COVID-19 - Spadafora: "Il 13 giugno non è una data certa". Conte: "Per la ripartenza della Serie A servono garanzie". Parma, due positivi al primo tampone. Letino (CE) nuova zona rossa fino al 20 maggio. VIDEO!

16.05.2020 22:35 di  Redazione Vocegiallorossa  Twitter:    vedi letture

L'allarme Coronavirus continua a tenere banco in Italia, con la nazione da poco entrata nella Fase 2. Stando agli ultimi dati, sul territorio nazionale i casi attuali positivi sono 70.187, con una diminuzione di 1.883 rispetto al giorno precedente. 153 i decessi, per un totale di 31.763. I guariti sono 2.605, portando il totale a 122.810. I nuovi contagi sono stati 875. Vocegiallorossa.it vi ha aggiornato riguardo le principali notizie.

22:32 - Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora torna a parlare della possibile ripresa della Serie A attraverso una diretta sul profilo Facebook del sito Casanapoli.net: “Il campionato può ripartire il 13 giugno? Noi stiamo lavorando per fare in modo che dopo che sia ripartito il campionato, poi possa anche concludersi. La prudenza utilizzata è stata interpretata male. Sappiamo che ripartono da lunedì gli allenamenti. Il Governo ha dato il suo via libera, ora dipende dai club. Per il campionato bisognerà vedere le curve del contagio dopo la riapertura vera del 18 maggio. Il mio auspicio è che si possa riaprire il 13 giugno, ma non può essere una data certa oggi. Quando ho risposto in modo duro al mondo del calcio è perché pretendevano una data certa non oggi, che sarebbe legittimo, ma tre-quattro settimane fa avevano gli ospedali pieni. Quello che ho trovato inopportuno è che sembrava il calcio dovesse andare avanti comunque. Si sono fermate le Olimpiadi signori. Ora se ci sono le condizioni bisogna riprendere, ma facendo le cose per gradi. Se i dati ci conforteranno sicuramente riprenderanno anche i campionati di calcio come delle altre discipline sportive”.

"Il protocollo la Figc lo aveva accettato, poi qualcosa non è andato bene al mondo del calcio. Evidentemente tra Figc e Lega non c’era uniformità perché quella dell’isolamento è stata proposta spontanea dei presidenti Dal Pino e Gravina quasi un mese fa. Sulla responsabilità penale l’Inail ha chiarito bene e ricade solo se non c’è attuazione dei protocolli. Il tema vero è quello della quarantena perché rimanendo così con l’inizio del campionato c’è il rischio che una squadra possa restare ferma 14 giorni. Nei prossimi giorni potremo riparlarne, ma prima bisognerà vedere la curva dei contagi. Mi sono consultato con il Ministro francese ma non c’è una linea comune. I paesi hanno comunque affrontato la pandemia in modo diverso. Si parla tanto del protocollo tedesco ma poi abbiamo visto che è più un auspicio che un protocollo perché la squadra di Serie B in Germania è stata messa tutta in quarantena per 14 giorni. Nessuno ha la certezza di come si possa ripartire nel modo migliore. Inviterei un po’ tutti a fare meno i fenomeni. Ricevo molti messaggi sui social di calciatori che cercano di esprimere le loro preoccupazioni. La differenza di posizioni non è incoerenza del Governo. Siamo tutti di fronte per la prima volta a una situazione del genere”.

22:20 - Almeno 13 manifestanti anti-lockdown sono stati arrestati oggi a Londra. Come riporta la CNN, decine di persone si sono ritrovate in queste ore a Hyde Park per protestare contro le restrizioni governative per l'emergenza Coronavirus. È stato necessario addirittura l'intervento della polizia, con diversi tafferugli e appunto, almeno, 13 arresti.

21:40 - Una polemica che potrebbe aprire un gran dibattito. Radamel Falcao, attaccante del Galatasaray, ha espresso il proprio parere sulla ripresa della Bundesliga e sui protocolli applicati per le esultanze e ai componenti delle panchine: "Vedendo il ritorno del calcio mi chiedo perché l'abbraccio non è permesso dopo aver segnato una rete. Durante il gioco siamo in costante contatto. Sui corner i difensori ti salgono sopra, mentre quando si fa la barriera tutti sono uniti", ha concluso Falcao sul suo profilo Twitter.

