Sindaco Fiumicino: "Non ho avuto contatti con la nuova proprietà per costruire qui il nuovo stadio. Noi comunque restiamo disponibili, in tre anni si potrebbe fare"
Il sindaco di Fiumicino Esterino Montino è intervenuto questa mattina ai microfoni di Cor Core Acceso – Romatube.it, per parlare di una possibile costruzione dello Stadio della Roma nel suo Comune.
Il progetto di Tor Di Valle sta incontrando numerose difficoltà e si è tornato a parlare di Fiumicino come piano B: ci potrebbe dire qualcosa di più?
“Allora, chiariamo: non è tornato in voga. Io, con la vecchia proprietà della Roma, ho fatto 5 incontri approfondendo la possibilità della costruzione dello stadio qui nel nostro territorio, e c’era anche un discreto interesse, o almeno sembrava in quel momento. Con la nuova proprietà invece non ho avuto contatti. I media, i tifosi della Roma, mi hanno chiesto, visto lo stallo in cui è Roma, se ci fosse ancora la nostra possibilità. Io confermo la disponibilità. Confermo un tavolo aperto su cui possiamo discutere. Per me è la soluzione più fattibile, più rapida, per una serie di considerazioni che io ho fatto più volte: perché è un’area destinata allo sviluppo edilizio, perché non ci sono vincoli insormontabili nè pesanti. Ribadisco quindi la mia disponibilità.
Da un punto di vista logistico ed infrastrutturale, dove sorgerebbe lo stadio? Come sarebbe collegato? Quali sarebbero le vie d’accesso e di fuga? Che estensione avrebbe il progetto?
“Da Tor di Valle dista 7 Km. Sta tra l’autostrada Roma-Fiumicino e Roma-Civitavecchia, corre lungo questo tratto, un angolo di circa 300 ettari, quindi di spazio ce n’è un bel po’. La stazione ferroviaria di Parco Leonardo dista 1,5 / 2 Km, poi chiaramente dipende quanto distante si fa dall’autostrada. Chiaro poi che bisogna fare un po’ di interventi infrastrutturali, questo ci sta, però non stiamo dentro un deserto o dentro un’area dove le infrastrutture passano non bene dove. Stiamo nelle prossimità di infrastrutture già esistenti, poi bisogna fare i raccordi, bisogna entrarci, tutte cose che meritano un’importanza enorme per un impianto di quella portata e di quella natura. L’impianto ha sicuramente un certo impatto sulla mobilità, sull’ordine pubblico. É raggiungibile dal Grande Raccordo Anulare, dalla parte esterna dello stesso. Abbiamo infrastrutture come la Fiera di Roma, dove anche lì c’è un’altra stazione ferroviaria ed anche quella è poco lontana. Stiamo quindi in un ambito fortemente infrastrutturato”
Dal punto di vista burocratico, delle tempistiche, che differenze ci sarebbero con il progetto di Tor di Valle? Che ruolo avrebbero le istituzioni, ovvero Comune di Fiumicino e Regione?
