Roma – Verona 1988: 1-0, la Curva Sud saluta e ringrazia il “Bomber” Roberto Pruzzo per l'indimenticabile decennio trascorso insieme
“106 volte grazie” recita lo striscione principale esposto in curva sud nella sfida contro il Verona. Una serie di cartelloni più piccoli, tutti uguali, recanti il nome del centravanti romanista in partenza, hanno l'intento di rievocare le gioie che nei dieci anni di permanenza Pruzzo ha regalato al popolo romanista con il suo straordinario senso del gol. Il “Bomber” di Crocefieschi nella Roma ha contribuito alla vittoria di un campionato, quattro coppe Italia, il raggiungimento di una finale di Coppa Campioni e, dal punto di vista personale, si è aggiudicato tre volte il titolo di capocannoniere della massima serie. Un capitolo glorioso della storia dell'A. S. Roma si chiude quel giorno con il suo addio ai colori giallorossi.
Anche per la curva sud, in un certo senso, si tratta dell'ultima gara. Incalzano i lavori in vista del mondiale 1990 ed un mese dopo il primo settore ad essere demolito sarà proprio il tradizionale feudo giallorosso. L'intera struttura dell'Olimpico, inaugurata nel 1953 con la denominazione di “Stadio dei Centomila”, verrà rinnovata ed ampliata assumendo così la fisionomia attuale.
Contro gli scaligeri a Pruzzo sarà negata l'opportunità di salutare il suo pubblico con l'ultima rete in giallorosso. Una sua conclusione da distanza ravvicinata viene respinta poco oltre la linea da un difensore, ma la goal – line technology, a quel tempo, non era neanche in progetto per la governance del calcio; la terna arbitrale compie un errore di valutazione lasciando continuare a giocare. Il match viene risolto da un colpo di testa di Lionello Manfredonia dopo pochi minuti di gioco, lo scarto indispensabile per respingere l'assalto della Sampdoria e poter conservare il terzo posto finale, miglior piazzamento fino al tricolore del 2001.
Schierato quel giorno nei gialloblu del tecnico Osvaldo Bagnoli troviamo Thomas Berthold. Nell'estate 1989 raggiungerà nella capitale l'altro tedesco Rudi Voeller. Con la maglia della Roma conquistano una Coppa Italia nel 1990 – '91 e nella stessa annata raggiungono la finale di Coppa UEFA. Con la nazionale tedesca, nel luglio 1990, allo stadio Olimpico si laureano campioni del mondo dopo una finale tesissima contro l'Argentina di Diego Armando Maradona. Berthold lascerà Roma e l'Italia nel 1991 per tornare in Germania ed accasarsi al Bayern Monaco.
Si giocava l'ultima giornata della stagione 1987 – '88, era il 15 maggio 1988.
LA GARA La Roma schiera: Tancredi, Tempestilli, Nela, Manfredonia, Collovati, Oddi, Conti, Domini, Pruzzo, Desideri, Voeller. Risponde il Verona con: Giuliani, Pioli, Volpecina, Berthold, Fontolan, Soldà, Verza, Terracciano, Gasparini, Iachini, Pacione. A dirigere l'incontro il signor Nicchi di Arezzo. 8° angolo battuto da Conti, traversone in area dove Manfredonia si fa trovare pronto di testa per mettere dentro il vantaggio giallorosso. Due minuti e Pruzzo si vede respingere una conclusione ravvicinata da Volpecina; la palla sembra aver superato la linea ma l'arbitro fa continuare. 34° contropiede degli ospiti, cross in area per Iachini che di testa spedisce sulla traversa. 44° Voeller si libera in area, calcia ma la sua conclusione termina sul palo alla sinistra di Giuliani. Nella ripresa solo due tiri da lontano, di Soldà per i veneti e di Conti per i padroni di casa impegnano i due portieri. Trovano spazio nella Roma Signorini, entrato al 20° al posto di Oddi e Gerolin che otto minuti più tardi rimpiazza Conti. Nel Verona doppia sostituzione al 25°: Ferroni e Sacchetti in campo rispettivamente per Volpecina e Verza. La Roma si aggiudica l'incontro per 1-0.