Sicuri che Renato Sanches sia il profilo giusto? I precedenti di Pastore e Wijnaldum destano preoccupazione
Manca ancora un mese alla fine del calciomercato, ma la situazione in casa Roma è sempre la stessa: nell’organico di Mourinho mancano un centrocampista e un attaccante. Se per il reparto offensivo i nomi più caldi restano sempre quelli di Morata e Scamacca, per il centrocampo il profilo in pole sembra essere quello di Renato Sanches. Il condizionale, però, è d’obbligo se ripensiamo ad altri affari considerati in dirittura d’arrivo e poi saltati.
In principio fu Xhaka, tormentone dell’estate 2021 alimentato da un like galeotto su un post di Mourinho. Indizi social che non hanno trovato riscontri concreti perché poi lo svizzero è rimasto all’Arsenal e poche settimane fa si è trasferito al Bayer Leverkusen. Nell’estate 2022, invece, ecco Frattesi. Cresciuto nel settore giovanile della Roma, non ha mai nascosto il desiderio di tornare ma, anche qui, tutto si è concluso con un nulla di fatto, con Frattesi finito all’Inter in questa sessione. Infine, anche Sabitzer sembrava vicino alla Roma e, come avvenuto per Xhaka, un semplice “Buongiorno” in italiano pubblicato dal calciatore su Instagram ha rinfocolato le voci su un suo arrivo. Ovviamente, ciò non è avvenuto e l’austriaco è passato al Borussia Dortmund.
E adesso Renato Sanches. Rispetto ai nomi pocanzi citati, il profilo del portoghese potrebbe realmente sbarcare nella Capitale. Roma e Paris Saint-Germain hanno buoni rapporti da anni, motivo per il quale i francesi potrebbero alla fine accontentare i capitolini e accettare un prestito con diritto di riscatto, operazione gradita da Tiago Pinto.
Siamo sicuri, però, che l’eventuale innesto di Renato Sanches sia quello giusto? Guardando solo il curriculum la risposta è positiva. Nel 2016, ha giocato da titolare (uscendo al 79’) a quasi 19 anni la finale del Campionato Europeo, vinta 1-0 contro la Francia. Il centrocampista, poi, ha vestito le maglie di Bayern Monaco, Swansea City, Lille e Paris Saint-Germain con alterne fortune.
Infatti, l’incognita principale non è tanto la sua qualità, quanto la sua tenuta fisica. Con il Paris Saint-Germain ha saltato ben 19 partite per infortunio, mentre con il Lille è stato assente in 33 gare negli ultimi due anni vissuti con Les Dogues. Numeri non promettenti soprattutto se guardiamo al recente passato in merito ad affari che hanno coinvolto Roma e Paris Saint-Germain.
Nell’estate 2018 è sbarcato Javier Pastore, reduce da svariate stagioni con guai muscolari. Purtroppo, l’aria capitolina non ha migliorato le cose e il Flaco è stato schierato in appena 37 occasioni in tre anni. Un vero e proprio flop, seguito l’anno scorso da Georginio Wijnaldum. In realtà, l’olandese era arrivato sano e con meno dubbi, ma pochi giorni dopo si è fratturato la tibia. Un infortunio che lo ha costretto a restare ai box sino a febbraio ma, una volta rientrato, il calciatore visto in campo ha ampiamente deluso.
Per dirla alla romana, Pastore e Wijnaldum sono state due sòle per motivi differenti. Sarebbe sbagliato fare di tutta l’erba un fascio e includere Renato Sanches in questo gruppo, ma dati i precedenti un po’ di preoccupazione c’è.