Come trasformare un handicap in opportunità: i colpi Aouar e Ndicka ne sono l'esempio
Se si chiedesse ai tifosi della Roma qual è il sogno da realizzare nella prossima stagione, molto probabilmente la grande maggioranza direbbe: "Arrivare a Dublino e vincere l'Europa League". Quella contro il Siviglia è una sconfitta ancora difficile da digerire, ma da cui ripartire. Se mai servissero incentivi a Tiago Pinto, le parole di Mbappé sono di quelle che ti mettono le ali: "Peccato per la sconfitta in finale, ma la Roma ha dimostrato che si può far bene anche senza i budget di Manchester City o del PSG".
Di certo, almeno in questi primi giorni di mercato, caratterizzati già dagli acquisti di Aouar e di Ndicka, abbiamo visto come Tiago Pinto abbia trasformato un handicap, come le limitazioni imposte dal settlement agreement con la UEFA, in opportunità. Un qualcosa già visto nella passata sessione di calciomercato, un qualcosa metabolizzato senza troppi mugugni o scusanti. Ovvio che, come ha sostenuto a più riprese Mourinho, sia più facile avere un budget illimitato, ma se nonostante tutto, la Roma, la scorsa stagione, ha chiuso col mercato migliore in Serie A (sulla carta), riuscendo a portare un campione del calibro di Dybala, è lecito essere ottimisti o quanto meno dare credito alla società.
Nel caos del calciomercato fatto da cambiamenti repentini di strategia dovuto ad acquisti/cessioni che spesso fanno da effetto domino, la Roma ha il "vantaggio" di dover seguire una rotta già delineata. Ecco che Aouar ti rivela nella prima intervista da calciatore giallorosso che, fondamentalmente, si era promesso alla Roma già da un anno. Ma si sa che acquistare è la parte più facile, vendere, come dovrà fare la Roma, è la parte più difficile, in un mondo, quello del calcio, in cui "gli operai sono i padroni", come è solito ricordare Tiago Pinto.