Spalletti: "Vogliamo sempre essere bellissimi ma non serve: l'importante è la vittoria"

28.11.2016 08:03 di  Simone Ducci  Twitter:    vedi letture
Spalletti: "Vogliamo sempre essere bellissimi ma non serve: l'importante è la vittoria"
© foto di Vocegiallorossa.it

Spalletti a Premium Sport

"Siamo in un momento di cambiamento, non siamo molto belli ma siamo vincenti. A Roma si può perdere e il Pescara ha giocato in tranquillità, hanno fatto giocate che te le consente il fatto di giocare senza pressione, sono stati bravi a segnarci due gol e quasi tre. Le parole di Dzeko? Se inizia a giocare meglio anche lui, vinciamo (ride). Non esistono partite scontate, guardate oggi il Genoa sulla Juventus, hanno vinto i contrasti, gli 1 contro 1 con grande determinazione e dobbiamo migliorare, abbiamo concesso troppo ma comunque fatto delle cose buone. Dobbiamo approfittare quando l'avversario è stordito, avevamo un margine di due gol ma loro poi possono comunque crearti problemi, non esistono partite facile e niente diventa impossibile. Con tutto questo pacchetto di squadre vicine può accadere di tutto. Il Pescara contro la Juventus aveva fatto bene per 45', potevano anche passare in vantaggio ma poi sul 2-0 dovresti avere la tonalità mentale di dire che la partita va addormentata e invece vogliamo sempre essere bellissimi, andiamo spesso su e senza essere alternati, perdiamo un po' di ordine perché la facciamo troppo facile e gli altri ci creano il problema. Facciamo tanti gol ma ne sbagliamo anche tanti, se guardiamo tutto, dobbiamo trovare fuori l'equilibrio migliore. Szczesny ha fatto un paio di interventi importanti e così anche Bizzari, ma noi abbiamo anche sbagliato qualcosina. Come dicevo prima, è bene portare a casa delle partite senza essere bellissimi e basta, avendo fatto della gara un po' di mestiere, abbiamo portato a casa delle situazioni grazie al mestiere, altrimenti si fa sempre e solo tanti gol, ma bisogna vincere a pallone, non c'è scritto contro chi vinciamo e questa l'abbiamo vinta immeritatamente".

Spalletti a Sky Sport

“Preoccupato? Conosco le qualità e i difetti della mia squadra. Se non fossimo andati sul 2-0 non ci sarebbe stato quel momento di sbandamento: è in questi momenti che la situazioni diventa meno gestibile. Noi quando la palla gira e le cose si fanno bene non siamo capaci di scegliere se rallentare o velocizzare, se bisogna tenere palla o meno, se bisogna girarla di prima o temporeggiare. Quella che è la scelta dei momenti non è così chiara: non si può sul 2-0 perdere dei palloni in situazioni di inferiorità numerica. Se c’è stato il piedino? Quello ti succede involontariamente: quando sbagli qualche pallone lo stadio rumoreggia perché se ne accorge. In questo confronto di qualità qualcuno perde sicurezza. È chiaro che dobbiamo crescere perché abbiamo fatto vedere che quando giochiamo riusciamo a fare buoni risultati. In alcuni momenti ci abbassiamo. Dzeko e Perotti? Diamo sempre importanza a questi numeri però dobbiamo vedere anche altre cose perché bisognava gestire meglio alcuni palloni. Ci sono anche questi dati nelle analisi dei due giocatori. Bene l’intesa ma bisogna anche vedere i palloni recuperati perché i terzini spingono e gli esterni devono recuperare, altrimenti i mediani non ce la fanno. Bisogna fare le cose con ordine e compattezza. Alcune volte noi deleghiamo. Non siamo fatti per i duelli fisici. Come si risolvono questi aspetti? La Juventus ha perso la partita contro una squadra che non è che abbia fatto giocate sorprendenti. Il Genoa ha giocato una partita strepitosa sotto l’aspetto dell’intensità, un po’ quello che abbiamo trovato noi a Bergamo. Dobbiamo tentare di mantenere le partite su binari a noi più congeniali: dobbiamo scegliere i momenti giusti e riuscire a fare più gestione. Dobbiamo comandare la partita. Mese decisivo per lo scudetto? Sicuramente sì. Il campionato fa vedere che nessuna partita è facile. È per questo che c’è tutto questo equilibrio. Niente diventa impossibile ma bisogna portare a casa i risultati. Dobbiamo migliorare qualcosa e mantenere degli equilibri. Questa sera ce ne sono capitate di tutti i colori. Gerson? Ha fatto quello che doveva fare. Certo se si mette a chiacchierare invece di recuperare non va bene. Se sia un fenomeno? Secondo me è un buon calciatore, deve crescere e acquisire confidenza. Ha qualità e un suo passo. Noi non siamo nelle condizioni per farlo giocare con continuità. Dovrà metterci qualcosa in più. Il rigore? È chiaro che è stata una mezza leggerezza del difensore, come abbiamo perso la partita noi a Bergamo. Sono cose che accadono”.  

