Cambio Campo - Adamoli: "Il Genoa è qualitativamente inferiore rispetto allo scorso anno. Mercato intrigante dei giallorossi"

15.09.2024 11:13 di  Marco Campanella   vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Campanella
Cambio Campo - Adamoli: "Il Genoa è qualitativamente inferiore rispetto allo scorso anno. Mercato intrigante dei giallorossi"
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Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Gessi Adamoli, giornalista di Telenord.it, con il quale abbiamo parlato di Genoa-Roma.

Lo scorso anno, a Marassi, il Genoa ha travolto la Roma con un sonoro 4-1. Che serata è stata per il tifo genoano? È stata la miglior prestazione della squadra di Gilardino nella passata stagione? Pensi che possa ripetersi anche quest’anno?
"La partita di Marassi dello scorso anno è stata sicuramente quella con il risultato più altisonante, ma, in realtà, non è stata la migliore della passata stagione. Ricordando bene, in quella partita il Genoa ha sofferto tantissimo a inizio secondo tempo quando la Roma ha iniziato a fare una pressione massiccia. Il Genoa, poi, si è riuscito a salvare dal subire gol e poi ha trovato la terza e la quarta rete, chiudendo il match. Non credo che anche quest'anno possa finire sul 4-1, anche perché in quella partita ci sono state una serie di situazioni irripetibili. Il calcio è fatto da episodi e in quell'occasione sono stati tutti a favore del Genoa. I rossoblù avevano perso a inizio gara Badelj e Strootman, i due centrocampisti titolari e di maggior prestigio, eppure riuscirono a vincere. Di sicuro, il Genoa può vincere questa partita, si tratta di una gara sulla carta molto equilibrata. La differenza tra la qualità della Roma, sicuramente maggiore rispetto a quella del Genoa, e la squadra di GIlardino può essere colmata dal fattore campo. Un risultato analogo allo scorso anno, però, resta impensabile".

Rispetto allo scorso anno, il Genoa ha perso Albert Gudmundsson e Mateo Retegui. Com’è cambiata la squadra rossoblù senza queste due pedine?
"Il Genoa, oltre a Gudmundsson e Retegui, ha perso anche Martinez. Lo spagnolo è un buon portiere ed era una grande sicurezza per la squadra: uno dei pochi portieri in Serie A abile nelle uscite, oltre che tra i pali. Inoltre, Martinez era anche il regista che dava il via alla ripartenza dal basso per la squadra di Gilardino. È arrivato Gollini, che sicuramente è un buon portiere, ma, dopo due buone partite iniziali, il primo gol contro l'Hellas Verona nasce da una sua incertezza in uscita. Senza Martinez in porta; senza Gudmundsson, che teneva i collegamenti tra una squadra molto arroccata e l'attacco ribaltando l'azione ed era quasi insostituibile per le sue caratteristiche; e senza Retegui che ha giocato poco e segnato non tantissimo nella passata stagione, ma che sta dimostrando anche adesso all'Atalanta di essere un giocatore che sa riempire l'area di rigore come pochi, seppur senza partecipare molto al gioco e senza fondamentali particolarmente raffinati. Senza tutti questi calciatori, non è lo stesso Genoa. La squadra, rispetto allo scorso anno, è qualitativamente inferiore, ma le gare con Gilardino sono sempre molto agonistiche e, perciò, riesce a mettere in difficoltà chiunque lo stesso".



Nonostante queste due cessioni, il Genoa può contare anche quest’anno su Morten Frendrup. È lui l’uomo chiave del gioco di Gilardino? Ci spieghi la sua importanza in mezzo al campo?
"Frendrup è un giocatore straordinario nel suo ruolo. Non a caso è stato colui che, nella passata stagione, ha recuperato più palloni di tutta la Serie A. Di sicuro, però, non è l'uomo chiave nel gioco di Gilardino: è un eccezionale comprimario, ma non sarà mai il primo attore. È molto forte, ha esordito anche in Nazionale, ma il gioco di Gilardino passa attraverso altri giocatori: attraverso l'intramontabile Badelj e, in teoria, anche dalle invenzioni di Messias chiamato a fare il Gudmundsson, ma contro la Roma non ci sarà in quanto è infortunato".

In questa stagione, il Genoa ha già bloccato l’Inter allo Stadio Ferraris confermandosi come una trasferta complicata per tutte le squadre del nostro campionato. Quanto è importante il fattore campo per i rossoblù? Potrà essere determinante anche contro la Roma?
"Il fattore campo per il Genoa è determinante. Si gioca in uno stadio che, come capienza, supera di poco i 30.000 spettatori, ma è sempre pieno. La percentuale di posti vuoti dello Stadio Luigi Ferraris è la più bassa della Serie A: viene riempito al 98%, i posti che avanzano sono quelli in cui la partita si vede a malapena. Questa bomboniera con i tifosi attaccati al terreno di gioco incute forse un po' di soggezione agli avversari, anche se ormai si è abituati a giocare negli stadi di tutto il mondo, quindi non penso che si patisca il fattore campo. Anzi, semmai è maggiore la spinta di chi ne usufrisce giocando in casa. La stessa spinta che ha permesso al Genoa di pareggiare contro i campioni d'Italia dell'Inter e che potrebbe dare problemi alla Roma. Sulla carte, i giallorossi partono favoriti ma, in virtù della spinta eccezionale del pubblico, potrebbe trovare qualche difficoltà".

Tornando alla partita dello scorso anno, era una Roma completamente diversa a partire dall’allenatore, eppure sta vivendo una situazione di classifica non lontana da quella dell’ultimo appuntamento al Ferraris. Che avversario sarà la Roma per il Genoa? E che Genoa incontrerà?
"De Rossi sta plasmando la sua Roma come vuole lui e troverà un Genoa che non ha più Retegui, Gudmundsson e Martinez e che sta provando a giocare un calcio diverso, seppur con lo stesso modulo. I difensori rossoblù saranno contati: c'è Bani, che deve assolutamente rientrare, e De Winter, anche se non saranno al 100%; Vasquez è reduce da un viaggio intercontinentale ma sarà in campo in quanto non ci sono alternative. Non ci sarà neanche Messias vicino a Pinamonti, che ha già segnato un po' di gol alla Roma. Come seconda punta potrebbe esserci Vitinha, ma non è escluso che Gilardino possa giocarsi la carta Ekuban. Vitinha ha grande talento e grande tecnica, ma molto fine a sé stesso e tira pochissimo in porta. Ekuban è più grezzo, ma con più forza fisica e potrebbe essere lui la scelta di Gilardino. Anche se Vitinha è costato quasi 20 milioni al Genoa in estate, magari prima di metterlo in panchina, Gilardino ci penserà".

La Roma ha ufficializzato gli arrivi di Mario Hermoso e Mats Hummels dopo il termine della finestra del calciomercato, concludendo con 12 acquisti totali in questa finestra estiva. Qual è il tuo giudizio sul calciomercato della Roma?
"La Roma ha fatto un mercato interessante, direi intrigante e creativo. È stato un mercato in cui si è puntato tantissimo dai campionati esteri e sappiamo quanti punti interrogativi comporta ciò: c'è il problema dell'ambientamento alla vita, a un calcio diverso; c'è persino il problema per la durata dell'ambientamento. Speriamo che i nuovi acquisti si ambientino presto, ma dopo la partita di domenica (ride, ndr)".