Pallotta: "La Roma è in grado di fare un salto di qualità, quando serve. Non ho interesse a vendere Alisson"
Il presidente della Roma Pallotta ha parlato a Sky Sport 24.
“Sono un vero Bostonian, sono cresciuto a pochi passi da qui. John Henry e Tom Werner non sono veri Bostonian, sono trapiantati qui, ma ci conosciamo dal mondo dello sport. Dai Celtics o Red Sox e prima di questo io e John lavoravamo nello stesso hedge fund. Abbiamo un po’ di storia tra noi. Sai, sono sicuro che alla fine chi vincerà questo derby avrà diritto e voglia di vantarsene per un po’. Ci scriviamo, soprattutto dalla qualificazione, per congratularci del passaggio del turno. Forse dovremmo fare delle scommesse. Sono sicuro che ci vedremo a Roma per il ritorno. La mia impressione è che la squadra sia in grado di fare un salto di qualità quando serve, come in Champions. Conosciamo le qualità di Salah e degli altri giocatori. Hanno un attacco forte come il Barcellona o il Chelsea. Noi siamo una buona squadra e lo abbiamo dimostrato contro il Barcellona, anche all’andata, nonostante siano stati commessi diversi errori, il risultato non lo ha rispecchiato. Salah non penso sia l’uomo più pericoloso, lo sono tutti. Ricordiamoci che se non avesse qualcuno che lo supporta non segnerebbe tutti questi gol, sta avendo una stagione incredibile, tutta la sua squadra è pericolosa. Tutti pensano che il Liverpool sia più forte della Roma per le vittorie contro il Manchester City. Il city ha vinto la Premier, è una squadra fortissima. Ho scritto a Guardiola per congratularmi con lui ma non penso siano più forti di noi. Quando stiamo bene abbiamo uno stile diverso dal loro, ma possiamo andare bene più di altre squadre. In Premier le squadre sono più aperte, quelle italiane sono più tattiche e difensive. Non mi preoccupa per alcuna squadra, ce la giochiamo. La finale dell'84? Quella partita è stata giocata tanti anni fa ma i romani la ricordano ancora. C'è chi pensa sia una rivincita, io non la vivo in quella maniera. Mi piace il fatto che il ritorno si giocherà a Roma: se pensiamo alla partita contro il Chelsea, abbiamo pareggiato in trasferta e vinto in casa. I tre gol che il Chelsea ha realizzato sono stati causati da nostri errori. Abbiamo dovuto giocare molto bene al ritorno, lo abbiamo fatto e abbiamo vinto 3-0. Contro il Barcellona, invece, ci sono stati due autogol e poi finalmente abbiamo segnato. Dzeko ha segnato per noi e loro hanno chiuso per 4-1. Invece, al ritorno, abbiamo vinto 3-0 come contro il Chelsea. Non mi dispiacerebbe se succedesse di nuovo una cosa del genere, un 3-0, ma credo che sia difficile non far segnare il Liverpool. Tutto può succedere. Se giochiamo come sappiamo, come contro Chelsea e Barcellona, possiamo battere chiunque. Il fatto che la squadra si alleni a Trigoria è positivo perché è distante dalle pressioni cittadine. Se si leggono i giornali o ascoltano le radio, si potrebbe sentire un po' di pressione. Klopp? Lui è un grande allenatore. L'anno scorso non aveva ottenuto grandi risultati ma a tutti gli allenatori serve tempo per mettere la propria impronta. Quest'anno sta raccogliendo i frutti del lavoro dell'anno scorso, pensate a Salah: lo ha messo nella giusta posizione, rispetto a come giocava da noi. A Roma non l'abbiamo utilizzato nella stessa maniera perché avevamo Dzeko in mezzo. Non è facile togliere il posto a uno come Dzeko che ha fatto una stagione strordinaria con 36 gol. Klopp ha fatto un gran lavoro con Salah. Ha dimostrato di essere un grande allenatore. Roma e l'Italia mi hanno dato tanto. Parlando della mia famiglia e dei miei legami con l'Italia, mi dispiace che mio padre non possa vedere tutto questo e che non sia qui con noi: è morto 7 anni fa ed era legato all'Italia. Ogni tanto tornava nel suo paese. Lo ha fatto per più di 30 anni. Mia madre ama l'Italia e le mie sorelle ci tornano spesso. Per festeggiare di certo non mi tufferò nella fontana. Pagare per restaurare la fontana è stata una cosa giusta ma ci sono tanti modi per celebrare. Penso di aver già dato con le antichità, troverò un altro modo per festeggiare. Da inizio dicembre non abbiamo giocato ai nostri livelli in campionato: contro il Napoli abbiamo dominato ma poi guardi le altre partite ed è frustrante. In campionato non siamo ancora lì, magari per colpa di un po' di infortuni è servito tempo per capire il migliore sistema di gioco possibile del nuovo tecnico. Monchi è arrivato in una situazione difficile, i frutti del suo lavoro si vedranno più avanti. Sono felice di quello che stiamo facendo ma c'è ancora molto da fare. Si deve vedere l'impronta di Monchi. La pensiamo allo stesso modo: ci arrabbiamo per le stesse cose. Abbiamo cambiato il nostro sistema di scouting, la nostra Academy. Una delle grandi sorprese sarà quanti giovani talenti emergeranno nei prossimi anni. Ce ne aspettiamo tre o quattro all'anno, alcuni già tra un anno. L'importante sarà avere un buon gruppo di giocatori che sa giocare bene come squadra. Non basta una sola persona per vincere. Non ho alcun interesse a vendere Alisson, so che in diversi, anche il Liverpool, hanno detto di volerlo. Abbiamo un buon contratto con lui Sono sicuro che qualche squadra si presenterà con un sacco di soldi per averlo. In quel momento la decisione spetterà all'allenatore e a Monchi ma non vogliamo venderlo. Lui è una colonna portante di quello che vogliamo costruire, vogliamo ragazzi come lui. Se pensiamo alla vendita di Pjanic o Salah, ecco lì non avevamo scelta. Non c'è stata una decisione del tipo: vogliamo vendere Pjanic. Non è stato così. Se avessi passato più tempo con lui, se mi avessero detto che voleva rimanere, avrei provato a convincerlo, poi magari lo avremmo venduto lo stesso. Salah è voluto andare per mettersi alla prova in Premier. Abbiamo venduto molto nelle passate stagioni e non è quello che voglio fare ora. Abbiamo alcune questioni con il fari play finanziario, dobbiamo tenerne conto, una volta risolta questa questione cambieranno tante dinamiche. Credo che alcuni ragazzi come Cengiz, con l'appoggio di Totti, sbocceranno. Per lui ci vuole del tempo, è giovane. Fa delle cose straordinarie ma deve migliorare in fase difensiva. Lui è uno di quelli che pensiamo possa rimanere tanto tempo con noi. Schick ha dovuto combattere con tanti infortuni e penso sia stato molto frustrante per lui. Come ha giocato contro il Barcellona ha però permesso a Dzeko di dimostrare il suo talento. Lo stadio? Ogni mese di ritardo ci costa un milione di dollari. Quelli erano soldi che avremmo potuto investire in altro, sui giocatori e altre cose. Sono 65-70 milioni di euro che avremmo potuto spendere in altro modo. Una parte è stata spesa per i progetti e per il resto, stanno prendendo le loro decisioni ma devono finire presto. Se andrò alla partita? Intanto vado a Londra, poi vediamo. Devo valutare in base alla mia superstizione se andrò o meno. Andrò sicuramente alla partita a Roma".