Cambio Campo - Demichelis: "Soulé sacrificato per motivi di mercato, Motta lo avrebbe tenuto. Djaló? Non era tra i preferiti di De Rossi. Da 7,5 il mercato giallorosso"

01.09.2024 12:15 di  Marco Campanella   vedi letture
Cambio Campo - Demichelis: "Soulé sacrificato per motivi di mercato, Motta lo avrebbe tenuto. Djaló? Non era tra i preferiti di De Rossi. Da 7,5 il mercato giallorosso"
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Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Camillo Demichelis, giornalista di TuttoJuve.com, con il quale abbiamo parlato di Juventus-Roma.

Le prime due gare di Thiago Motta da allenatore della Juventus hanno portato il primo posto in solitaria, sei punti, molti gol e tanto spettacolo. In cosa è stata stravolta maggiormente a livello tattico rispetto allo scorso anno? 
"La Juventus è stata stravolta da un allenatore completamente diverso, in quanto Allegri aveva un blocco molto basso e si provava a colpire in contropiede, mentre con Thiago Motta si è passati alla difesa a 4 e si difende attaccando. Inoltre, sono cambiati gli interpreti per esempio in difesa ci sono calciatori che hanno caratteristiche fisiche e atletiche adatte per cercare di far alzare la squadra. La grande novità è sicuramente il gioco corale, la Juventus adesso prova e riprova in allenamento delle dinamiche che poi vengono riprodotte in partita. Un esempio è Mbangula che si accentra, con Yildiz che si sposta sulla corsia di destra. Oppure, il centrocampo durante la fase di costruzione passa da due uomini a uno solo a fare schermo dalla difesa. La Juventus è completamente diversa, adesso ha idee e movimenti studiati in settimana come punti di forza; lo scorso anno, invece, ci si basava spesso sulla difesa e sulle giocate dei singoli".

Secondo te, si vede già la mano del tecnico oppure servirà ancora tempo per arrivare alla perfezione? Quanto margine di miglioramento ha questa squadra?
"La mano dell'allenatore si vede tantissimo, la Juventus in estate ha fatto delle scelte forti: ha chiesto ai giocatori fuori dal progetto di rimanere ai margini. Quindi, si è iniziato a lavorare sin dal primo allenamento con dei ragazzi delle giovanili e oggi spiccano Mbangula e Savona principalmente, ma si è lavorato anche con Anghelè, Rouhi e vari ragazzi della Next Gen, per cercare subito di formare un gruppo forte e che lavora dal primo giorno insieme per creare queste idee di gioco che già si sono viste nelle prime due partite con Como e Verona. Basti pensare che, nella prima gara di campionato, ci sono soltanto tre acquisti; nella seconda tra i titolari ce n'erano addirittura due. Questo fa capire quanto le idee, in questo momento, siano la base della forza della Juventus rispetto al mercato. I calciatori arrivati in questi giorni verranno inseriti gradualmente, ma prima dovranno fare lavoro atletico per raggiungere il livello degli altri, poi si cercherà la formazione migliore. Per adesso, la Juventus ha sei punti grazie alle idee dell'allenatore e grazie all'attitudine e all'entusiasmo della squadra, anziché del calciomercato".
 
Molto del miglioramento passa dai nuovi acquisti: Koopmeiners, Douglas Luiz, Conceicao e Nico Gonzalez. Come valuti questo mercato della Juventus? I bianconeri possono tornare da subito a vincere lo scudetto?
"Questo è stato un calciomercato di altissimo livello, anche qua si è lavorato diversamente. La Juventus ha cercato giocatori funzionali al progetto, anziché basarsi sul nome come fatto in passato. Sono stati presi giocatori con determinate caratteristiche, per esempio, una volta saltati Calafiori e Todibo, è stato scelto Kalulu per la velocità e la duttilità difensiva che può permettere a Thiago Motta di variare molto nel suo modo di difendere. Chiaramente, gli innesti rendono la squadra ancora più forte e verranno integrati o nelle prossime settimane oppure dopo la sosta per chi andrà in nazionale. Il voto è altissimo, tra l'8 e mezzo e il 9, non ci si può nascondere assolutamente: bisogna ambire a lottare per lo scudetto".