21:08 - Il Premier Conte ha parlato in conferenza stampa riguardo l'ingresso nella Fase due. Ecco le sue parole sulla ripresa del campionato di Serie A: “Spadafora sta seguendo con grande attenzione la vicenda. Bisogna prima capire se ci sono le condizioni per far ripartire tutti i campionati, non solo il calcio, in massima sicurezza. Per fare una data bisogna avere delle garanzie in più che per ora non ci sono. Speriamo di poterle avere quanto prima”. 

QUI tutte le novità del decreto.

20:58 - Il Parma ha comunicato sul proprio sito ufficiale la positività di due giocatori al Covid-19: “Il Parma Calcio 1913 comunica che nei giorni scorsi tutti i membri della rosa, dello staff tecnico e i componenti del cosiddetto “gruppo squadra” – per un totale di circa una sessantina di persone – sono stati sottoposti a tamponi e test sierologici, nell’ambito delle indicazioni previste per la ripresa degli allenamenti delle squadre di calcio professionistiche. All’esito degli esami, tutti i membri del Gruppo squadra sono risultati negativi ai due tamponi per il Covid 19 effettuati nell’arco di 24 ore, tranne due calciatori che sono risultati positivi al primo tampone e negativi al secondo. Gli atleti, entrambi in ottime condizioni fisiche ed asintomatici, sono stati comunque posti in immediato isolamento e la Società li terrà costantemente monitorati. Tutto il resto del gruppo ha proseguito le visite medico sportive propedeutiche all’inizio degli allenamenti collettivi, previsti presso il Centro Sportivo di Collecchio da Lunedì 18 Maggio, nel rigoroso rispetto delle indicazioni e dei protocolli vigenti a tutela della salute dei tesserati”.

20:30 - Il calciatore peruviano Jefferson Farfan, in forza alla Lokomotiv Mosca, è risultato positivo al coronavirus. Per l'ex Schalke 04 non c'è stato bisogno del ricovero.

20:15 - Quarantena immediata per Letino, in provincia di Caserta. Su indicazione del Governatore della Regione, Vincenzo De Luca, il piccolo comune campano sarà zona rossa fino al prossimo 20 maggio visto che nelle ultime ore si sono registrati altri dieci casi di positività al Coronavirus dopo i tre dei giorni scorsi.

19:53 - Cesare Prandelli ha parlato ai taccuini dell'edizione odierna de Il Corriere di Brescia della ripresa del campionato: "Non vedo perché non si possa ricominciare quando la situazione è più chiara. Si potrebbe giocare a luglio anziché a giugno. È vero che il calcio ti fa dimenticare di tante cose per 90 minuti, ma non credo che per gli appassionati vogliano le partita necessariamente oggi. Non credo che, se fossi un calciatore, avrei paura di giocare. È una questione che riguarda tutta l’Italia. Continuano a esserci morti ogni giorni… Io credo che ci voglia ancora tempo".

19:35 - "Serviranno almeno altri 18 mesi per ottenere un possibile vaccino contro il Coronavirus". A dichiararlo in conferenza stampa è stato il Ministro responsabile dell'istruzione superiore, della ricerca e dell'innovazione francese, Frederique Vidal. "Quello che ci dicono i laboratori e i ricercatori - ha aggiunto - è che l'accelerata che abbiamo visto nello sviluppo degli studi clinici ci dà la speranza di un vaccino in 18 mesi, ma non è ragionevole pensare di poter andare più veloci di così. Non vogliamo mettere in pericolo la sicurezza delle persone"

19:17 - Il responsabile sanitario della Fiorentina, dottor Luca Pengue, ha parlato della possibile ripartenza del calcio: "Chi è passato dal virus porta con sé segni che andranno via solo col tempo, è stato un incubo. Il nemico è invisibile e quindi serve ogni misura precauzionale possibile".

I contagiati viola?
"Stiamo seguendo pedissequamente tutte le procedure, i sei contagiati sono asintomatici e in ottime condizioni. Si è trattato di sorprese per noi, ma li stiamo monitorando e alcuni si sono già negativizzati".