 Spalletti in conferenza stampa (a cura dell’invito all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

“Regresso sul piano della prestazione? Non si tratta di prestazione, ma di alcune letture della partita, dove la interpretiamo nella maniera sbagliata. Da questa interpretazione poi ci succede che perdiamo un po’ di tranquillità e concediamo qualcosa. Nel riuscire a mantenere la gara sui binari che riconosciamo come più congeniali, si continua a spingere con entrambi i terzini, si continua di tentare a far gol. Non riusciamo a non rischiare nulla non essendo produttivi. C’è da fare passi in avanti e stasera secondo me abbiamo perso di equilibri, in determinati momenti si poteva vincere in modo più largo, ma diventava fondamentale prendere i tre punti, Quando ci sono queste tre partite settimanali quella di giovedì aveva un peso mentale, la vinci e doveva dare qualcosa. Mi ha dato tranquillità, ma restano scorie perché la  tensione dell’importanza della partita te la determina. La Juventus ha perso tre volte dopo la Champions League. Se ci riesce di mantenere la partita su quei binari tramortisci l’avversario, ma se perdi qualche pallone di troppo ed equilibrio viene fuori una partita difficile. Ma se siamo qualche volta meno belli e più vincenti va bene lo stesso, bisogna portare i risultati. In cima alla casella ci sono i punti e le vittorie. Secondo me abbiamo vinto meritatamente, al di là della differenza che doveva essere un’altra in base a come avevamo iniziato, a come erano le forze in campo. A che punto è la cura dei black out? Per quello che si è fatto vedere dobbiamo ancora migliorare, la prestazione è lì davanti a tutti. Se riesci a far quello e porti a casa il vantaggio dell’episodio e della ricerca, va bene anche in quel modo. Ma se perdi palla e magari qualcuna in maniera banale, o è il momento che vedi che sei meno tranquillo, bisogna fare un po’ di prevenzione in più. A noi ci è successo più di una volta, come ci è successo di fare partite come quelle di stasera, e sulla carta più difficili in cui non si concede nulla. Bisogna fare uguale anche con quelle più facili, però fa praticamente vedere che questa è la nostra caratteristica se ci continua a succedere quello che è successo stasera, di non togliere questo vizietto. Campionato con sorprese? Sto con voi, per me i miei sono i migliori di tutti. Quando si parla, fino all’ultimo giorno che rimarrò qui dirò sempre allo stesso modo, anche che la mia squadra è meglio della Juventus. Io accetto che i miei calciatori credano di essere più bravi di tutti, ma non devono scendere al di sotto del loro massimo. Qui si può fare qualcosa di meglio, ci vogliono anche qualità mentali. Secondo me ci sono squadre che dal punto di vista fisico fanno la partita e la mettono difficile per quelli che hanno davanti, magari hanno meno qualità ma possono creare problemi con forza e corsa. Il Genoa l’ha vinta così, con i contrasti, con la continuità, con l’arroganza fisica. Se la metti così con la Juventus di solito perdi, è un po’ quello che è successo a Bergamo. Ci sono i numeri, ma contano anche le posizioni, dove intercetti i passaggi filtranti, contano i metri fatti sopra 24 km orari, contano anche tante altre cose, in alcune di queste siamo chiamati a migliorare. Ma stasera abbiamo fatto una buona vittoria, ci sono successe un altro paio di cosettine. Paredes si è fatto male stamattina, poteva servirci. Daniele per le due partite in più era sempre coi muscoli un po’ intossicati e gli ho chiesto di fare lo straordinario, è un ruolo fondamentale per far girare parla. Rüdiger è rientrato ora, Strootman ha grande fisicità ma deve fare quel passo in avanti come brillantezza. C’è stata la partita di giovedì, siamo gli unici che hanno giocato oggi, gli altri giocano domani. È una scusante effettiva, vera, non va portata davanti, però c’è anche qualche cosa del genere. La squadra in determinati momenti ha fatto bene, in altri, meno. Meglio tre centrocampisti quando i terzini spingono e incursore non più imprevedibile? La penso diversamente, non ho mai imparato niente da quelli che la pensano come me, magari imparo qualcosa. Radja ha queste qualità qui, anche stasera ha fatto recuperi importanti. L’ho levato perché era a rischio, ammonito come Rudiger , sono sicuri da un punto di vista di impatto fisico. Bisogna dare fiducia anche agli altri, ho messo Francesco che mi dà un contributo di personalità, qualche ragionamento si è fatto”.

