Maicon: "Garcia è un lavoratore instancabile. È il momento di dimostrare la nostra forza"

30.11.2013 14:30 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: Roma Channel
Maicon: "Garcia è un lavoratore instancabile. È il momento di dimostrare la nostra forza"

Roma Channel ha realizzato un'intervista esclusiva al terzino brasiliano Maicon. L'ex interista è arrivato in estate a titolo gratuito dal Manchester City, dove ha giocato nella scorsa stagione.

La tua condizione fisica?
"Sto bene. Prima di andare in Nazionale abbiamo fatto un lavoro specifico per quando sarei tornato a giocare qui. Sono tranquillo, spero di fare una grande partita a Bergamo".

E' anche la tua esperienza che ti aiuta a gestirti?
"Certamente, ora ho più esperienza".

Come ti trovi a Roma con i tifosi? Spesso li chiami a raccolta nei momenti chiave della gara
"Non solo per me ma anche per i miei compagni. Ho visto nell'Open Day che la tifoseria della Roma è particolare, non è uguale alle altre. Il loro sostegno è sempre importanti nei momenti importanti della partita".

Differenze con le altre tifoserie?
"Sono più appassionati, lo si vede quando vai in giro e la gente ti fa vedere che è una tifoseria importante. Ho già giocato in grandissime società ma quella della Roma è una tifoseria particolare".

Un tuo punto di vista sul campionato?
"Dopo dieci partite così di fila è normale avere un po' di stanchezza anche perché la maggior parte dei titolari gioca in Nazionale e deve affrontare lunghi viaggi. Quest'anno il campionato italiano è veramente duro però è un momento in cui dobbiamo dimostrare la nostra forza. In casa non possiamo lasciare dei punti ma può succede. L'importante è che la gente capisca che l'ambiente è buono, stiamo lavorando alla grande e domenica sarà un'altra Roma".

Nelle ultime tre partite c'è stato qualche errorino degli arbitri..
"Non parlo mai degli arbitri, cerco sempre di capire cosa abbiamo fatto di buono. Ognuno poi fa il suo lavoro e fa il 100%. Capita di sbagliare ma l'importante è che quando finisce la partita tu sia contento di quello che hai fatto".

Quando stavi con l'Inter hai affrontato tante volte la Roma...
"È stato sempre emozionante affrontare la Roma. Innanzitutto è una grandissima società, poi erano quelle partite cui pensavi dalla settimana precedente. Sono state sempre belle partite, con decisioni importanti, anche degli arbitri. La gente allo stadio ha sempre visto belle partite. Sono stati 6 anni importanti con l'Inter e giocare contro la Roma è sempre stato un piacere".

L'Inter aveva una rosa più attrezzata, la Roma aveva un gran gioco
"Sì, è vero, era la squadra che ci metteva più in difficoltà. Sono stati bei duelli".

Sei arrivato anche per portare un po' di mentalità alla squadra, così come De Sanctis e Strootman. Cosa ha significato per te vincere il triplete?
"Sono venuto qui perché volevo giocare e dimostrare di essere ancora al mio livello. La personalità non è mai mancata alla Roma, vedendo da fuori. Ci sono grandissimi giocatori nella rosa che hanno sempre avuto personalità. Non ho mai pensato mancasse alla Roma. Il triplete è stato un momento bello, già mi era capitato in Brasile ma con l'Inter l'ho vinto da protagonista perché in Brasile giocavo poco. È stato un momento importante nella mia carriera ma più importante ancora per il presidente, che ha fatto di tutto per raggiungere questo traguardo".

Si collega telefonicamente Julio Cesar, l'ex portiere dell'Inter con il quale Maicon vinse il triplete: "Vorrei chiedere a Maicon se lui abbia nostalgia di giocare con me"
Risponde Maicon: "Per me lui è mio fratello, sono contento mi abbiate fatto questo regalo. Abbiamo fatto tante cose assieme, mi ha aiutato nei momenti di difficoltà. Io vorrei sapere lui come sta perché è importante per la Nazionale e non possiamo sbagliare".

