Diamo i numeri - Roma-Real Madrid, solo una vittoria giallorossa all'Olimpico. Ma gli spagnoli non sbancano l'Italia da 8 gare

Vocegiallorossa.it

Dopo ben 8 anni dall'ultimo incrocio, Roma e Real Madrid tornano a giocarsi gli ottavi di finale di Champions League. 8 sono anche i precedenti tra i due club, col bilancio di poco in favore dei Blancos, che hanno collezionato 4 vittorie a fronte delle 3 romaniste, con un pareggio. Nelle 4 sfide disputate all'Olimpico (mercoledì sarà la quinta), invece, gli spagnoli hanno ruolino decisamente più netto: ben 3 vittorie a fronte di un successo della Roma (l'ultimo il 19 febbraio 2008). La primissima afida, poi, risale alla fase a gironi della stessa competizione della stagione 2001/2002: allora, l'11 settembre 2001, il Real Madrid si impose in casa degli avversari per 2-1. Quando si sono incrociate, queste due squadre hanno sempre regalato almeno un gol: lo 0-0 non si è mai infatti verificato negli 8 incontri disputati.

Roma e Real Madrid si presentano agli ottavi di Champions League dopo aver disputato la fase a girone in maniera diametralmente opposta: i giallorossi si sono qualificati con 6 punti, la quota più bassa mai registrata per il passaggio del turno, e 16 gol subiti, il che porta la Roma ad essere la squadra con la peggior difesa di sempre ad aver superato una fase a gironi del torneo; i Galacticos non hanno invece perso nemmeno una delle 6 gare fin qui disputate, ma non vince in Italia da ben 8 partite (4 pareggi e 4 sconfitte).

I due club non possono naturalmente competere economicamente: da una parte la Roma, pur essendo un top club di Serie A, presenta un valore della rosa di 250,70 milioni, quasi un terzo dei 704,80 milioni madridisti. 27 anni da una parte e 26 dall'altra per quanto riguarda l'età media dei calciatori, con la Roma presenta 15 nazionali e 23 stranieri a fronte 17 e 13 del Real Madrid.

Complessivamente poche le operazioni di mercato portate a termine, appena 5: nei primi anni 2000 Samuel e Cassano presero l'aereo da Roma alla volta della Spagna, mentre negli anni successivi Cicinho, Baptista e Gago hanno fatto il percorso inverso.