noi fare un certo tipo di prestazione. Avendola fatta, l’analizzeremo insieme. Avete citato un motivo tattico, ce ne saranno altri, non sottovalutiamo nulla. C’è una sottile linea rossa, se non troviamo una soluzione, se ci nascondiamo dietro alle assenze… i giocatori che ci sono sono sufficienti per fare prestazioni migliori, perché dobbiamo nasconderci? Le responsabilità si prendono perché è necessario correggersi. È evidente che non sono in grado di dare una soluzione, perché non è una sola”.