Julio Cesar: "Sto bene, sono contento che ci siamo ritrovati in Nazionale perché lui sa bene che noi abbiamo un sogno da realizzare il prossimo anno. Ora sto cercando una squadra per giocare, sono in difficoltà come lo era Maicon l'anno scorso. Per andare in Nazionale dobbiamo dimostrare di meritarlo e ora per me è difficile ma a gennaio tutto si sistemerà".

Javier Zanetti dedica poi un saluto particolare a Maicon: "Ogni anno che passa si dice che Zanetti diventi più vecchio ma non è così".

Cosa hai pensato quando hai ricevuto la chiamata della Roma?
"La Roma mi ha dato l'opportunità di rinascere nel calcio. Era un periodo difficile e ora dimostrare in campo il mio valore per ripagare la fiducia della società".

Nella prima conferenza stampa hai detto di non essere venuto qui solo per la Nazionale brasiliana ma anche per fare grandi cose...
"Certamente, purtroppo la gente pensa diversamente. Chi capisce di calcio sa che solo facendo bene con il tuo club vai in Nazionale. Non stavo bene con la mia precedente società, non per colpa loro ma ero io che non stavo bene, non giocavo, non avevo continuità e non sono tornato in Nazionale. La Roma mi ha dato l'opportunità di giocare e sono tornato in Nazionale. Se faccio bene con la Roma sicuramente tornerò in Nazionale".

La maglia numero 13?
"Mi piace dimostrare la mia forza. Si diceva che il 13 non portasse fortuna e allora l'ho presa io per dimostrare che fosse falso che portasse sfortuna".

Tuo padre ti consigliò di fare il terzino?
"Vero.Mio padre mi spostò lì per un infortunio del terzino destro. Lui mi era il mio allenatore in una squadra giovanile; stavamo giovando e il terzino si fece male. Mio padre mi posizionò lì perché diceva che avessi bisogno di avere tutto il campo davanti e aveva ragione".

Quando sei arrivato che ambiente hai trovato?
"La gente sentiva tanto quello che era accaduto lo scorso anno ma qui ci sono giocatori importanti e di personalità. Volevano subito dimostrare che quanto accaduto non avrebbe buttato giù una società forte come la Roma".

Qual è l'obiettivo della Roma? Napoli e Juve superiori?
"Vero, hanno giocatori importanti che fanno la differenza con una giocata ma noi abbiamo l'obiettivo di tornare in Europa. Non possiamo stare fuori, dobbiamo portare la Roma al suo posto".

La Roma sarebbe pronta per far bene i Europa?
"Dipende dai giocatori e da cosa vogliono. Qui ho trovato giocatori forti".

Garcia?
"Un lavoratore instancabile. Vuole sempre la precisione, lavorare al massimo, è una qualità che hanno solo i vincenti".

È un duto ma sa anche parlare con i giocatori..
"Siamo 27-28 bestie negli spogliatoi, deve saper gestire queste cose e lui è bravo anche in questo".

Dodò?
"L'ho visto giocare in Brasile e dopo l'infortunio è straordinario vederlo in campo. L'infortunio è stato gravissimo ma in futuro farà bene. Deve imparare tanto ma lo sta già facendo. Per la Roma sarà un bravissimo giocatore".

La tua percentuale di forma fisica?
"Non mi piace dirlo. Cerco di lavorare ogni giorno per fare poi bene in partita. Purtroppo a volte le cose non vanno come voglio ma sono felicissimo di essere qui e devo solo ringraziare tutti".

L'Atalanta?
"Sarà una partita durissima. Stiamo preparando bene la partita e non possiamo mancare di fare punti, pur con tutto il rispetto degli avversari".

Favorite per il mondiale oltre a voi e all'Argentina?
"Il Brasile in casa è fortissimo ma ci sono tante Nazionali forti: la Spagna, la Germania, l'Uruguay, l'Italia che nelle competizioni importanti fa sempre bene, poi tocca a noi fare bene"