La settimana dell'avversario - Sampdoria
Sunday bloody Sunday cantavano gli U2 in una nota canzone degli anni '80. Fatte le dovute proporzioni, quel pezzo potrebbe descrivere la domenica di sangue appena passata da Roma e Sampdoria. Una giornata di festa rovinata dalle prove opache delle due squadre, che ora si ritroveranno una di fronte all'altra per far partire la rivoluzione. Fortunatamente il calendario fitto di questo avvio di stagione offre subito la possibilità di rifarsi, anche perché la vera battaglia, quella del campionato, è solo agli inizi. Le notti appena passate dai blucerchiati sono state turbate da una presenza inquietante: quella di Fabio Quagliarella, che ha deciso con una doppietta la partita di campionato persa dalla Samp. E così in questi giorni tristi per il popolo doriano, le uniche buone notizie sono arrivate lontano dal campo, con i rinnovi in pompa magna di tre pedine fondamentali: Eder e Soriano (fino al 2020) e De Silvestri (fino al 2019). “L'Inter per Eder mi ha offerto 8 milioni e io gli ho detto di andare a fare in c...! Poi sono arrivati a 12; ma o mi danno i soldi che vale o ciao". È stato il commento decisamente sopra le righe, come il suo personaggio, del presidente Massimo Ferrero.
“In Italia c’è sempre l’idea di pensare in maniera negativa. Contro la Roma giocheremo a viso aperto perché noi pensiamo positivo: l’oggi è sempre il nostro giorno migliore”. Con queste parole il tecnico Zenga ha spronato i suoi al riscatto e a dimenticare il passato recente, in virtù di un futuro dal cielo sempre più cerchiato di blu. L'ex portierone della Nazionale di turn-over non vuol sentir parlare, anche perché secondo lui “se una squadra sta bene e un ragazzo ha 30 anni, può giocare quanto vuole”. Ragionamento semplice da fare quando di mezzo non ci sono le coppe e le energie psico-fisiche possono essere dosate a dovere. La formazione della Sampdoria sarà pressoché la stessa che è andata al tappeto contro i granata, col probabile inserimento dello scalpitante Correa, e aspettando il rientro di Angelo Palombo, capitano di tante battaglie ora afflitto dal mal di schiena. Da svincolato a oggetto misterioso invece il cammino di Antonio Cassano, che oramai sembra poter rivestire solamente il ruolo di capo dello spogliatoio. In una settimana difficile, una leggera nostalgia nei tifosi blucerchiati l'avrà suscitata il pensiero di Eto'o, la scorsa stagione protagonista, anche se per poco, della cavalcata doriana. “Vorrei che l'Inter vincesse lo scudetto perché è il miglior club d’Italia. E spero che la Samp arrivi seconda. Sono due squadre che ho nel cuore". I campioni vanno e vengono, ma i migliori rimangono nella mente di chi li tifa!