Cambio Campo - Gennari: "L'Atalanta è da scudetto? Presto per dirlo. Il gap tra i Percassi e i Friedkin è clamoroso"
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Fabio Gennari, giornalista di Prima Bergamo, con il quale abbiamo parlato di Roma-Atalanta.
L’Atalanta è seconda in classifica, capitanando le squadre che inseguono il Napoli a -1. Dopo la vittoria dell’Europa League dello scorso anno, Bergamo crede nello scudetto?
"No, non è il momento di parlare di scudetto. Nessuno, con cognizione di causa, può farlo al 30 di novembre. Bisogna riaggiornare certamente il discorso a fine mercato, o comunque al mese di febbraio, perché la Champions, che è di mezzo in questo momento, bisogna valutarla anche per come l'Atalanta andrà avanti. Se arriva nelle prime otto classificate allora avrà due settimane di partite da non giocare. Dovesse invece arrivare ai play-off ci sono anche altri impegni in Champions, febbraio e marzo saranno pieni. C'è da capire come l'Atalanta andrà avanti in Coppa Italia. Manca troppo, troppo tempo. Di certo l'Atalanta merita di star lì davanti, come fa da tanti anni con Gasperini, e continua a meritarsi di, ogni domenica, ogni partita, rilanciarsi nelle ambizioni senza, in questo momento, mettere obiettivi o paletti".
L’ultima sconfitta per l’Atalanta è datata 24 settembre, con 11 vittorie nelle ultime 13 partite e 2 pareggi. Cos’ha di straripante questa Dea e che squadra dobbiamo aspettarci all’Olimpico?
"Un filotto importantissimo, l'Atalanta è in grande fiducia e ci sono risposte importanti da parte di un sacco di giocatori sia nelle prime scelte che nelle alternative. Ci sono 16-17 giocatori che danno il loro contributo e quindi all'Olimpico bisogna aspettarsi una squadra che continuerà a cercare di fare lo stesso calcio che ha fatto in queste settimane contro tutto e contro tutti".
La Roma arriva da un pareggio contro il Tottenham, che potrebbe essere l’inizio della fina del periodo nero per i capitolini. Secondo te, l’Atalanta deve temere la Roma? Cosa ti aspetti dai giallorossi? La Roma può leggermente fiduciosa per la gara contro i nerazzurri?
"Non so se il pareggio con il Tottenham possa segnare la fine del periodo nero. La situazione è troppo complicata per poterla valutare da fuori. Ti posso dire soltanto che l'Atalanta non deve temere la Roma. Deve avere grande rispetto, ma l'Atalanta non deve temere la Roma, come non deve temere nessuno. Questa è una squadra che ha dimostrato contro tutti su ogni campo di andare a giocarsela. Deve provare ad andare avanti a fare la stessa cosa. Se la Roma possa essere più fiduciosa per la gara contro i nerazzurri, questo non lo so. Ho visto anche in alcune giornate una Roma, ad esempio quella contro il Venezia, che alla fine ha vinto la partita, ma in quella partita ha rischiato veramente tanto. La Roma viaggia un po' anche alla giornata. È difficile capire cosa possa venire fuori da questa gara. Può esserci un impennata d'orgoglio. È una grande partita e può essersi una gara di grande difficoltà perché affronta una delle squadre più in forma d'Europa in questo momento, ovvero l'Atalanta".
Secondo te, la Roma ai nastri di partenza avrebbe potuto lottare concretamente contro l’Atalanta per un posto in Champions League? Oppure, il divario tra le due società è troppo netto?
"Sulla carta, all'inizio dell'anno, la Roma era una di quelle che potevano lottare per un posto nelle coppe, però, se mi parli di divario delle società, credo che il gap che sia clamoroso. L'Atalanta è una società forte e strutturata, con tante belle e importanti caratteristiche. La Roma, in questo momento, non riesco a capire che società abbia, perché, a parte la proprietà che però mi sembra molto distante, non ci vedo grande struttura nella parte dirigenziale, e questo ovviamente è un qualcosa da tenere in considerazione".
Claudio Ranieri è il terzo allenatore giallorosso di questa stagione, chiamato a mettere ordine in una situazione di caos totale. Scelta giusta? Come giudichi la sua Roma? Dove pensi che possa arrivare in questa stagione?
"Ranieri è un uomo di grande esperienza e una scelta anche in prospettiva che mi sembra molto importante se poi diventerà un dirigente. Però, adesso, non possiamo giudicare la sua Roma dopo 90 minuti, ma soprattutto dire dove può arrivare. Credo che non ci sia possibilità in questo momento di fare valutazioni, quando lo stesso allenatore dice in queste tre partite, vale a dire Napoli, Tottenham e Atalanta, vuole vedere l'atteggiamento. Anche lui sta prendendo le misure, sta cercando di capire su cosa puntare e su cosa no, dipenderà poi cosa succederà nel mercato di gennaio. Insomma, è troppo presto per fare una valutazione".
Tra i tanti ex in campo, spicca naturalmente Nicolò Zaniolo: andato tra le polemiche dalla Roma due anni fa e che affronterà per la prima volta i giallorossi da avversario. Che partita sarà per lui? Temi che i fischi dell’Olimpico possano destabilizzarlo? Un parere sul suo arrivo e sulla sua stagione?
"Zaniolo non sta praticamente giocando mai con continuità, gioca qualche spezzone e fino adesso non ha fatto grandi cose, a parte un paio di lampi in un paio di partite. È ovviamente un giocatore che bisogna aspettare, quindi è una partita forse dal punto di vista emozionale forte per lui, però sul piano tecnico probabilmente i protagonisti sono altri. È un giocatore che, all'inizio della stagione, è stato preso con una formula molto intelligente, ossia un prestito che diventa obbligo solo se gioca un certo numero di partite, in dettaglio dovrebbero essere circa il 70% delle partite comprese di minuti, quindi è una situazione un po' da valutare ancora: ci vuole tempo, non ho idea di come sarà il clima che lo accoglierà all'Olimpico, immagino non facilissimo, però è un giocatore che andrà inizialmente in panchina, quindi non mi aspetto che possa essere il protagonista della partita, quantomeno dall'inizio. Vediamo, certamente il clima così non aiuta, però credo che Zaniolo in questo momento dovrebbe pensare principalmente a tornare quello dei giorni migliori, piuttosto che a quello che può aspettare l'Olimpico a livello di clima".