In estate la Roma stava perdendo Dybala, diretto verso l’Arabia salvo poi ripensarci. Come hai vissuto l’intera vicenda? Hai notato qualche somiglianza rispetto a quando lasciò la Juventus?
"Sono contento che sia rimasto, è un bene che un giocatore con la sua classe sia rimasto nel campionato italiano piuttosto che andare in Arabia Saudita. Magari, in Liga o in Premier League poteva essere in cambiamento per lui, ma nel campionato arabo era sprecato. Non noto somiglianze con l'addio alla Juventus, Dybala non fu trattato bene: aveva trovato l'accordo con la società per il rinnovo di 4/5 anni con tanto di stretta di mano, venne rimandato il momento della firma per motivi burocratici legati al lavoro dell'agente. Tanto che la Juventus aveva pronto già il video per celebrare il rinnovo di Dybala che, con quella firma, sarebbe arrivato a 10 stagioni in bianconero Era tutto fatto, Paulo fece una festa per celebrare il nuovo accordo con tanto di regalo importante per tutti i suoi compagni. In quel caso, la Juventus poi si tirò indietro per fare altre scelte. Non mi piacque il comportamento del club, non mi piacque la scelta di celebrare solo Chiellini e non anche Dybala all'ultima partita in casa. Per quanto mi riguarda, si doveva portare avanti quel rinnovo, la Juventus non si comportò bene con Dybala".

In estate, la Roma ha acquistato dalla Juventus Matias Soulé, pagandolo circa 30 milioni di euro. Secondo te, chi ha fatto l’affare? Potrebbe essere un rimpianto per la Juve di Thiago Motta? Seguendolo già da anni, hai per caso un aneddoto su di lui?
"Sicuramente, Soulé è un giocatore di indubbio talento e di valore. Posso raccontare che la Juventus ha ceduto il ragazzo soltanto per una ragione economica per finanziare degli obiettivi importanti di mercato, di fatto sacrificandolo. Soulé piaceva tantissimo a Thiago Motta, che in un mondo senza bilanci lo avrebbe assolutamente tenuto. Credo che tutti abbiano fatto un affare, sia la Roma che la Juventus. Matias è un bravissimo ragazzo che si è guadagnato tutto. Non è stato facile, lui ha fatto fatica anche in Lega Pro, poi Allegri lo mise titolare in un Inter-Juventus e fece una gara straordinaria. Si è guadagnato ogni cosa con il lavoro e con il sacrificio. Gli auguro splendide cose, ha lasciato un ottimo ricordo".

Un affare sfumato tra Juventus e Roma invece è quello riguardante Tiago Djaló. Che pensiero ti sei fatto sulla vicenda?
"Onestamente, dell'ultima giornata del mercato della Roma ho capito poco e nulla. Da quello che mi è stato riferito è che Djalo non rientrava nei preferiti di De Rossi, quindi non c'è stata tanta comunicazione tra società e allenatore. Forse si poteva evitare di fare una trattativa per poi rimandare indietro un calciatore per dei dubbi, si poteva comunicare meglio. Ognuno, poi, deve fare i propri interessi però si può fare un passo indietro prima, anziché far arrivare un calciatore a Roma e fargli fare le visite mediche. La mia idea, comunque, resta che la società debba lavorare con l'allenatore in quanto c'è una stagione da portare avanti".

Un tuo parere su questa Roma di Daniele De Rossi? Come valuti il mercato dei giallorossi?
"La Roma ha fatto molto bene. Non ho apprezzato quando con Mourinho veniva svalutata la squadra, io credo che la rosa sia sempre stata di livello e che si potesse fare un calcio ben migliore senza portare la partita su binari che non facevano giustizia al calibro dei calciatori. Troppe scaramucce fuori dal campo, troppe reazioni, si perdeva il focus sul pallone e ci si concentrava su comportamenti extra campo. De Rossi ha riportato calma, ha riportato delle idee di gioco e ha fatto molto bene fino alla semifinale contro il Bayer Leverkusen, stiamo parlando di una squadra che ha perso una sola partita nella scorsa stagione. Credo che la Roma abbia fatto molto bene, adesso ha fatto un mercato secondo le esigenze del tecnico: De Rossi ha delle responsabilità, ma ha anche il favore della piazza e sa cosa vuol dire allenare la Roma, avendo quella maglia stampata sulla pelle. Da parte mia, c'è rispetto sia per il De Rossi uomo che per il De Rossi allenatore, che ha buone idee e può essere un valore aggiunto alla squadra. Sul mercato, il livello è alto. Gli acquisti fatti sono tutti calciatori importanti, forse manca qualcuno sulla corsia di sinistra: ci sono tanti mancini e pochi destri, questo potrebbe essere un problema. Un voto al mercato della Roma? 7,5".