Condizioni per giocare?
"Il protocollo va attuato sicuramente alla lettera, poiché è necessario tutelare non solo la salute dei calciatori ma tutti coloro che sono dentro a questo mestiere. Dovremo un po' cambiare la nostra quotidianità per via delle norme restrittive. L'ottica di tutti è quella di tutelare le squadre. E poi dobbiamo tenere conto anche dell'aspetto psicologico dei ragazzi, che sono sono rimasti chiusi in casa fino a questo momento".

Calciatori privilegiati?
"Sono esseri umani come lo siamo noi. Io anche se sono ancora giovane mi sono trovato in un letto d'ospedale, quindi l'idea che l'età ci protegga dall'infezione è sbagliata. Non vanno fatti discorsi banali, oltretutto ognuno di noi a casa ha una famiglia e quindi bisogna proteggere pure coloro che ci circondano".

Nascondere una positività?
"Lo escludo a priori, siamo medici e quindi tenuti a un rigore professionale estremo. Ci tengo a sottolineare che la responsabilità di un medico esiste nel momento esatto in cui facciamo questa professione. Siamo responsabili degli atti medici come è corretto che sia, non ci tiriamo indietro"

18:59Udinese Calcio comunica che, all'esito dello screening effettuato mercoledì, i test molecolari e sierologici di tutti i giocatori e i membri dello staff hanno dato esito negativo.

18:43 - Continuano in tutto il Paese le attività di controllo delle Forze di polizia su spostamenti e attività consentite nella fase 2 dell'emergenza sanitaria. Nella giornata di ieri, 15 maggio, sono state controllate 152.857 persone e 61.029 attività e esercizi commerciali. Sono state, inoltre, 1.242 le persone sanzionate e 89 gli esercizi commerciali, di cui 13 quelli chiusi. Denunciate, inoltre, 13 persone per false dichiarazioni/attestazioni e 3 per violazione del divieto di allontanamento dall'abitazione per quarantena.

18:22 - Una o due notti di vacanza in alcuni fra gli hotel più belli del nostro Paese. Come riporta Sky Tg 24, nove famiglie di albergatori di strutture di lusso avrebbero deciso di donare un momento di puro relax a medici, rianimatori e infermieri dei reparti di terapia intensiva degli ospedali che in questi mesi hanno lottato in prima linea contro il Coronavirus. "La vacanza che verrà", il nome di un'iniziativa che, partita dalla Val d'Orcia in Toscana, ha subito coinvolto tante altre prestigiose località turistiche d'Italia: da Cortina a Sanremo, passando per Corvara, fino all'Argentario e alla Versilia.

17:55 - Ecco il consueto bollettino della Protezione Civile: +875 nuovi contagi. Nello specifico, rispetto a ieri, -1.883 attualmente positivi, +2.605 guariti, +153 decessi.

17:23 - Nella giornata odierna nel Lazio Lab del centro sportivo di Formello con il supporto della clinica Paideia sono stati effettuati i test clinici di idoneità ai calciatori della prima squadra della Lazio nel rispetto delle normative vigenti.

16:55 - Francesco Braconaro, membro della commissione medica della FIGC, ha rilasciato un’intervista a Radio Punto Nuovo, dove ha parlato della situazione attuale che sta vivendo il calcio italiano durante il Coronavirus. Questo uno stralcio delle sue parole: “Si tratta di una pandemia, c’è l’imponderabile nel contagio. Ha fatto bene l’INAIL a fare una certa precisazione, i medici hanno mostrato disappunto non perché non volessero responsabilità, ma perché non vogliono accollarsi responsabilità su un fenomeno sconosciuto e grosso come questo. D’altro canto i medici hanno delle linee guida, dal momento in cui saranno determinate delle linee guida, saranno seguite quelle. Protocollo? Non è applicabile in Serie C per tutta una serie di motivi che ho già avuto modo di dichiarare. Come rappresentante della Lega, la prima cosa che ho fatto, è riunire tutti prima di decidere per la sospensione del campionato. Ho raccolto tutte le difficoltà e criticità che i medici mi hanno evidenziato, un conto sono le strutture e risorse della Serie A e Serie B, ma in Serie C ci sono le strutture necessarie. Oltretutto i medici di queste squadre non sono prettamente medici sociali, spesso fanno un part time, non è il loro lavoro principale. La gestione di un ritiro per 40-50 persone non è semplice ed ho raccolto tutte le perplessità sul protocollo. Pertanto, insieme a tutte altre problematiche non solo di tipo sanitario, si è deciso di sospendere il campionato di Serie C.

