Ma la Roma è da Champions? Le visioni discordanti di Pinto e Mourinho
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Per la stagione 2022-2023 l’obiettivo dichiarato della Roma è tornare in Champions League. Ma la squadra giallorossa è da quarto posto? Proprio questa domanda ha aperto un piccolo botta e risposta tra Mourinho e Tiago Pinto. Il GM romanista ritiene che la squadra costruita possa ambire al ritorno in Champions e – prima della ripresa del campionato – ha spronato tutta la squadra a dare di più per raggiungere questo obiettivo. Ieri, nel post partita di Roma-Genoa, è stato chiesto a Mourinho se fosse d’accordo e il tecnico ha scelto di non commentare, il che è già una risposta. No, Mou non è d’accordo: la sua Roma non è da quarto posto.
Se uno dei presupposti per lottare per le prime posizioni è avere una rosa lunga e competitiva, già le scelte di formazione dimostrano come per l’allenatore giallorosso la rosa della Roma non sia da Champions. In porta è arrivata una bocciatura per Svilar, l’ex Anderlecht ha fin qui giocato una sola partita ufficiali e alcune amichevoli, in cui non ha certamente brillato. In difesa ha avuto spazio Kumbulla, che ha così anche messo minuti nelle gambe in vista della partita con la Fiorentina, match in cui dovrà giocare vista la squalifica di Ibanez. Il centrale albanese è spesso apparso in difficoltà nel contenere Coda e ha sbagliato anche diversi appoggi in fase di impostazione. La differenza di rendimento tra lui e i tre titolari è molto ampia, il che non consente a Mourinho di poter fare turnover in difesa. A centrocampo c’è stato un po’ di ricambio, hanno riposato Cristante e Celik, ormai titolare dopo il caso-Karsdorp. Mourinho in conferenza ha però sottolineato come avrebbe voluto far giocare i due “bambini” Bove e Tahirovic ma che – a causa della loro poca esperienza – abbia dovuto rinunciare. In attacco l’unico che ha riposato è stato Dybala, costretto però a entrare a inizio secondo tempo a seguito del piccolo stop di Pellegrini.
Mourinho non ha risposto a parole, ma ha comunicato con i fatti. La formazione mandata in campo con il Genoa è un messaggio chiaro: se anche contro una squadra di Serie B devo schierare i titolari, significa che la rosa non è competitiva. Tiago Pinto e Mourinho hanno una differente visione delle potenzialità della squadra, visione sicuramente anche influenzata da quello che è il loro ruolo. Pinto, in quanto uomo mercato della Roma, definendo la squadra da quarto posto ha voluto sottolineare il grande sforzo economico fatto dalla società in questi anni (nel 2021 la Roma è la squadra di Serie A che ha speso più di tutte) ed elogiare il suo operato. Mourinho, dal canto suo, difende i suoi risultati: dire che la Roma è da quarto posto quando la squadra è settima in classifica sarebbe un’ammissione di colpa. Inoltre, indubbiamente un allenatore ambizioso come Mourinho vorrebbe sempre una squadra più forte e con tanti giocatori decisivi. Tra vedute discordanti, obiettivi, dichiarazioni e silenzi, c’è una certezza: l’obiettivo della Roma è il quarto posto e la squadra ha il dovere di provare a raggiungerlo.