Di Francesco: "Col Barcellona i ragazzi erano convinti di quello che facevamo. Tornerei indietro per cambiare qualcosa col Liverpool"
Eusebio Di Francesco è intervenuto nel corso di una videolezione col presidente dell'Aiac Renzo Ulivieri, parlando della stagione in cui con la Roma ha raggiunto la semifinale di Champions League. Ecco le sue parole:
Il miracolo con il Barcellona?
"La prova sta proprio in quella fantastica serata vissuta in Champions League: giocammo con un sistema di gioco diverso, con tre difensori e due trequartisti dietro la punta, ma i ragazzi erano convinti di quello che facevamo. L’idea mi è venuta dopo la partita d’andata. Avevamo perso 4-1, ma non avevamo affatto demeritato almeno per 70 minuti. Poi abbiamo perso un po’ le distanze in qualche momento e abbiamo faticato a dare certe coperture sugli esterni, così è uscita fuori la loro qualità. Da qui è nata l’idea di giocare con tre difensori, tenendo più alti i quinti Florenzi e Kolarov e senza temere l’uno contro uno in difesa. In tanti hanno detto che quella sera il Barcellona non è stato brillante, io preferisco credere che siamo stati bravi a impedire loro di giocare".
Avevi pensato di marcare a uomo Busquets?
"Non avevo scelto un uomo, ho preferito dare dei concetti di base: usciva comunque uno dei due centrali di centrocampo. Dietro a chiudere i buchi ho preferito mettere Manolas centrale, pensando che con la sua velocità e la sua capacità di leggere le giocate sarebbe stato più utile di Fazio, che invece poteva anche essere libero di sganciarsi in avanti, come ha fatto. Del resto Federico è davvero un soldato che segue alla lettera le consegne. In più avevamo notato alcune sbavature nella loro linea difensiva, che non lavorava di reparto, ma si affidava piuttosto alle intuizioni personali, così abbiamo studiato anche alcune giocate che in occasione del primo gol di Dzeko e del rigore causato proprio da Edin hanno funzionato benissimo".
Quanto va male la sconfitta in semifinale contro il Liverpool?
"Ci ho ripensato tante volte e oggi magari potrei dire che, se potessi tornare indietro, magari cambierei qualcosa. Ma a che serve? Ecco, in quel periodo la squadra davvero mi seguiva in tutto e per tutto, io mi consultavo anche spesso con loro, e andammo a Liverpool tutti convinti di giocare come col Barcellona, con tre difensori. E per una mezz’ora le cose hanno anche funzionato alla grande anche se poi il risultato non ci ha premiato. Ma commettemmo una serie di errori che mi fanno andare sul concetto del coraggio, perché di fatto avemmo un po’ di paura degli avversari. Poi siamo passati a quattro, prendemmo comunque altri gol, ma poi abbiamo recuperato segnando anche noi due gol. Del resto quella è la squadra che poi vinse la Champions League (Di Francesco qui si è confuso, in realtà il Liverpool vinse l’anno successivo, quell’anno perse in finale col Real Madrid, ndr). Del resto, con il gruppo che avevo e con il rapporto che avevamo se non fossero stati convinti di giocare così me lo avrebbero detto".