Roma – Genoa 1983: 2-0, primato ed un sogno da realizzare
Due reti per una Roma capace di giganteggiare nella sfida con i rossoblu liguri, mentre la Juve impattava col Cagliari ed il Verona prevaleva sul Napoli.
In quella straordinaria annata 1982 - '83 ci si avvicinava al giro di boa con la creatura di Dino Viola in vetta tallonata dalla Juve del Trap e dal sorprendente Verona di mister Bagnoli. Con i bianconeri era un duello che si riproponeva mentre la terribile matricola gialloblù riusciva ad imporsi all'attenzione degli appassionati per la sua solidità, gettando le basi per il titolo che conquisterà di lì a due anni. Si era giunti così alla penultima giornata del girone d'andata in quella domenica post-festività di Capodanno con una Roma concentrata e determinata a raggiungere un obiettivo troppo a lungo sognato dai suoi tifosi. Di fronte c'era il Genoa del tecnico Gigi Simoni. A campi invertiti e con una situazione di graduatoria diversa rispetto all'attuale turno di campionato, le altre due sfide per il vertice vedevano la Juve ospitare il Cagliari mentre il Verona far visita al Napoli, quell'anno fanalino di coda. I veneti espugnarono il San Paolo (1-2 il finale) mentre i piemontesi non andarono oltre il pari interno (1-1) con gli isolani, scatenando una pesante contestazione dei propri tifosi nel dopo partita. Reazione a dir poco ingenerosa, visto che quell'anno la società torinese approdò in finale di Coppa Campioni, anche se la vittoria arrise ai tedeschi dell'Amburgo. I giallorossi contro il Genoa, invece, dominarono l'incontro sottoponendo Martina, estremo difensore dei grifoni, ad un bombardamento incessante che fu premiato “solo” da un'autorete del genoano Corti in apertura del match e da un bolide su punizione del capitano Agostino Di Bartolomei. Una vittoria che, per consistenza numerica, non può rendere pienamente l'idea di quanto la squadra di Liedholm e Falcao produsse nell'arco dei novanta minuti.
Nella Roma ad avere trascorsi rossoblu vi erano Roberto Pruzzo, Sebastiano Nela (nati e cresciuti nella società ligure) e Bruno Conti mentre nel Genoa quel giorno erano schierati l'ex giallorosso Vincenzo Romano, alla Roma nell'annata 1980 – '81, ed il futuro romanista Roberto Antonelli, nella capitale nella stagione 1984 – '85.
Si giocava la penultima giornata, 14° turno, della gloriosa stagione 1982 – '83, era il 2 gennaio 1983.
LA GARA La Roma in campo con: Tancredi, Nela, Vierchowod, Ancelotti, Falcao, Maldera, Conti, Prohaska, Pruzzo, Di Bartolomei, Iorio. Il Genoa si oppone con: Martina, Romano, Testoni, Corti, Onofri, Gentile, Viola, Benedetti, Antonelli, Iachini, Faccenda. Arbitro designato il signor Casarin della sezione di Milano. Bastano due minuti per rompere l'equilibrio: Conti tenta di servire Maldera in profondità. Il genoano Corti anticipa in scivolata il romanista spedendo imparabilmente verso la propria porta. Martina è battuto, Roma in vantaggio. Le occasioni per raddoppiare non mancano agli uomini di Liedholm ma la bravura dell'estremo difensore dei grifoni e la mancanza di precisione dei giallorossi consentono ai liguri di concludere la prima frazione con il minor danno possibile. Inizia la ripresa ed il secondo minuto è nuovamente fatale per gli ospiti. Testoni commette fallo su Iorio, punizione dal limite. Tocca Conti per lo specialista Di Bartolomei che con una conclusione potente infila l'angolo alto alla sinistra di Martina incolpevole, raddoppio giallorosso che conclude virtualmente l'incontro. Al 12° doppia sostituzione per i rossoblu: entrano Fiorini e Briaschi rispettivamente per Corti e Iachini. Tenta di reagire il Genoa ma la conclusione di Viola trova pronto Tancredi. La Roma non si ferma qui, sfiora più volte il terzo gol. L'opportunità più ghiotta arriva con una sassata di Ancelotti deviata dal portiere ligure sul palo. La superiorità della Roma non si discute. Nulla da aggiungere, 2-0 il risultato finale.