16:20 - Nella giornata di ieri in Spagna si sono registrate 102 morti, per un totale di 27.563 decessi dall'inizio della pandemia. I nuovi contagi, invece, sono stati 539, dieci in meno del giorno precedente. Lo riporta Clarin.com.

15:40 - Intervenuto su Radio Deejay, l’ex ct della Nazionale italiana Marcello Lippi ha parlato della ripresa dei campionati: “Il presente che stiamo vivendo è vomitevole, mi fa incazzare. Continuano a dirci che bisogna essere uniti, ma ognuno pensa ai cavoli suoi sia a livello politico che scientifico. Siamo nel 2020, andiamo su Marte e non siamo capaci di trovare un vaccino per il virus. Ripartire col calcio? Certo che bisogna ripartire. Ci dicono da un sacco di tempo che dobbiamo convivere col virus e allora perché il calcio non può ripartire? Adesso il virus ha perso potenza, non è più come due mesi fa quando fummo travolti da uno tsunami, è gestibile in maniera diversa il problema, gli ospedali possono organizzarsi e allora perché non deve ripartire il calcio? Sul calcio c’è una demagogia impressionante. Il calcio può piacere o meno, ma il calcio professionistico è un'industria e va trattata come tale".

15:00 - Il direttore sportivo del Pescara Antonio Bocchetti intercettato telefonicamente dalla redazione di TuttoSalernitana.“È importante capire come perfezionare il protocollo. Anche la Lega di serie A chiederà degli accorgimenti diversi, è questa la notizia che trapela in questi minuti. Il calcio è uno sport di contatti, il distanziamento è praticamente impossibile e tutte queste norme implicano investimenti importanti. Non tutti hanno mezzi e strutture idonee, toccherà capire se sarà fattibile applicare le norme. Come si fanno a vietare determinati gesti tecnici o movimenti ai giocatori? Significherebbe inventarsi un altro sport”.

14:17 - Il maxi-ritiro spacca la Serie A, impegnata nel braccio di ferro con CTS e Governo per modificare il protocollo sugli allenamenti collettivi. Al netto del nodo legato alla quarantena, è questo un punto su cui si allarga il fronte delle società contrarie alla clausura. Tuttosport spiega infatti come il Bologna abbia annullato la prenotazione presso l’hotel che avrebbe dovuto ospitare il gruppo squadra. E anche in casa Napoli al momento manca la disponibilità dell’albergo vicino Castel Volturno, che ha bisogno di qualche giorno per poter riaprire dopo un lungo periodo di inattività.

13:38 - Umberto Calcagno, vicepresidente dell'AIC, parla così a Radio Punto Nuovo delle criticità del protocollo proposto dal CTS per la ripartenza della Serie A: "I calciatori sono disposti ad andare in ritiro, per quelle due settimane che erano state concordate. Il problema resta la questione della quarantena. E' impensabile che tra oltre 500 calciatori non esca un positivo nei prossimi mesi...".

13:12 - Repubblica.it riferisce dell'annuncio del ministro Azzolina riguardo gli esami di maturità: saranno svolti in presenza, con un elaborato secondo l'indirizzo di studio e una prova orale.

12:18 Questo il bollettino odierno dell'ospedale Spallanzani di Roma: In questo momento sono ricoverati presso il nostro Istituto 104 pazienti, di cui 57 positivi al COVID-19 e 47 sottoposti ad indagini. 9 pazienti necessitano di supporto respiratorio. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 436".

11:20 - “Se non giochiamo, libri in tribunale”. È questo l’allarme che lancia Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. “Se vogliamo far morire il calcio - prosegue il dirigente neroverde - siamo sulla strada giusta. Qua siamo tutti pazzi, non capisco il perché di tutta questa confusione”. Nell’intervista, Carnevali ha ribadito come non ripartire sarebbe un vero e proprio dramma economico, non solo per la Serie A ma per l’intero calcio italiano, a quel punto a rischio fallimento.

Qualche società non sembra voler ripartire. Anche perché magari perderebbe meno soldi con lo stop.
“Guardo a noi: se si torna in campo i danni sono enormi, ma se non si torna è un vero e proprio disastro. Se qualcuno non vuole giocare lo dica apertamente, ma se l’industria calcio non riparte fallisce”.

