Fenucci: "Lo stadio è fondamentale per la nostra strategia"
L'amministratore delegato della Roma, Claudio Fenucci, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per parlare ad ampio raggio di questa nuova stagione della Roma, dello stadio, di Zdeněk Zeman e della vicenda di mercato che ha coinvolto Daniele De Rossi:
Su Zeman.
"Le sue idee sono rimaste le stesse, lui ha sposato la nostra filosofia e vuole una squadra che giochi sempre all'attacco. Ci siamo trovati bene perché conoscevamo bene la sua idea di gioco. Rispetto al passato lo trovo più rilassato e pronto alla battuta. Anche in America ha avuto un riscontro positivo sotto l'aspetto mediatico, è riconosciuto come uno delle icone del nostro calcio. Ieri abbiamo realizzato delle marcature bellissime, non servono grandi campioni ma una squadra che sappia imporre il proprio sistema di gioco e sia in grado di produrre spettacolo. I primi contatti? Subito dopo la decisione di Luis Enrique di lasciare. Avevamo un elenco di tecnici stranieri e italiani, ma alla fine la scelta è ricaduta su di lui perché era in linea con il volere della società. Grazie anche a Sabatini e Baldini, che hanno portato diversi giovani talenti in rosa, può dare qualità alla squadra".
Sullo stadio.
"E' fondamentale per la nostra strategia, considerando che la Roma ha un gap nei ricavi di circa 90 milioni rispetto alle altre. La Roma ha un bacino di tifosi nel territorio, è necessario per questo. Abbiamo intrapreso un processo trasparente e pubblico, abbiamo invitato i proprietari delle aree a fare le loro proposte, abbiamo individuato dei siti, credo che entro breve definiremo le cose con i proprietari. I siti presi in considerazione sono 3-4, sono tutte aree all'interno del raccordo anulare; dopo aver parlato con i proprietari e con il comune per ciò che riguarda le infrastrutture, prenderemo la decisione finale".
Su De Rossi.
"Il City era interessato ma non c'è stata nessuna reale trattativa. Offerte concrete? E' un calciatore diverso dagli altri, sia per caratteristiche tecniche sia per quello che può dare alla Roma nei prossimi anni, quindi anche per valutare l'ipotesi di una cessione avremmo dovuto pensarci molto. Abbiamo privilegiato i fattori legati alla competitività della squadra piuttosto che a questioni economiche, quando si parte da queste basi si può sentire l'offerta ma non prenderla in considerazione, in realtà una cifra concreta non c'è mai stata".
Sulla squadra e Francesco Totti.
"Credo che tra Francesco e il mister ci sia un rapporto molto forte, di grandissima stima reciproca, sincera e vera, questo può aver aiutato l'uno e l'altro in questa fase di lavoro. È importante che ogni giocatore segua l'allenatore, sappiamo che i suoi allenamenti richiedono un grande sacrificio, ma siamo convinti di poter fare una grande stagione e anche Totti lo è, lo abbiamo visto allenarsi alla grande e questo ci conforta su questa strada. Roma come la Juventus dello scorso anno? Sul fatto che anche noi vogliamo costruire una squadra competitiva e che dia soddisfazioni ai tifosi credo ci sia, poi per il gioco e le differenze degli allenatori, l'inserimento di un giocatore non dovrebbe cambiare niente. Se vogliamo trovare delle coincidenze tra le due realtà ci sono, noi dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo sapendo che possiamo ottenere grandi risultati. Stiamo lavorando anche per costruire una società che possa dare garanzie ai tifosi. Florenzi? Nel processo di formazione di un giocatore intervengono diversi allenatori, per lui l'esperienza al Crotone è stata decisiva per la sua formazione".