Mourinho: "Ho avuto un po' paura di perdere Zaniolo. Dobbiamo essere più cattivi. Contro il Betis si potrebbe decidere il girone". VIDEO!
Nel post partita di Roma-HJK Helsinki ha parlato José Mourinho
Mourinho a SkySport
Dybala ha cambiato la partita?
“Lui ha fatto il primo gol, ma tutta la squadra è entrata nel secondo tempo molto bene. Nel primo tempo siamo stati passivi, eravamo uno in più ma non si vedeva. Nel secondo tempo abbiamo cambiato atteggiamento ed è andata bene. Ci eravamo detti di segnare subito uno o due gol e continuare ad attaccare. Pressare alti e restare offensivi. Mi dispiace per l’Helsinki. Avevano iniziato bene, in 10 hanno avuto difficoltà. Il VAR però ha deciso bene. Loro sono una squadra molto organizzati. La partita era difficile, ma poi l’abbiamo vinta”.
La difesa a quattro?
“La qualità di una squadra è importante. Come allenatore voglio sempre nascondere le difficoltà della mia squadra, nasconderle al massimo. Gli altri allenatori devono scoprire le nostre difficoltà. È troppo facile dire che oggi abbiamo fatto bene a quattro e dobbiamo giocare a quattro sempre. Bisogna pensare al puzzle”.
Con Zaniolo è un’altra Roma
“Questa partita non può essere un riferimento, perché abbiamo giocato in 11 contro 10. Ovviamente lui è importante, ha profondità, ha transizione difensiva, pressa, salta l’uomo. Però mi rifiuto di dire che questa è una partita straordinaria, perché abbiamo giocato con un uomo in più per 70 minuti, non è una partita”.
Troppe occasioni sprecate, è d’accordo?
“Dobbiamo migliorare anche in fase di costruzione. Abbiamo questa difficoltà, io provo a nasconderla. Davanti abbiamo giocatori super talentuosi, dobbiamo diventare più cattivi. Serve cattiveria per metterla dentro. Anche il Gallo sembra essere preso da questa malattia, oggi l’ho visto fare 4-5 tacchi. Questo non è lui. Lui deve segnare, col ginocchio, con il culo, con la testa. Ha il virus del calcio fantasista. Deve fare gol. Dobbiamo migliorare in termini realizzativi, la media con i tiri non è buona. Ora avremo due partite con il Betis, che è una squadra molto forte, e in queste due partite penso si deciderà il girone”.
Mourinho a DAZN
Era la risposta che si aspettava dalla squadra?
“Si, ma nel secondo tempo. Giocare in 10 è dura, per questo non voglio commentare troppo la mia squadra. Loro ci hanno messo in difficoltà all’inizio, nel secondo tempo abbiamo giocato molto bene ma loro erano sempre in 10”.
Grande Roma nel secondo tempo, di chi è il merito?
“Della squadra, siamo entrati con un altro atteggiamento. Pressavamo bene, poi sono arrivati i gol”.
Questa partita può essere una prova generale in vista dell’Atalanta?
“Se prendiamo un rosso dopo 15 minuti sicuramente si (ride, ndr)”.
Oggi Pellegrini ha speso tanto.
“Sempre”.
Cosa le ha detto quando lo ha sostituito?
“Se voleva venire dentro per iniziare il recupero più veloce, lui mi ha detto che voleva rimanere a vedere la partita”.
Belotti una scommessa di Mourinho?
“No, del club. Ci ha aiutato oggi. Abbiamo tre attaccanti, abbiamo più soluzioni”.
Mourinho in conferenza stampa
Partita a due facce. Un allenatore si concentra più sul bel secondo tempo o sulle difficoltà del primo tempo?
"Se si gioca bene o no, per me non è mai una referenza perché una partita contro una squadra in 10 è un'altra storia. Nel primo tempo per 30' non abbiamo giocato come si deve giocare contro 10 uomini. Sembrava che fossimo 11 contro 11. Nella ripresa abbiamo giocato come si deve giocare contro un avversario con un uomo in meno. Al di là del sistema, dei cambi, di Dybala che appena entra segna, l'intensità è stata importante. Sono ovviamente contento per il secondo tempo ma, ripeto, abbiamo giocato 75' con un uomo in più".
Le è piaciuto come la Roma ha attaccato?
"Se tu fai male, fai male perché emozionalmente non hai interiorizzato il fatto di chi gioca con un uomo in più. Nel secondo tempo l'intensità del gioco ha cambiato tutto, ma non è mai una referenza. Ovviamente sono contento di aver giocato con un uomo in più, ma mi spiace anche per loro che sono venuti a giocarsela con coraggio".
Ha sentito le parole di ieri di Zaniolo? Ha mai temuto di perderlo quest'estate?
«Il direttore non è mai venuto da me a dirmi: "esiste questa possibilità". Mai. Si leggono tante cose, specie d'estate. Sapevo che era un giocatore importante per noi, con qualità diverse rispetto agli altri. È l'unico con questo potenziale fisico. Sì, ho avuto un po' di paura. Non tanta perché il direttore non mi ha mai detto che c'erano delle possibilità. È un ragazzo per bene, mi dicevano che era un disastro come professionista. O erano bugie o lui è cambiato. Mai visto arrivare in ritardo, mai problemi».