Di Francesco: "Svaniti dopo il gol. I miei non devono permettersi questi passi falsi. Io primo responsabile e sono sempre in discussione". VIDEO!

26.02.2018 06:30 di  Simone Ducci  Twitter:    vedi letture
Di Francesco: "Svaniti dopo il gol. I miei non devono permettersi questi passi falsi. Io primo responsabile e sono sempre in discussione". VIDEO!
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Eusebio Di Francesco a Premium a fine partita

"Nel primo tempo abbiamo disputato una buona gara, non concedendo nulla al Milan, siamo stati poco bravi in alcune giocate. Sono preoccupato perché dopo il gol siamo svaniti, ci siamo allungati al contrario del primo tempo dove eravamo compatti. Campanello d'allarme? Sì, non possiamo essere tranquilli per il risultato di oggi, ci aspettavamo un'altra partita e prestazione, ci siamo disuniti nel secondo tempo e mi meraviglio di questo, nel primo tempo il Milan ha fatto pochissimo, noi abbiamo creato occasioni ma con poca convinzione, poi loro hanno segnato dove dovevamo difendere meglio. Poca personalità? Oggi è stato dimostrato questo, ci siamo abbassati troppo in partenza in occasione del gol, ci siamo fatti sorprendere con troppa facilità, il calcio è fatto da episodi e noi dobbiamo portarli dalla nostra parte, se si va sotto si deve avere la forza di reagire. Schick? In alcune occasioni ha lavorato bene e in altre no, nel complesso non ha determinato come avremmo voluto, oggi volevamo dare un po' di riposo mentale e fisico per Dzeko, speravo creassimo lo stesso pericoli senza Dzeko ma non è successo molto ma questa non è una bocciatura per Schick. I miei non devono più permettersi passi falsi come questo e dobbiamo lavorare su questo. Stanchezza? Potrebbe essere ma ho fatto una turnazione oggi, ho avuto anche io questa sensazione nella ripresa e questo mi preoccupa, abbiamo messo poca qualità nell'ultimo passaggio al contrario del Milan, c'è mancata cattiveria e serve solo da lavorare e stare zitti. Io in discussione? La domanda mi piace e non mi piace, quando ci sediamo su una panchina siamo sempre in discussione, io sono il primo responsabile e sono sempre in discussione. Nainggolan? È uscito senza un dente e gli girava la testa per questo, sicuramente non sta attraversando un buon momento ma abbiamo bisogno di lui, ha delle caratteristiche importanti. L'atteggiamento e le prestazione fanno la differenza nonostante il sistema di gioco".

Eusebio Di Francesco a Sky Sport

“Gruppo limitato? Dobbiamo chiedergli di più, altrimenti cerchiamo alibi. Sono primo responsabile però la squadra ha fatto bene nel primo tempo ma con poca qualità in avanti, dopo il gol ci siamo disuniti. Una squadra allungata in due tronconi. Il Milan ha fatto bene, ha fatto quello che avremmo dovuto fare noi. A Kharkiv siamo stata un'ottima squadra per 50', dopo il gol poi è successo lo stesso di oggi. Dobbiamo lavorare mentalmente perché siamo ancora in corsa, non certo però con queste prestazioni. Collettivo sfaldato? Il collettivo di squadra è fondamentale nel mio calcio. L'attenzione viene a mancare, siamo al di sotto delle nostre qualità. Poi anche qualche individualità in meno, ma ci sta. Sulla giocata di Suso abbiamo lavorato in settimana, così come su Cutrone, eppure è venuto il gol che a noi è mancato. Manolas sul gol? Sbagliano all'inizio perché i due centrali devono andare prima su Kessié. Poi bisogna andare a difendere con l'uomo. Cutrone arriva in velocità e Manolas deve anticiparla. Abbiamo fatto errori nella ripresa, nel primo tempo abbiamo tirato ma con poca determinazione. Io però credo che la Roma del primo tempo sia stata meglio del secondo. Se dite che la Roma è una grande squadra, allora io non sono da grande squadra secondo voi. Io ovviamente non sono contento della prestazione. Però non posso non sentirmi responsabile, non punto il dito sui giocatori. Ovviamente poi parleremo fra di noi a sapremo su cosa andare a lavorare. Allenamenti intensi? Gli allenamenti sono fatti con ottima intensità però non la portiamo mentalmente in partita. A Udine la squadra è cresciuta nella ripresa, quindi non è solo una questione fisica, ma mentale. Il mio metodo a Sassuolo ha portato tante cose. La responsabilità è anche mia, non può essere solo degli altri. Oggi nella ripresa siamo calati. Anche se poi fisicamente qualcosa possiamo dare, guarda Perotti che si fa tutto il cambio palla al piede, poi però magari vengono sbagliate le scelte finali. Nainggolan? L'ho spostato in avanti per dare una mano agli attaccanti. Anche se sposto un uomo di 10 metri non deve cambiare la mentalità. Oggi a tratti si è vista, però dopo il primo gol siamo spariti. Faccio fatica a dare spiegazioni logiche. Ora dobbiamo solo pensare a riprenderci”.

