Contenzioso Roma-Petrachi, l'ex DS chiede 5 milioni di risarcimento. Il 4 novembre la prima udienza

27.10.2020 14:32 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Contenzioso Roma-Petrachi, l'ex DS chiede 5 milioni di risarcimento. Il 4 novembre la prima udienza
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Nella relazione finanziaria annuale dell'esercizio chiuso al 30 giugno 2020, c'è un passaggio relativo al contenzioso tra la Roma e Gianluca Petrachi.

Con comunicazione del 18 giugno 2020 la Società ha avviato una procedura disciplinare nei confronti del sig. Gianluca Petrachi ex art. 7, legge n. 300/700. In particolare, la Società ha addebitato al sig. Gianluca Petrachi una serie di condotte legate alla gestione dell’area sportiva anche durante il periodo di c.d. “lockdown”, nonché legate a dichiarazioni rilasciate dallo stesso pubblicamente ed aventi ad oggetto critiche aperte alla Società ed alla gestione della stessa. Inoltre, con la citata comunicazione del 18 giugno 2020, veniva contestato al sig. Petrachi di aver usato toni offensivi nei riguardi del Presidente Pallotta. Con nota del 23 giugno 2020, il sig. Petrachi, in ossequio al termine di difesa concesso dalla Società, ha rassegnato le proprie giustificazioni, respingendo ogni addebito. Con comunicazione del 24 giugno 2020, la Società ha comunicato al sig. Petrachi l’esonero dall’incarico di Direttore Sportivo. In data 3 luglio 2020, la Società ritenendo di non poter accogliere le giustificazioni rassegnate ha disposto, inoltre, il licenziamento per giusta causa del Direttore Sportivo ritenendo che i fatti contestati non consentissero la prosecuzione, neppure provvisoria, del rapporto di lavoro. In data 17 agosto 2020, il sig. Petrachi iscriveva al ruolo, dinanzi alla Sezione Lavoro del Tribunale di Roma, il ricorso volto ad ottenere l’accertamento della nullità ovvero dell’illegittimità del licenziamento del 3 luglio 2020 e, conseguentemente, la condanna dell’A.S. Roma S.p.A. al risarcimento dei danni patiti, per un petitum complessivo di euro 5 milioni circa. La prima udienza si terrà in data 4 novembre 2020. Il rischio di soccombenza è ritenuto “possibile”.