Da gennaio la Roma potrebbe chiedere la risoluzione del contratto di Pastore. Giocatore d'accordo, nessun muro contro muro
Il Tempo riferisce che la Roma sta pensando alla risoluzione del contratto di Javier Pastore. La società giallorossa si appellerebbe all'articolo 15, comma 4, dell'accordo collettivo tra Assocalciatori e Lega Serie A, che recita testualmente: "Qualora l’inabilità del Calciatore per malattia o infortunio, ovvero la sua inidoneità come supra definite, si protraggano oltre i 6 (sei) mesi, la Società può richiedere al CA la risoluzione del Contratto ovvero la riduzione alla metà della retribuzione maturanda dalla data della richiesta fino alla cessazione dell’inabilità e comunque non oltre il termine di scadenza del Contratto". E per inabilità si intende "la condizione morbosa del Calciatore che, pur non implicando l’impossibilità totale di rendere la prestazione, è comunque tale da non consentirgli di partecipare ad allenamenti che non siano esclusivamente di recupero funzionale".
Questa è la situazione di Pastore da oltre due mesi e l'argentino, dopo l'operazione effettuata ad agosto, sta pensando di sostenere un'altra operazione. Se il calciatore continuasse a non essere disponibile fino a gennaio, il club giallorosso potrebbe appellarsi al Collegio Arbitrale.
Secondo quanto riportato da Tuttomercatoweb.com, Javier Pastore vorrebbe evitare il muro contro muro, per questo motivo si è detto disposto ad accettare la rescissione del contratto qualora la Roma dovesse optare per questa soluzione. Sono quindi escluse da subito possibili battaglie legali.