Tiago Pinto: "Il derby non è come le altre partite, vogliamo i tre punti. I tifosi della Roma sono davvero speciali"

05.11.2022 13:20 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Tiago Pinto: "Il derby non è come le altre partite, vogliamo i tre punti. I tifosi della Roma sono davvero speciali"

Il General Manager della Roma Tiago Pinto ha parlato alla festa di AIRC e UTR. Queste le sue parole riportate da La Gazzetta dello Sport: "I tifosi vanno rispettati, ma i tifosi della Roma sono veramente speciali. Tanti stadi al mondo sono pieni, ma il tifo non è così intenso. Quando non vinciamo per me è una vergogna, perché qui la gente tifa dal primo all’ultimo minuto. Il mio risultato è portare a casa quel che vuole la gente".

Poi, sul derby ha aggiunto: "Non è una partita uguale alle altre, ma per vincere dobbiamo avere il cuore caldo e la mente fredda. La routine è uguale, facciamo la cena insieme, i calciatori risposano. Poi quando si avvicina la partita si sente qualcosa, ma dobbiamo normalizzare la giornata. Dobbiamo portare a casa i tre punti, ma giocare contro la Lazio non è come giocare contro l’Empoli. Il mercato? Abbiamo tre partite importanti che dobbiamo vincere. Cosa serve per migliorare? Vincere il derby. Mourinho? La Roma è il club in cui si sente più felice, ma del futuro parleremo più avanti. Ora vuole solo vincere".

Il Corriere dello Sport riporta altre dichiarazioni del GM giallorosso:

Il lavoro di José Mourinho?
"Siamo riusciti a portarlo qui e dobbiamo esserne contenti. Conoscendolo credo che in nessun altro club sia stato felice come lo è qui alla Roma".

Rinforzi a gennaio?
"Il mercato è molto lontano, adesso abbiamo tre partite da vincere. Solbakken? Non posso parlarne...".

I tifosi e l'Olimpico sold out per la tredicesima volta consecutiva?
"I tifosi vanno rispettati, e non mi piacciono i giocatori o i dirigenti che parlano tanto dei tifosi per fare scena. Io non faccio così perché non sono un paraculo, ma è indubbio che i romanisti siano speciali. Ci sono tanti stadi nel mondo pieni, ma il tifo non è così intenso. Quando non vinciamo per me è quasi una vergogna perché i tifosi ci sostengono dal primo all'ultimo minuto. E lavoriamo per farli gioire".

La possibilità di far suonare l'inno dopo quello della Lega?
"La differenza tra i club sono i tifosi, e l'inno è il momento più bello da vivere allo stadio. E non aveva alcun senso che fosse la Lega a dirci quale musica mettere all'interno dell'Olimpico: abbiamo fatto una piccola guerra e adesso tutti i club possono mettere l'inno poco prima della partita. Anche gli arbitri aspettano che l'inno finisca per sentirlo tutto".