Espanyol, Kumbulla: "Era impossibile non vincere con quell'Olimpico. Non mi sarei mai immaginato di alzare un trofeo in Albania"

Ai microfoni di Cronache di Spogliatoio ha parlato Marash Kumbulla, difensore della Roma in prestito all'Espanyol. Ecco le sue parole: «L’Espanyol mi ha dato continuità. Quando abbiamo battuto il Real Madrid, non ci credevo neanche. Sono contento di aver scelto l’Espanyol dopo l’infortunio avevo bisogno di giocare: dopo la loro chiamata. In un giorno e mezzo ero qui! Avere il Barcellona vicino mi ha dimostrato quanto i tifosi dell’Espanyol sono attaccati alla squadra. Ripetono sempre che “Espanyol e un sentimento”».
Sugli anni alla Roma.
«In quelle annate lì in Europa con la Roma, quella della Conference League vinta e quella della finale di Europa League, era impossibile non vincere. Ti spingevano, c'era un clima incredibile. C’era il magazziniere della Roma, si chiama Roberto, mi faceva troppo ridere perché ero in panchina, e lui si girava verso di noi e ci diceva: "Come si fa a non vincere con questo clima qui?", perché era impossibile, era tutto sold-out».
Sul peso del costo del cartellino.
«All’inizio ero giovane e non pensavo troppo a quello che succedeva, io volevo giocare, poi c’erano partite ogni tre giorni e non c’era tanto tempo per pensare. Ora guardando indietro ho preso molta consapevolezza di me stesso, sono maturato molto tatticamente, tecnicamente e fisicamente. Ho avuto questo infortunio che mi ha un po’ bloccato la crescita e adesso sono venuto qua per continuare la mia crescita che si era interrotta».
Sulla vittoria della Conference League in patria.
«Non me lo sarei mai immaginato di vincere un trofeo in Albania: fatalità, eravamo in finale di Conference League e si giocava proprio a Tirana, quindi non poteva che finire così! È stato uno dei momenti più belli della mia vita in generale, perché rappresenta un po’ la chiusura di un cerchio. Aver vinto la prima Conference League a Tirana, a casa mia, poi il giorno dopo a Roma vedere migliaia di persone festeggiare, è stato bellissimo».
Sulla finale di Europa League.
«La seconda finale l’ho vissuta da fuori, proprio per l’infortunio, purtroppo è finita male. Ha fatto anche un po’ più male, sia perché non ero disponibile per giocare, ma anche perché abbiamo perso ai rigori… sappiamo tutti com'è andata, che non dovevamo manco andare ai rigori. Taylor e quella finale? Se n’è parlato per molto tempo nello spogliatoio... ormai è andata e non si può più fare niente. Mi viene anche in mente adesso, quando abbiamo festeggiato, io ho una foto che ho in mano un cartellone, ma non è per prendere in giro ma perché mi ha fatto troppo ridere, dove c’era scritto "Lazia tira-na brutta aria", con Tirana scritto tutto attaccato. A me quel cartellone ha fatto morir dal ridere. E niente… i tifosi a Roma sono incredibili!».
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