Luciano Spalletti a Roma TV

"Quando si gioca la Coppa qualcosa toglie sotto l'aspetto nervoso. Perché giovedì era importante e quindi un po' si subisce. Ma con una squadra come la nostra questi momenti vanno gestiti meglio. Dobbiamo avere la personalità e qualità per dire comando io. Problema mentale? Sicuramente è la testa. Quando dopo il 2-0 perdi quelle palle è perché credi di averla già vinta. È una cosa che nel nostro calcio non è possibile. Basta vedere quante squadre sono lì vicino a noi in classifica, è un campionato equilibrato. Le qualità della Lazio? Loro sono forti, da considerare tra le prime della classe e di conseguenza vanno fatti i complimenti all'allenatore. Inzaghi ha fatto un lavoro straordinario e la sua Lazio finirà nell'alta classifica. Nel secondo tempo dovevamo più equilibrio. Abbiamo creato delle situazioni importanti, come il tiro di Nainggolan, è chiaro che avere più sostanza e magari non creare ma sicuramente non concedere. Gerson? Nel primo tempo gli è capitato di inserirsi, gli capita di offendere visto il suo trascoroso. Poi si è preso un po' di tempo per rientrare e gliel'ho ricordato. Avrebbe bisogno di giocare con più continuità, per fare esperienza, per prendere confidenza. Ma deve crescere velocemente perchè non c'è questa possibilità. Secondo me oggi ha fatto una buona partita, poi è ovvio che non puoi chiedere a lui di risolvere le situazioni o chiedere a lui quali siano i momenti di scelta sulle situazioni".

Spalletti a Rai Sport

"Bisogna fare gol e bisogna essere belli, ma allo stesso tempo serve sostanza quando non si può essere belli. Oggi siamo ricaduti un po' nel vizietto, gli altri ci mettono qualcosa di più perché noi gliene diamo modo, allora diventa tutto più difficile. Gerson? Era una scelta per far giocare anche lui, vedevo segnali di crescita e volevo fargli fare esperienza. Ma non è stata colpa sua, è stata colpa di tutta la squadra. Quando gli altri prendono il sovrapposto bisogna anche adattarsi a fare cose che non ci sono congeniali". Se nelle prossime sfide si decide il campionato? È un mese importante, sono gare che se rimani indietro diventa difficile. C'è un gruppetto di squadre che hanno fatto risultati importanti e che fanno vedere di potersela giocare con chiunque. Nulla è impossibile, abbiamo fatto vedere di poter fare una grande gara contro squadre più titolate rispetto a quelle contro squadre più piccole. I tanti tiri fatti e subiti? Questi numeri fanno parte dei difetti che abbiamo elencato, anche Szczesny stasera ha fatto due interventi da grande portiere. Come mai Roma e Juventus stanno avendo così tante battute d'arresto? Ho fatto caso al fatto che la Juventus abbia perso tre partite tutte e tre dopo la partita di Champions e anche noi abbiamo faticato dopo le gare europee. Probabilmente sono cresciute le altre, la Juventus era quella di sempre ma ha trovato di fronte un Genoa incredibile, idem noi contro l'Atalanta da un punto di vista di velocità, di duelli".