La settimana dell'avversario - Milan
Mors tua vita mea. È con la consapevolezza che un risultato negativo potrebbe significare l'esonero dell'allenatore avversario che, tanto Garcia quanto Mihajlovic, si avvicinano alla sfida dell'ultimo turno d'andata. Anche se la società rossonera sembra voler proseguire sulla via del tecnico serbo almeno fino alla partita di Tim Cup contro il Carpi, la permanenza di Mihajlovic sulla panchina del Milan passerà per la sfida dell'Olimpico. Di fronte ci sarà il suo passato da giocatore, la squadra nella quale mosse i primi passi in Italia, nello stesso stadio che ora potrebbe rappresentare il capolinea di una sua avventura da allenatore. Le parole in conferenza stampa sono emblematiche del momento no: “Sono abituato a essere in discussione. La mia sfida con Garcia è come quella tra due pistoleri. La Roma sta rendendo meno delle attese e l'ambiente lì è più difficile di quello milanese. Entrambi ci giochiamo molto perché stiamo disputando un campionato complicato”. Ad avallare l'ipotesi esonero ci sono state le voci di un probabile arrivo di Donadoni, che col Bologna ha espugnato proprio San Siro nel turno dell'Epifania. “Ha un contratto con noi, è il nostro allenatore e siamo contentissimi di lui“ è stata la secca risposta del club rossoblu, non intenzionato a lasciar partire colui che, da giocatore, si è tolto parecchie soddisfazioni col Diavolo.
A infiammare la vigilia in casa Milan ci ha pensato il caso Cerci, grande ex della partita, costretto però a vederla dalla tv. Il giocatore, che ha esordito in Serie A con i capitolini, non è stato infatti convocato perché al centro di rumor di mercato, ma soprattutto perché reduce dalle bordate di fischi nella sfida col Bologna. Il pubblico non gli ha perdonato quel contropiede che poteva cambiare il risultato della partita, in cui ha continuato l'azione in solitaria anziché servire Bacca. Alla notizia della mancata convocazione, Cerci ha poi passato la notte al Casinò di Campione, alimentando le voci di un probabile addio in direzione Genoa, anche se prima bisognerà convincere l'Atletico Madrid proprietario del cartellino. Un altro separato in casa è il portiere Diego Lopez, che piace molto in Inghilterra. Ma l'asse Roma-Milan, in merito al calciomercato, si è dimostrata molto calda nel recente passato. L'ultimo tormentone ha come protagonista El Shaarawy, il quale potrebbe rilanciarsi nella Capitale dopo il fallimento in Francia. Il nome nuovo in entrata per il Milan è invece quello di Fellaini, che il Man. United è disposto a cedere solo a titolo definitivo.
Per molti giocatori con le valigie in mano, uno che rientra e uno vicino al recupero. Si tratta di Boateng e Menez: il ghanese è alla seconda convocazione consecutiva dopo il deposito del transfer e l'ufficialità del suo ritorno in rossonero. Il francese ex Roma invece, dopo la scorsa annata da protagonista, è il grande rimpianto rossonero di questa stagione visto che, a causa dei problemi alla schiena, non è mai stato a disposizione. Le ultime da Milanello però fanno ben sperare, con Menez che ha iniziato la rifinitura insieme al gruppo. Gli osservati speciali saranno infine Romagnoli e Bertolacci, passati dalla Roma al Milan in estate e costati in totale 45 milioni di euro. Entrambi dovrebbero partire titolari, ma non sono escluse sorprese di formazione e cambi di modulo, ai quali Mihajlovic ha abituato, senza troppa fortuna, i tifosi milanisti.