La settimana dell'avversario - Carpi
Quando la Roma vinceva il suo terzo scudetto agli albori del nuovo millennio, l'Associazione Calcio Carpi falliva miseramente dopo un'annata in C2, culminata con la retrocessione nei Dilettanti. Dalle ceneri del club nacque il Calcio Carpi, con presidente Salvatore Bagni, ex giocatore della Nazionale e in seguito telecronista degli azzurri. È proprio lì che ha origine la favola di questa piccola grande squadra, che dal 2010/2011, anno in cui militava in Seconda Divisione, ha saputo incantare tutti con una scalata fino alla Serie A. Ora, il ballo delle debuttanti all'Olimpico può essere considerata una tappa d'arrivo, ma guai a tarpare le ali a una neopromossa che solo adesso ha iniziato a prendere le misure col calcio che conta. “Di positivo c’è un processo di crescita che è costante. Ora possiamo fare punti anche con le big”. È con questo spirito combattivo che scendono nella Capitale Fabrizio Castori e il suo Carpi, perché l'allenatore ha bene impresso il suo diktat: “Le partite vanno sempre giocate, non si parte già battuti”. Certo, le defezioni dell'ultim'ora sono pesanti in casa emiliana: nella rifinitura di ieri hanno alzato bandiera bianca Mbakogu e Lollo, due potenziali titolari. A questi vanno aggiunti i forfait di Spolli, la scorsa stagione passato per Roma senza lasciare traccia, e di Benussi, per il quale gli esami hanno evidenziato una lieve distrazione muscolare.
Il pareggio a reti bianche contro il Napoli ha riempito d'orgoglio gli alfieri biancorossi che, prima di queste cinque partite, la Serie A l'avevano solo vista in televisione. Nella categoria ci possiamo stare anche noi, avranno pensato i vari Letizia, Lasagna o Fedele, in barba a Lotito e alle sue bieche credenze anti-provinciali. Il punto incamerato contro i partenopei è stato frutto di una difesa accorta, che è riuscita a eclissare le bocche da fuoco del Napoli, le quali nelle precedenti due uscite tra campionato e coppa avevano segnato 10 gol. Questo pareggio, accolto come una vittoria, è venuto dopo, in ordine di tempo, lo 0-1 subito dalla Fiorentina, che invece aveva fatto gridare allo scandalo. “Se vogliono che ci iscriviamo direttamente alla prossima Serie B, basta che ce lo dicano”, aveva tuonato Sean Sogliano. Il d.s. carpigiano, che sa bene come si governa una neopromossa avendo diretto il Verona nell'anno della promozione in A, ha lamentato diversi episodi di incuria nei confronti della sua squadra. “Con l’Inter sullo 0-0 non ci hanno dato un rigore netto, a Palermo abbiamo subito il 2-2 dopo un gomitata. Non potevamo più tacere”, ha detto Sogliano. Chissà che ora non sia arrivato il momento che la fortuna paghi dazio al Carpi, che di sentirsi etichettato come “piccolo” proprio non ne ha voglia!