Ranieri non è un'altra scelta "da Friedkin". O forse sì

18.11.2024 19:50 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Ranieri non è un'altra scelta "da Friedkin". O forse sì
Vocegiallorossa.it

José Mourinho, Daniele De Rossi, Ivan Juric, Claudio Ranieri. Quattro allenatori che in comune hanno praticamente solo l’essere stati scelti dai Friedkin in questi quattro anni abbondanti di reggenza texana della Roma, e questo dovrebbe già essere indicatore di come le cose, sostanzialmente, non abbiano quasi mai funzionato a livello di creazione di una struttura societaria sportiva di alto profilo. Il portoghese è arrivato per fare un colpo di teatro (il primo, in un modus operandi decisamente più cinematografico che calcistico) e non è stato accompagnato da una gestione delle risorse coerente con la tipologia di profilo preso, l’ex 16, a priori ma alla fine anche a posteriori, è stato un parafulmine per recuperare popolarità dopo l’esonero di Mou e il croato una scelta dettata fondamentalmente dalla vicinanza operativa di chi lo rappresenta. 

Ora è arrivato Ranieri e, facendo leva sui precedenti, l’idea che anche questa volta ci si sia rifugiati nel rimedio rapido è abbastanza chiara. Il tecnico di San Saba, nonostante un rendimento in giallorosso che, tolto l’anno del titolo sfiorato, non è mai stato eccezionale, è nel cuore della quasi totalità della tifoseria e riportarlo ha immediatamente silenziato quasi ogni critica, nonostante la classifica - 13 punti in 12 partite - sia sempre quella e il calendario pure. È bastata una semplice conferenza stampa per restituire in modo apparentemente immotivato una fiducia che, però, rischia di diradarsi da un momento, perché una cosa è commentare delle dichiarazioni, un’altra sarà rivedere in campo una squadra reduce da pessimi risultati e con scarse (sebbene non inesistenti) prospettive di risalire rapidamente la china.

Quello che può dare una piega diversa a questa richiamata alle armi di Ranieri è una prospettiva futura che apparentemente è stata data, con questa nomina a “consulente senior” che fa parte di quegli elementi che hanno ridato tranquillità all’ambiente. Per molti Ranieri, che di mestiere fa l’allenatore (e che aveva anche smesso di farlo, per sua stessa ammissione) dovrebbe avere in mano ogni aspetto sportivo della Roma e Friedkin, al momento, sembrerebbe aver fatto anche questo regalo al popolo giallorosso. Ma come Mourinho non è stato più accompagnato da un certo momento in poi, come De Rossi è stato scaricato dopo quattro partite (e un contratto di tre anni, ancora in corso), come si può essere sicuri che Claudio Ranieri sarà effettivamente ascoltato nelle decisioni che dovranno essere prese a giugno (o magari prima)? 

Il tecnico ha immediatamente tenuto a riabilitare la figura del presidente agli occhi dei tifosi e ha potuto farlo solamente sulla base dell’autorevolezza che decenni di carriera gli hanno portato, ma quasi qualsiasi altra figura al suo posto sarebbe, forse, stata accusata di “eccessiva accondiscendenza” nei confronti della proprietà, come successo, tra l’altro, proprio a De Rossi, nonostante i fatti abbiano raccontato ben altro. In sostanza, la situazione è ancora molto più intricata di quanto si voglia raccontare, in un wishful thinking che non tiene conto di troppe cose. Bisogna attendere il campo e le sue prime risposte: quello, al contrario di altri, difficilmente mente.