Nessun taglio agli stipendi, la posizione della società
"I danni prodotti da questo virus non sono soltanto sanitari, ma anche sociali. Mi riferisco ai comportamenti degli egoisti e dei furbi. All’inizio qualcuno ha provato a prendere dei vantaggi su chi, in quel momento, era più debole. E non sto parlando solo del calcio italiano, ma anche di decisioni prese dai governi di alcuni Stati o da comportamenti industriali di concorrenza sleale. Il calcio, che in Italia è il terzo settore per fatturato, compreso l’indotto, si salverà se gioca di squadra”. Questa la posizione della Roma espressa qualche giorno fa dal CEO giallorosso, Guido Fienga, sulle pagine de Il Corriere della Sera. La Roma non fa pressioni per riprendere gli allenamenti né per tagliare gli stipendi. Il club giallorosso non intende prendere alcuna decisione affrettata, considerando il momento particolare, unico e delicato che stiamo affrontando.
A Trigoria si sta facendo un’analisi delle perdite che subirà la società da questo periodo di inattività ma non verrà condotta alcuna iniziativa personale, anche nella convinzione che si debba trovare una soluzione unitaria tramite la Lega, proprio come ha affermato Fienga. È questa la priorità: lavorare con le altre società, mettere da parte le singole istanze per trovare una linea guida comune.