“Sotto l’aspetto burocratico, essendo questa un’area non agricola ma un’area a destinazione già edilizia, bisognerà fare una variante, certo, ma non così sostanziale bensì di destinazione, non si parte da un’area che ha vincoli paesaggistici, agricoli o un’area verde. Ci si potrebbero fare centri commerciali, capannoni industriali, artigianato e così via. Io preferisco avere un’area diversificata dove un impianto come lo stadio qualifica non solo l’area stessa ma anche tutto il quadrante della città dell’area metropolitana. Lo faccio anche per motivi più strategici di carattere urbanistico, oltre che la ricaduta sportiva, occupazionale, economica, c’è anche una valutazione di qualità infrastrutturale. Le procedure, massimo in 1 anno, si autorizzano. Sapendo che poi devi fare la Conferenza di Servizio, la Regione deve essere coinvolta, devono essere coinvolte anche altre istituzioni, le aziende pubbliche, l’Anas per la viabilità, la società delle autostrade poiché c’è uno svincolo autostradale che sta per essere realizzato, le Ferrovie dello Stato perché sulla stazione di Parco Leonardo bisogna inventarci qualcosa, tra l’altro si era fatto anche un progetto si un enorme tapis roulant che sarebbe dovuto partire dalla stazione, avrebbe scavalcato l’autostrada e sarebbe finito direttamente nello stadio diventando così una soluzione anche poco costosa e diventerebbe facilissimo arrivarci. Chiaramente entro quell’anno devi mettere insieme tutte quelle istanze, in particolare la Regione, sperando che qualcuno non si metta a battagliare contro per principio perché sarebbe demenziale francamente. Certo, se poi il Comune di Roma è in grado di dare la spinta decisiva e far partire l’infrastruttura, io sarei il più felice del mondo, figuratevi”
Chiariamo dunque le tempistiche: un anno passerebbe quindi dall’approvazione del progetto alla partenza dei lavori=
“Si, esattamente”
Ipotizziamo: se a fine gennaio 2021 venisse approvato il progetto stadio a Fiumicino…
“No, basterebbe essere presentato dalla Roma il progetto. Da quel momento, i primi giorni del 2022 potrebbero partire i lavori”
I lavori quanto potrebbero durare?
“Ad occhio, 3/4 anni. Poi certo, ci sono cantieri anche veloci, però l’infrastruttura è molto grande, parliamo di un investimento di 120/130/150 milioni di euro. Francamente però in 3 anni si può fare. Diciamo che in 4 a Roma avrebbe il suo stadio, con tutte le infrastrutture di supporto, perché lo stadio si trascina con sè altre attività, non solo le tribune o le curve, ma ad esempio gli allenamenti, altre discipline sportive che si integrano e così via. Non è una cattedrale nel deserto, ma è un luogo vivo. Bisogna dare una risposta alla Roma in questo senso”
Come lei ben sa, all’inizio c’era stato il problema della Torri: se la Roma ripresentasse nuovamente quel progetto, seguirebbe la linea della Raggi o lo accetterebbe?
“No, io su questo sono stato molto chiaro anche con la vecchia proprietà: io prendo in esame il progetto con tutte le infrastrutture le attività di supporto, compresa quella commerciale, altrimenti non reggerebbe nemmeno economicamente. Quindi la parte alberghiera, perché dovranno essere ospitate le squadre o la stessa Roma quando farà le partite, anche quella quindi ci deve stare. Ad esempio le giovanili, invece di mandarle da una parte e dall’altra, si possono concentrare sullo stesso ambito, e così via. Ora è inutile fare l’elenco. Quando parliamo di questo c’è tutto. Non stiamo parlando di Torri per fare la compravendita della case, perché l’area è destinata a infrastrutture produttive, per il tempo libero, per attività commerciali. Ha queste finalità, chiaro, gli alloggi per gli addetti bisognerà farli, questo non c’è dubbio, ma non 400/500/600 appartamenti che poi vanno sul mercato immobiliare per compensare, questo certamente no, Io dall’inizio l’ho detto, poi abbiamo fatto 5 riunioni con la vecchia proprietà sapendo che questo è un po’ l’intendimento nostro. Tra l’altro, nell’area dove sorgerebbe lo stadio, c’è già un’area di sviluppo residenziale in fase di costruzione, con tubature vecchie, gru piantate per aria ecc… non avrebbe proprio senso farlo ecco. Il tema è l’infrastruttura con tutto ciò che è connesso ad un grande impianto come questo”
Lei ha contattato la nuova proprietà per proporgli questo progetto?
“No, non l’ho mai contattata. A chi me lo ha chiesto, ho detto che sono pienamente disponibile e lo sarei anche durante il periodo festivo. Non mi sembra però giusto che mi metta lì a fare la ricerca. Chi ha interesse si rivolge alle istituzioni, Queste, anche pubblicamente anche attraverso questa intervista, dichiarano la disponibilità. Se ancora non mi contattano evidentemente non sono ancora convinti o pensano di battere strade diverse”