Che fine ha fatto Belotti?
Che fine ha fatto Andrea Belotti? Già perché il numero 11 della Roma è sparito dai radar e quasi dal campo da tempo a questa parte. Nella stagione che avrebbe dovuto essere quella di una sua rinascita, rivincita, vedete voi, il gallo non trova spazio. Eppure le sue prestazioni non erano negative. Doppietta con la Salernitana alla prima giornata, doppietta contro il Servette prossimo avversario di Europa League della Roma, qualche assist ed espulsioni procurate. Decisamente, non che ce ne volesse tanto, un gallo più sul pezzo rispetto alla scorsa stagione.
Facile dire che con Lukaku, ovviamente è difficile competere per una maglia da titolare, il punto però è un altro ed è quello che Belotti sia stato scavalcato, nelle gerarchie, anche da Azmoun e all'occorrenza, in assenza di Dybala, da El Shaarawy. Basta vedere l'impiego del gallo nell'ultimo periodo, in cui è stato titolare soltanto a Praga, in una gara in cui Mou' si è portato ben 5 Primavera e ha mandato in campo, fondamentalmente, gli unici disponibili e abbiamo visto tutti lo spirito con cui la Roma ha approcciato al match. Altrimenti il minutaggio è implacabile: 6' contro l'Inter, 12' nell'arrembaggio finale di Roma-Lecce con Azmoun primo cambio offensivo, panchina nel derby, panchina contro l'Udinese con Azmoun che entra al 63', subito dopo il momentaneo pareggio di Thauvin.
Difficile pensare che Mourinho, in situazioni d'emergenza possa fare un ragionamento del tipo: Azmoun non è in lista UEFA, mando lui in campo e mi tengo il gallo per giovedì. In quelle circostanze conta solo il presente, senza troppi calcoli. Quelli a cui la Roma dovrà pensare già dalla partita contro il Servette, dove serve vincere e segnare tanti gol. Un motivo per cui, inizialmente è ipotizzabile che Mourinho punti al duo Dybala-Lukaku, motivo per cui, però Belotti torna più che mai importante, in quanto unico centravanti a disposizione del tecnico e che anche a partita in corso dovrà entrare in campo con un solo obiettivo: fare gol.