TRIGORIA - Garcia: "Primo posto? Stiamo zitti"
Nella sala stampa del centro sportivo "Fulvio Bernardini" di Trigoria, Rudi Garcia ha incontrato la stampa per presentare la sfida di domenica contro il Verona al Bentegodi. Come di consueto, Vocegiallorossa.it propone la diretta testuale delle parole del mister.
Come si motiva lo spogliatoio in un momento del genere?
"Si motiva per le gare che arrivano, bisogna solo vincere e mettere tutto in campo. Dobbiamo fare in modo di vincere per superare questo momento in cui pareggiamo sempre. La mia motivazione primaria è che la squadra non perda fiducia nella propria forza, quando una squadra non prende più rischi non si concede tutte le opportunità per vincere. Lavoro su questo facendo vedere loro le cose che hanno fatto in un passato recente".
Domani è più importante vista la vittoria della Juve?
"No, c'è solo da fare di tutto per vincere. Bisogna stare zitti perché finché non vinciamo più partite non serve parlare del primo posto. Quello che ha detto Sabatini lo pensiamo tutti, facciamo di tutto per difendere il secondo posto che è il miglior modo per attaccare il primo. A 10 punti con una partita in meno si deve parlare solo di Verona".
La differenza tra voi e la Juve sta nella vittoria anche quando non si gioca bene?
"Posso parlare solo della Roma, ieri la loro vittoria è arrivata sulla giocata singola di un campione. Anche noi abbiamo giocatori in grado di risolvere anche quando si gioca meno bene, dobbiamo ritrovare questo perché abbiamo giocatori forti".
Perché mancano i colpi dei singoli?
"Lo hanno fatto e lo sanno fare. Poi ognuno di loro deve tornare al 100% e non perdere fiducia. Abbiamo non solo grandi uomini ma anche grandi giocatori che ti possono risolvere le partite. Lo fanno nel modo migliore quando si sentono forti ed è anche vero che qualsiasi cosa succeda in partita sanno che possono risolverla. Collettivamente e singolarmente".
Sul mercato di gennaio:
"La responsabilità di avere una Roma seconda è di tutti, così come l'uscita dalla Champions. Le scelte che ho sono ottime, non possiamo gestire però il timing. Sapevamo di avere due giocatori in Coppa d'Africa e sul timing siamo stati penalizzati anche perché Ibarbo si è infortunato dopo due giorni. La responsabilità dei risultati è di tutti, non di uno. Siamo tutti responsabili anche delle buone cose".
Sente i tifosi più severi verso di lei?
"Lei può parlare per la stampa e non per i tifosi, faccio in modo di portare gioco e risultati non soltanto sul breve periodo ma soprattutto sul lungo per il futuro. Non lavoriamo solo per quest'anno ma per costruire una grande rosa nel futuro, basta uscire in città per sapere che lei ha tanti anni e ci dà tanta forza con la sua grandezza. Speriamo la Roma diventi così, non lavoriamo per vincere uno scudetto ogni 30 anni ma per lottare ogni anno. Forse siamo in anticipo su queste cose ma meglio lavoriamo e più si anticipa. Non aspettiamo il nuovo stadio o soldi in più, facciamo in modo di spingere al massimo. Abbiamo un momento difficile, è ovvio, e forse anche normale vista la storia di quest'anno. Siamo molto più forti se i giocatori sentono la fiducia dell'ambiente e dico sinceramente che mi sembra sarebbe un'ottima cosa per tutti, e non solo per la Roma, se questa squadra avesse il successo che vuole. Nel futuro se ognuno capisce che è giusto avere anche un avviso critico ma obiettivo. Se abbassiamo il livello di fiducia non si va nella strada giusta".
Perché la squadra si abbassa troppo?
"Bisogna mettere le cose le cose nella giusta situazione. Non è che perché siamo in vantaggio e decidiamo di essere più compatti per colpire in contropiede, dobbiamo difendere dietro la nostra porta, lasciando la palla all'avversario senza pressing. Col Feyenoord poteva essere umano, ma sono un paio di volte che prendiamo il primo gol, senza vincere e senza perdere. Col Cagliari siamo riusciti a raddoppiare e giovedì era umano difendere il risultato, ma così diamo più opportunità all'avversario. Speriamo di non prendere gol in fuorigioco ogni volta e non è che andiamo troppo indietro, ma dalla posizione arretrata dobbiamo avere un blocco compatto".
Quando vedremo al Roma ad alti livelli?
"Servirà tempo e lavoro, il presidente arriva a fine febbraio e risponderà lui. Io posso parlare solo del settore sportivo ma c'è una relazione tra risultati e situazione conomica. Il presidente gestisce tutti i punti per far arrivare la Roma dove vogliamo tutti, in alto ogni stagione in Italia e in Europa. Lui sa meglio di me che servirà tempo".
Si sente messo in discussione dai calciatori?
"Bisogna chiedere a loro... Non vedo cmabi di atteggiamento nei miei confronti".