ESCLUSIVA VG - Sonia Malavisi: "La Roma un affare di famiglia. Gareggiare all'Olimpico un'emozione grandissima". VIDEO!
Sonia Malavisi, promessa Azzurra dell'atletica leggera nella disciplina del salto con l'asta, nonché grande tifosa giallorossa, si è raccontata in esclusiva ai microfoni di VoceGiallorossa.it, alla vigilia del Golden Gala, l'annuale meeting valevole per la Diamond League 2019 in programma questa sera allo Stadio Olimpico di Roma, che la vedrà competere con le migliori atlete del panorama internazionale.
Sonia, quali sono le tue emozioni nel gareggiare davanti al pubblico di casa, in quella che è la tua città?
«È un'emozione grandissima, questo è il mio quarto Golden Gala ma ogni volta entrare dentro l'Olimpico è un'emozione che davvero che ti segna. Ricordo che il primo è stato quando avevo 19 anni, entrare nello stadio della tua città... Davvero non vedo l'ora».
A proposito dello Stadio Olimpico, la pedana del salto con l'asta è in Curva Nord, cosa vuol dire questo per te?
«Questo è un gran disagio per me (ride, ndr), lo è per per i miei amici e per i miei parenti, visto che vengo da una famiglia romanista. Purtroppo l'asta è posizionata nel lato sbagliato ma "Chi mi ama mi segua" e per questo costringerò tutti a venire in Curva Nord».
A livello sportivo questo è un anno importante per te, quello che precede le Olimpiadi, quali sono le tue ambizioni per l'anno in corso?
«Quest'anno sicuramente l'obiettivo è migliorare il mio primato personale, 4,51m, misura che mi è permesso di partecipare alle Olimpiadi di Rio (2016, ndr) quindi partire già con un miglioramento in questa stagione per puntare a Tokyo 2020 cercando di fare qualcosa di più e qualcosa di meglio».
Non hai mai nascosto la tua fede giallorossa, com'è nata questa tua passione e come riesci a conciliarla al giorno d'oggi con i tuoi impegni?
«È molto semplice, mia nonna, abbonata in Curva Sud per svariati anni, quand'ero piccola mi disse: "O sei della Roma o non entri a casa" (ride, ndr), a parte gli scherzi vengo da una famiglia romanista, per me è la normalità, la seguo da quando son piccola. Ora sta diventando un po' più difficile perché non mi alleno più a Roma ma mi sono trasferita a Cuba per un periodo, poi Germania e Madrid, vari posti, non è facilissimo seguirla ma mi tengo aggiornata, ho gli amici, ho mia mamma che mi manda continuamente messaggi durante la partita quindi nonostante la lontananza mi tengo aggiornata».
C'è un calciatore al quale ti senti più legata?
«Sarò scontata ma Francesco Totti è la mia infanzia, sono cresciuta vedendolo giocare e con lui Daniele De Rossi, i due pilastri della Roma, sono un vanto anche all'estero, li conoscono tutti... I cubani, i tedeschi, qualsiasi persona sentendo la Roma la associa a Totti-De Rossi, per me è un grande orgoglio, ho avuto l'onore di vederli giocare e sono sicuramente loro due».
A proposito di De Rossi, è notizia di questi giorni il suo controverso addio dalla Roma, cosa ne pensi e cosa avresti fatto tu fossi stata nella società?
«Ho letto la notizia appena tornata da un allenamento ed ero sconvolta, ho chiesto conferma ai miei amici perché non potevo crederci, non me l'aspettavo per niente soprattutto dopo l'addio di Totti di due anni fa, è stato un altro colpo basso. Fossi stata nella dirigenza non avrei preso questa decisione, ognuno avrà le sue ragioni ma è stato davvero brutto, ho guardato la conferenza stampa mentre ero all'estero e non è stato bello, ma la vita va avanti e bisogna accettarlo».
Hai qualche aneddoto su una partita in particolare?
«Sì, non riesco ad andare spesso allo stadio a causa dei miei impegni ma il ricordo più bello è datato 31 ottobre 2017, giorno del mio compleanno, quando i miei genitori mi regalarono i biglietti per Roma-Chelsea, terminata 3-0 (quarta giornata del Gruppo C della Champions League 2017/2018, ndr), una partita stupenda e una giornata fantastica».
Grazie Sonia e in bocca al lupo per la gara di giovedì!
«Grazie mille, vi aspetto tutti quanti allo Stadio Olimpico, purtroppo nella Curva sbagliata (ride, ndr)».