Di Francesco in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio) 

Se la squadra mi segue? Domanda che sorge spontanea, ma credo che i ragazzi seguano quello che faccio. Perdiamo la capacità di rimanere in partita, pensiamo di risolverla da soli e ci allunghiamo, una cosa che ritengo assurda. Non è la prima volta, non è successo a Kharkiv, ma oggi ci siamo disuniti, allungati. Contro una squadra compatta come il Milan non ce lo possiamo permettere, nel primo tempo poca qualità e brillantezza, ma il secondo è stato molto diverso. Nel primo non hai concesso tiri, nel secondo hai dato al Milan la possibilità di chiudere la partita. Se sentissi il contrario, farei altro. Test fisici? Quelli che mi arrivano sono positivi, in partita le risposte sono differenti. Pellegrini aveva i crampi. Ci penso, se guardo la prestazione mi preoccupo, ma dietro c’è un metodo che ha portato risultati in questi anni. Vedere Perotti che vuole dribblare tutti non è un problema fisico, ma di scelta, ha il desiderio di fare la partita da solo. Invece dobbiamo lavorare di squadra. 4-2-4? Si lega al fatto che abbiamo smesso di trovare le triangolazioni, ma credo che qualsiasi cosa avessi fatto non sarebbe finita diversamente. In altre gare abbiamo messo gli avversari lì, creando occasioni. Quest’anno abbiamo creato pochissimo. Tornando indietro, avrei messo un centrocampista e non un attaccante. Perché il 4-3-3 all’inizio? Perché prima di tutto il Milan lavora bene con le catene e con i due mediani avremmo faticato in uscita e sulle palle esterne. Per un tempo abbiamo fatto benissimo, poi il 4-2-4 ha permesso loro maggiori ripartenze sulle esterne. Ho sempre detto che il 4-2-3-1 e il 4-3-3 sono un valore aggiunto. Poca costruzione? Guardo la partita e ribadisco, abbiamo meritato di perdere. Il fatto che la squadra ricercasse la manovra c’è, ci incagliavamo negli ultimi 20-25 metri. Arrivavamo a un certo punto e tornavamo indietro. Credo che questa squadra abbia alternato prestazioni buone, ma siamo sempre mancati in continuità all’interno della partita. Devo capire perché non siamo in grado di attaccare alti gli avversari. Faremo le nostre valutazioni. Smarriti quando subiamo gol? È anche un fatto mentale, non tutte le sconfitte sono uguali. Questa è stata brutta, non c’è stata una reazione. In altre gare perse hai cercato di ricostruire qualcosa. È vero che mi devo prendere le mie responsabilità, si sono ripetute troppe volte. Devo rispondere sul campo facendo cambiare la testa ai calciatori”.

