L'avversario - Come difende il Lecce, i pericoli vengono dai lati
Sarà il Lecce di Baroni ad affrontare la Roma in questo turno di campionato.
FASCE – I pugliesi cercano subito di allargare il gioco e lo fanno in due modi diversi: a destra, agisce l’uomo cardine dei salentini, Strefezza, che attrae il pallone come un potente magnete. Parte largo nel 4-3-3 di Baroni ma tende ad accentrarsi per cercare la mattonella più idonea per creare gioco, liberando lo spazio per la sovrapposizione di Gendrey.
Sull’altra fascia, invece, Banda attacca costantemente la profondità e punta nell’uno contro uno l’avversario di turno, sfruttando la sua velocità (è il giocatore a tentare più dribbling in Serie A).
TENTATIVO – Il Lecce vorrebbe giocare a pochi tocchi, facendo poco possesso palla, per arrivare subito nell’area avversaria: il prototipo di ciò che vuole fare Baroni lo si è visto, probabilmente, al minuto 39 del match contro la Cremonese: Gendrey ha servito la mezzala destra, Gonzalez, che di prima ha servito la punta, Colombo, il quale ha passato a Strefezza che si era, nel frattempo, accentrato. Quest’ultimo ha lanciato nello spazio Gendrey, da cui tutto era partito, che è entrato in area procurandosi il rigore.
PORTA BLINDATA – Il Lecce ha subito, fin qui, solamente 9 reti, le stesse del Milan, una in più della Roma. I salentini tengono il baricentro abbastanza alto ma non vanno a contrasto, preferendo chiudere le linee di passaggio, e lo fanno con buona diligenza. La linea difensiva si muove in maniera coordinata, con Baschirotto veloce e il più aggressivo tra i due centrali, sempre pronto a rompere la linea (tra i pugliesi, è il calciatore con più palloni intercettati).
ATTACCO SPUNTATO – Se la fase difensiva funziona bene, non si può dire altrettanto di quella offensiva. Il Lecce, infatti, è il club a tirare di meno in tutta la Serie A.