11:00 - Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Come comunicato dal Governo questa mattina, a partire dal 18 maggio 2020, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Lo Stato o le Regioni, in base a quanto previsto dal decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, potranno adottare o reiterare misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale relativamente a specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica.
Fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. 
A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree. 
Tali norme varranno anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali. Saranno comunque consentiti gli spostamenti tra la Città del Vaticano o la Repubblica di San Marino e le regioni confinanti.
È confermato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus COVID-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata.
La quarantena precauzionale è applicata con provvedimento dell’autorità sanitaria ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di soggetti positivi al virus COVID-19 e agli altri soggetti indicati con i provvedimenti adottati ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020.
Resta vietato, l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni, contenenti le misure idonee a prevenire il rischio di contagio.

10:32 - Il presidente dell'UEFA, Aleks Ceferin, ha rilasciato un'intervista a Il Corriere dello Sport, di cui vi proponiamo uno stralcio: "Ho molta stima dei calciatori della Serie A e dei dirigenti italiani e non credo ad alcun tentativo di boicottaggio". Sul discorso della quarantena obbligatoria per tutta la squadra: "Quel che succede in caso di positività dei calciatori è il passaggio fondamentale per la continuità delle competizioni. Io non ho alcuna competenza in materia, ma vedo che in alcuni Paesi, come la Germania, le soluzioni adottate sono più mirate e funzionali al prosieguo dell’attività, non alla sua improvvisa interruzione".
Il numero uno della UEFA giovedì aveva dichiarato a beIN Sports che chi non terminerà la stagione "dovrà giocare le qualificazioni per partecipare alle competizioni UEFA".

10:21 - L'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti, ha rilasciato un'intervista a La Stampa parlando dell'eventuale ripresa del campionato: “Io la finirei qui. È pericoloso continuare, il filo dell’equilibrio è sottilissimo. Si siedano intorno a un tavolo, inizino a pensare alla prossima stagione e a come attutire lo stop di questa. Tentare di andare avanti mi sembra del tutto inutile”.

10:15 - Come evidenziato da La Gazzetta dello Sport, tanti tamponi in poco tempo (nello specifico 3 in 10 giorni) possono diventare un vero e proprio scoglio, anche perché in alcune zone d’Italia (la Lombardia) in questo momento è molto difficile reperire i reagenti. E parliamo di una regione con ben quattro squadre in Serie A. Sotto questo profilo, scrive la rosea, per esempio, l’Inter ha escluso Antonio Conte dal primo giro di test: il tecnico vi si è sottoposto solo ieri. Una tempistica che, con la ripartenza degli allenamenti di gruppo, non sarebbe più accettabile, protocollo alla mano.

9:55 - "Quattro mesi per salvarci". Questo il titolo con cui si apre l'odierna edizione dela Repubblica in edicola stamani: "L'allarme dai sindacati: troppi senza lavoro, ora servono riforme. Ecco le storie di chi non ce la fa. Dal 3 giugno riaperte le frontiere. Le Regioni convincono il governo: nei locali un metro di distanza".

9:45 - La Serie B può riprendere a breve. Più precisamente nel giro di un mese, come rivelato da La Gazzetta dello Sport oggi in edicola. La data ipotizzata è sabato 20 giugno. Allenamenti collettivi: chiesti 10 giorni per il protocollo. A fine agosto si chiude".

9:30 - Ieri i club di Serie A avevano constatato tre criticità che rischiavano di compromettere la ripresa del campionato: la durata dei ritiri, la responsabilità dei medici e l'obbligo di quarantena per tutta la squadra, in caso di nuova positività. In merito alla difficoltà nel trovare strutture idonee per tenere in ritiro tutta la squadra, il Ministro dello Sport Spadafora ha già fatto sapere che non ci sono problemi e che i calciatori, al termine dell'allenamento, possono tornare a casa. In merito alla quarantena obbligatoria, il Ministro Spadafora ha detto che se tra una decina di giorni la curva dei contagi non sarà negativa si potrà rivedere questa norma, che renderebbe molto complicato terminare il campionato. Sulla questione medici, l'Inail ha già chiarito che ci sarà responsabilità solo in caso di dolo o colpa grave. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.