Eusebio Di Francesco a Rai Sport
"Nelle scelte finali abbiamo fatto male, anche in un primo tempo dove abbiamo concesso poco agli avversari. Forse perché siamo andati poco in profondità: volevamo troppo la palla sui piedi e si è attaccata poco la porta. Il Milan poi alla prima occasione ci ha puniti. Schick va costruito, è giovane: può fare la prima punta. Ovviamente se si apre troppo nel 4-3-3 copriamo poco l'area e su quello può migliorare. Ma oggi non possiamo parlare di prestazione negativa di Schick: direi che la Roma, allenatore compreso, non è stata all'altezza. Tutta. Abbiamo anche una partita europea alle spalle, volevo forze fresche: non parliamo di bocciature. Il turnover l'ho sempre fatto in passato e ci ha dato risultati importanti. Ora non è così ma dobbiamo capire che nelle difficoltà non ci dobbiamo disunire. A volte la freschezza fa la differenza, non è colpa di giovani o vecchi. Certi giocatori, vedi Nainggolan, hanno sempre giocato. Oggi non ha reso al meglio ma aveva anche preso una botta e perso un dente. Lo metto dietro la punta per dargli possibilità di esprimersi ma non è questione di moduli, bensì di atteggiamenti. Dobbiamo responsabilizzare i giocatori più importanti ma conta la capacità di tenere certe partite. Anche in Champions abbiamo gestito qualcosa che non aveva senso. Siamo sempre in tempo per passare il turno. Faccio fatica a dare risposte concrete, devo confrontarmici e tirare qualcosa in più. Sennò ci sono alibi per tutti. Non facciamo mai gol semplici, attaccando la porta con determinazione e sperando nella giocata sbagliata. Quello che ha fatto Cutrone è l'emblema della cattiveria, e ci dobbiamo lavorare. Ora dobbiamo subire i processi e stare zitti, lavorando e basta".

Eusebio Di Francesco a Roma TV

“Cosa non è andato? Un po’ tutto, abbiamo avuto poca qualità e poca determinazione negli ultimi metri. Loro sono in salute e ci hanno messo in difficoltà. La partita è stata in equilibrio, non siamo stati bravi a sfruttare le nostre occasioni. Faccio fatica a dire cosa abbia funzionato. La mancata reazione? Mi devo fare tante domande per cercare di risolvere questo problema, che è anche mentale. Va cambiato qualcosa. Alla fine in campo andiamo in 11 e quindi il problema non è solo tattico. La mia visione del momento? È un dato di fatto l’esserci disuniti. Io devo analizzare i livelli fisici e tattici. Il gol è arrivato su un episodio sul quale abbiamo lavorato in settimana. Questa palla ha cambiato la dinamica di una gara. Siamo stati distratti e disattenti. Mi devo prendere le responsabilità. Insieme dobbiamo uscire da questo momento. La sensazione è che loro desiderano fare certe cose ma non ci riescono. Si deve lavorare sotto questo aspetto. Cosa dirò ai calciatori? Rischiamo di buttare tutto in aria. Abbiamo alternato delle prestazioni. Dobbiamo lavorare nella testa e nel fisico. Devo parlare con i ragazzi per capire i problemi. I ragazzi sono convinti di quello che propongo di fare. Non dobbiamo perdere la connessione in relazione al concetto di calcio. Cercheremo di modificare qualcos’altro per migliorare. Siamo sempre gli stessi, abbiamo la possibilità di passare il turno in Champions. Non dobbiamo buttare via tutto. Quando non sei sereno non si riesce a fare la scelta giusta. In un 4 contro tre non si può andare a calciare da solo in porta, bisogna imbucare una palla importante. Quando non si legge questo si capisce che il problema è di lucidità mentale. La sfida contro il Napoli? Dobbiamo andare a cercare di scalare questa montagna".