ESCLUSIVA VG, Calenda: "Maicon? Chi pensava che fosse una scommessa non è addentro al mondo del calcio"

27.12.2013 14:55 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA VG, Calenda: "Maicon? Chi pensava che fosse una scommessa non è addentro al mondo del calcio"
Vocegiallorossa.it
© foto di Insidefoto/Image Sport

È stato un anno travagliato per la Roma. La prima metà è stata caratterizzata dalla delusione per la finale di Coppa Italia mentre l'ultima parte ha visto i giallorossi protagonisti in campionato e capaci di tenere il passo di una Juventus da record. La squadra capitolina è cambiata molto questa estate, cedendo giocatori di valore come Marquinhos, puntando sull'esperienza e la personalità di calciatori del calibro di Maicon, senza tralasciare la linea verde, con Dodò che sta giocando con la continuità che l'anno scorso gli era mancata. Tutti e tre hanno lo stesso procuratore, Roberto Calenda, che a Vocegiallorossa.it ha parlato a 360° dei suoi assistiti in casa giallorossa e della sfida scudetto tra Roma e Juve.

Avendo diversi contatti con gli altri Paesi, quali sono i giudizi sulla stagione della Roma?
“La Roma sta occupando una vetrina importante nel palcoscenico internazionale per il gioco che propone, per la qualità che esprime in campo. Suscita curiosità e ha attirato l'attenzione di tutti".

Come direttore sportivo lo conosciamo tutti ma che persona è Sabatini? Com'è lavorare con lui soprattutto nei frenetici giorni di mercato?
​“Chi fa questo mestiere sa che nei momenti caldi di mercato siamo tutti sotto pressione. La differenza sta nel mantenere la calma e il puntare gli obiettivi. Ho notato che la Roma quando punta un obiettivo è determinata e lo porta avanti. Questo lavoro mette a dura prova le proprie coronarie. L'importante è mantenere la calma e ho notato che la Roma lo fa”.

Contro la Fiorentina Maicon ha trovato il suo primo gol con la maglia della Roma. Ci teneva molto il giocatore?
“Ci tiene in maniera particolare a far bene, affinché la Roma faccia bene. Esulta nella stessa maniera quando segnano i compagni o quando è lui stesso ad andare in gol, è molto felice e contento. Si diverte, gioca il calcio che sa giocare in una squadra dove tutti parlano la stessa lingua. È contento dei risultati che sta ottenendo qui a Roma".

Racconti come e quando è nata l'idea di portarlo a Roma. Sabatini inizialmente aveva pensato a Wallace...
“Dopo la Coppa Italia, Sabatini ha cambiato opinione su come strutturare la squadra e parlando con lui è nata questa mia idea e lui l'ha colta al volo perché aveva bisogno di un giocatore di carisma e di qualità”.

Maicon fu accolto con scetticismo quando arrivò nella Capitale. Cosa le diede maggiormente fastidio?
“Lui è un ragazzo particolare, un giocatore di esperienza, una persona abituata alle pressioni e a vincere. L'anno scorso ha avuto per la prima volta un periodo sfortunato, pieno di infortuni, dal tallone al piccolo intervento al menisco. Soltanto che noi non siamo persone che divulgano tutto ai quattro venti. Molti non sapevano come fosse la situazione e e parlavano di un Maicon finito ma lui sta dimostrando che quando sta bene è il più forte in assoluto. Dispiace non si dia la giusta informazione. Capita un anno di subire parecchi infortuni dopo tante stagioni giocate ad alto livello. Se qualcuno pensava che fosse una scommessa non è ben addentro al mondo del calcio”.

Come sta vivendo Maicon quest'esperienza?
“Quello che esterna fuori è quello che ha dentro: lo vediamo tutti in campo: cosa fa, come partecipa alla partita, alle situazioni di gioco, come incita il gruppo. Quello è lo stato d'animo attuale. È molto contento della scelta che gli ho proposto. È felice, è una persona vera, diretta e manifesta chiaramente i suoi sentimenti, così come quando incita i tifosi allo stadio, durante la partita”.

Dodò l'anno scorso non riusciva mai ad allenarsi con continuità, a differenza di quest'anno. Merito anche del cambio di preparazione?
“Era normale dover sostenere un periodo di riabilitazione dopo quel gravissimo infortunio e la Roma è stata brava a seguirlo, ad avere pazienza e a stare vicino al giocatore. Con l'allenatore attuale poi si trova bene ma anche quanto fatto l'anno scorso è servito a rimetterlo a posto”.

Le sue prestazioni vengono ovviamente passate sotto la lente di ingrandimento: come vive la situazione il ragazzo?
“Mi piace la sua attitudine al lavoro, glielo dico sempre. Mi piace la sua continuità e il non curarsi delle critiche, il non curarsi di nulla, andando avanti per la sua strada. E questo gli sta facendo fare il salto di qualità. Dedizione al lavoro: pensa solo ad allenarsi e questo sta pagando”.

Rispetto allo scorso anno, è evidente il miglioramento in fase difensiva ma dovrebbe essere un po' meno timido in avanti...
“Sta facendo quello che il calcio europeo e italiano chiedono e lo sta facendo bene. Dà molta attenzione alla parte difensiva, obbligatoria giocando in Italia, senza tralasciare le sue qualità. I cross che ha prodotto nelle ultime gare sono di ottima fattura e chi ha il palato fine se ne accorge. Maicon gli dà consigli continuamente e ricordiamoci che proviene da un campionato, quello brasiliano, tatticamente molto diverso dal nostro. Inoltre alla sua età non è facile giocare in una squadra tra le migliori della serie A”.

Corsa scudetto: il 5 gennaio si giocherà Juventus-Roma?
“È un duello avvincente: sono due squadre superiori alle altre, si stanno superando e sono attrezzate per far bene. Entrambe hanno un centrocampo splendido e a Torino, il prossimo 5 gennaio, sarà una sfida avvincente. Forse la Juve ha un pizzico di abitudine in più a vincere mentre questa nuova Roma è la prima volta che si trova ai vertici".

Mercato: in queste settimane si è parlato dell'ipotesi prestito per Dodò, con Torino, Sampdoria e Tottenham che si sarebbero interessate al giocatore...
“No, no, non si sono fatte avanti perché la Roma non pensa di cederlo”.

Contatti con altre squadre?
“Il mercato di gennaio è un mercato strano, soprattutto con la crisi economica: è il mercato delle invenzioni e del low cost. Negli anni scorsi ci sono state squadre che hanno inserito giocatori determinanti ma quest'anno si prospetta un mercato tranquillo".

Che mercato sarà per la Roma?
“Questa è una rosa comunque già fortissima: poi valuterà la società se intervenire ma questa è una squadra già molto forte”.

Ci può raccontare qualche retroscena curioso di mercato relativo all'ultima sessione estiva?
“Quando Garcia conobbe Marquinhos la prima cosa che gli disse fu: «Ma tu non vai via, vero?». Successivamente, il club ci comunicò la disponibilità a cedere il giocatore e trovammo la migliore soluzione per tutti".