Cambio Campo - Ancona: "Mi aspetto un'Inter affamata e aggressiva. La Roma può giocarsi il quarto posto, a Juric serve tempo"

20.10.2024 17:54 di  Marco Campanella   vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Campanella
Cambio Campo - Ancona: "Mi aspetto un'Inter affamata e aggressiva. La Roma può giocarsi il quarto posto, a Juric serve tempo"
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Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Adriano Ancona, giornalista del Corriere dello Sport, con il quale abbiamo parlato di Roma-Inter.

L’Inter, dopo la sconfitta nel derby, ha raccolto ben tre successi consecutivi. Che squadra dobbiamo aspettarci allo Stadio Olimpico? 
"Diciamo che la pausa ha aggiunto indicazioni positive per Inzaghi, nel senso che ci sono stati ben nove gol interisti durante gli impegni delle nazionali. Anche se il pedaggio da pagare per l'Inter è stato l'infortunio di Zielinski, giocatore finora marginale nel progetto ma importante per le rotazioni anche a partita in corso. Mi aspetto un'Inter affamata e aggressiva, che è arrivata sì di slancio alla sosta ma anche con qualche necessità di intervenire sugli errori. Come quello legato ai gol presi: non è da Inter, perlomeno quella dello scorso anno, concedere due reti a partita come accaduto nelle ultime tre giornate di campionato.

Chi temi più come agonista per lo scudetto? Juventus e Napoli saranno le due anti-Inter?
"Penso che il Napoli abbia la carta Conte, per fare la differenza in una corsa a tappe come il campionato: parlano per lui le stagioni in cui ha allenato la Juve e la stessa Inter, solo in un'occasione non è riuscito a vincere lo scudetto ma parliamo di quella stagione anomala in cui il campionato si fermò bruscamente in marzo per poi riprendere a metà giugno a causa della pandemia. Sarà banale come osservazione, ma il Napoli che gioca una sola volta alla settimana non può che essere favorito. Anche per un attacco ben assortito. La Juve però è competitiva, ha assorbito i molti cambiamenti e può giocarsela".

Lautaro Martinez arriva a questo match con 1 gol e 1 assist in Nazionale, ma soprattutto con l’investitura di Lionel Messi che lo vede come meritevole di pallone d’oro. Sei d’accordo? 
"Sul podio lo metterei di sicuro. Per continuità in pochi si avvicinano a Messi, e Lautaro in questo momento è il giocatore più indicato per stare su certi livelli anche in nazionale. Due scudetti in tre anni, il Mondiale, la Coppa America da protagonista e una finale di Champions League giocata: il recente passato depone a favore di Lautaro, che però non è ancora il migliore d'Europa in assoluto al punto di meritare il Pallone d'oro".

A proposito di argentini, mi concentrerei su Dybala. Prima del suo passaggio alla Roma, la Joya era molto vicino all’Inter. Si può parlare di rimpianto per i nerazzurri oppure, col senno del poi, sono state fatte giuste valutazioni su di lui? 
"Dybala è un giocatore straordinario e determinante, con l'incognita della condizione fisica. Non possiamo sapere se in quell'anno di Inter - 22-23 - avrebbe fatto meglio di Lukaku che è poi arrivato per colmare il vuoto in attacco o se non ci sarebbe stato un percorso accidentato con infortuni. Rimane l'interrogativo perché sia Dybala che Lukaku hanno fatto un anno similare, molto condizionato dai problemi e soltanto per pochi mesi Roma e Inter li hanno avuti al 100%. Rimpianti magari no, perché quell'anno Inzaghi ha raggiunto la finale di Champions League, vinto Coppa Italia e Supercoppa Italiana mentre in campionato non avrebbe comunque potuto fare molto di più a causa dello strapotere del Napoli".

Restando sugli intrecci di mercato tra Roma e Inter, i giallorossi due anni e mezzo fa ha salutato Mkhitaryan che adesso sta continuando a fare la differenza nella squadra di Inzaghi. Ci spieghi la sua importanza?
"Non sente la fatica, basta dare un'occhiata ai numeri anche in questi primi due mesi di stagione. Sette su sette in campionato, sempre titolare. Praticamente come l'anno scorso, quando ha saltato solo due partite in A, a scudetto già conquistato, e una in Champions una volta che l'Inter aveva ottenuto la qualificazione agli ottavi. Mkhitaryan è importante perché si sacrifica e interpreta le due fasi. Pensare che non segna da tredici mesi, e in questo alla Roma era molto più regolare. Ma la sua assenza dal gol non si sente proprio, per l'efficacia del lavoro che fa in campo".

Un altro che invece avrebbe potuto far comodo alla Roma è sicuramente Frattesi, a lungo cercato proprio dai giallorossi. Ci spieghi l’importanza per questa Inter di aver delle riserve di questo calibro? 
"Frattesi è stato molto conteso, anche dal Napoli, appena prima di firmare per l'Inter. Il giocatore di completamento che mancava, e che ha avuto bisogno di una stagione all'ombra dei titolari per fare il salto di qualità. Lo si sta vedendo anche in Nazionale quanto è utile, la differenza con altre squadre che ha fatto convolare l'Inter allo scudetto è proprio quella di avere una batteria affidabile in panchina. Vale anche per un giocatore come Bisseck, ad esempio".

Pensi che questa Roma sia attrezzata per mettere in difficoltà l’Inter? Può raggiungere il quarto posto a fine stagione?
"La concorrenza è ampia, però credo che alla fine la Roma possa giocarsela per un posto in Champions. Non penso che quest'anno ci sia una variabile come l'ultimo Bologna che abbiamo visto e che ha fatto scalare all'indietro anche la Roma. Chiaro che si debba entrare subito in sintonia con le idee di Juric, perché la Roma ha avuto subito uno scossone dall'esonero di De Rossi che può incidere. Può senz'altro mettere in difficoltà l'Inter anche perché certi numeri non vanno trascurati: la Roma ha la seconda miglior difesa del campionato e col Bologna ha la striscia di imbattibilità aperta più lunga del campionato".

Restando in casa Roma, potrebbe essere una partita delicata per Juric. Che ne pensi del tecnico croato? Credi che, in caso di sconfitta, si faccia concreto il rischio esonero?
"Sarà fondamentale che la squadra sia al completo, per esempio la Roma che ho visto a Monza prima della sosta mi sembrava discontinua proprio per la mancanza reiterata di alcuni giocatori. Poi chiaramente Juric ha bisogno di tempo, anche per misurarsi con una situazione da salto di qualità come allenatore. Non credo lo si debba mettere sotto esame così in fretta, il rischio è quello di buttare una stagione già in ottobre. Di per sé, è più grave pareggiare col Monza ultimo in classifica piuttosto che perdere contro l'Inter. Ma un primo bilancio su Juric andrà fatto perlomeno alla prossima sosta di novembre, non prima".